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Ricorso inammissibile: motivi generici e di fatto

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per sostituzione di persona. La decisione si fonda sulla genericità e manifesta infondatezza dei motivi, che si limitavano a riproporre censure già respinte o a sollecitare una nuova valutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità. Il rigetto del ricorso inammissibile ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 1 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Chiude le Porte

Presentare un ricorso in Cassazione richiede un’attenzione meticolosa ai requisiti di legge. Quando questi non vengono rispettati, il risultato è una declaratoria di ricorso inammissibile, che non solo sancisce la fine del percorso giudiziario ma comporta anche conseguenze economiche. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio dei motivi che portano a tale esito, ribadendo i confini invalicabili del giudizio di legittimità.

I Fatti del Processo

Il caso analizzato riguarda un individuo condannato in primo grado e in appello per il reato di sostituzione di persona in concorso (artt. 110 e 494 c.p.). Non rassegnato alla ‘doppia conforme di condanna’, l’imputato ha presentato ricorso alla Suprema Corte, articolando la propria difesa su quattro distinti motivi. Tuttavia, la Corte ha rigettato l’intero ricorso, ritenendolo inammissibile in ogni sua parte.

L’Analisi della Corte: I Motivi del Ricorso Inammissibile

La decisione della Cassazione si basa su una valutazione rigorosa dei motivi proposti, evidenziando come nessuno di essi superasse la soglia di ammissibilità. Vediamo nel dettaglio le ragioni del rigetto.

Travisamento della Prova e Ripetitività

Il primo motivo lamentava un presunto travisamento della prova riguardo al luogo di commissione del reato. La Corte ha rilevato che tale censura era una mera riproduzione di argomentazioni già esaminate e respinte con motivazioni corrette dalla Corte d’Appello. Un ricorso in Cassazione non può essere una semplice ripetizione; deve contenere una critica specifica e puntuale alla sentenza impugnata, dimostrando un errore di diritto e non un semplice disaccordo con la valutazione dei fatti.

L’assoluzione del Coimputato non è Decisiva

Il secondo motivo si basava sull’assoluzione del coimputato, invocando una violazione del principio del giudicato. La Corte ha liquidato anche questa doglianza come generica, sottolineando che l’assoluzione di un altro soggetto, peraltro per non aver commesso il fatto, non è di per sé un argomento sufficiente né decisivo per scardinare la posizione processuale di chi è stato condannato sulla base di prove diverse.

Divieto di Rivalutazione dei Fatti in Cassazione

Con il terzo motivo, il ricorrente contestava la motivazione sul riconoscimento della sua firma apposta su un assegno. La Suprema Corte ha ribadito un principio cardine del nostro sistema: il giudizio di legittimità non è un ‘terzo grado di merito’. Non si possono introdurre ‘doglianze in punto di fatto’ o proporre una lettura alternativa delle prove. Il compito della Cassazione è verificare la correttezza giuridica e la logicità della motivazione, non rifare il processo valutando nuovamente le prove.

Discrezionalità del Giudice sulla Pena

Infine, il quarto motivo, relativo all’eccessività della pena, è stato giudicato manifestamente infondato. La quantificazione della sanzione rientra nel potere discrezionale del giudice di merito. Finché tale potere è esercitato in modo logico e con una motivazione adeguata, come nel caso di specie, non è sindacabile in sede di legittimità.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché i motivi presentati si sono scontrati con i principi consolidati che governano il giudizio di Cassazione. Il ricorrente ha tentato, senza successo, di ottenere una nuova valutazione del merito della vicenda, proponendo argomenti generici, ripetitivi o puramente fattuali. La decisione riafferma che la funzione della Cassazione è quella di nomofilachia, ovvero garantire l’uniforme interpretazione della legge, non di sostituirsi al giudice di merito nella ricostruzione dei fatti.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

L’ordinanza in esame è un monito fondamentale per chiunque intenda adire la Suprema Corte. È essenziale formulare motivi di ricorso specifici, pertinenti e focalizzati su vizi di legittimità, evitando di riproporre questioni di fatto già decise. Un ricorso inammissibile non solo rende definitiva la condanna, ma comporta anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, aggravando la posizione del ricorrente.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici, ripetitivi di censure già respinte in appello, miravano a una rivalutazione dei fatti non consentita in Cassazione, o contestavano in modo infondato la discrezionalità del giudice sulla pena.

Posso chiedere alla Corte di Cassazione di riesaminare le prove, come la firma su un assegno?
No, la Corte di Cassazione non può riesaminare le prove o la ricostruzione dei fatti. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione della sentenza impugnata, non agire come un ‘terzo grado di merito’.

Cosa comporta una dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
Comporta la conferma definitiva della sentenza di condanna. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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