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Ricorso inammissibile: motivi generici e condanna

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per violazione del Daspo. I motivi di appello sono stati giudicati troppo generici e non conformi ai requisiti di specificità richiesti dalla legge, portando alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma pecuniaria.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Genericità Costa Cara

Presentare un ricorso in Cassazione richiede rigore e precisione. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci ricorda quanto sia fondamentale la specificità dei motivi di appello. Quando le doglianze sono generiche, l’esito è quasi sempre un ricorso inammissibile, con conseguenze non solo processuali ma anche economiche. Analizziamo una decisione che illustra perfettamente questo principio.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un soggetto condannato dalla Corte d’Appello per la violazione dell’art. 6, comma 6, della Legge 401/1989. In pratica, aveva omesso ripetutamente e senza giustificato motivo di presentarsi all’autorità di pubblica sicurezza negli orari stabiliti da un provvedimento di Daspo emesso nei suoi confronti. Contro questa sentenza, l’imputato ha proposto ricorso per cassazione, basandolo su due motivi principali: un presunto vizio di motivazione generale e uno specifico sul trattamento sanzionatorio applicato.

I Motivi del Ricorso e la Valutazione della Cassazione

Il ricorrente lamentava che i giudici d’appello non avessero adeguatamente valutato i suoi motivi e che la pena inflitta fosse ingiusta. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha stroncato entrambe le argomentazioni, ritenendole del tutto generiche.

Il Requisito di Specificità dei Motivi di Ricorso

Il primo motivo di ricorso è stato giudicato inammissibile perché costituito da “doglianze aspecifiche”. La Corte ha sottolineato che l’articolo 581, lettera d), del codice di procedura penale, impone di indicare in modo specifico le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono la richiesta. Nel caso di specie, l’imputato si era limitato a chiedere l’annullamento della sentenza senza individuare alcun profilo di censura preciso contro la motivazione dei giudici di merito. Una critica vaga e generica non è sufficiente per attivare un riesame in sede di legittimità.

La Valutazione sul Trattamento Sanzionatorio

Anche il secondo motivo, relativo alla pena, è stato respinto per la medesima ragione. Il ricorrente non ha specificato quale elemento fosse stato erroneamente valutato dal giudice. La Corte ha osservato che i giudici di merito avevano concesso le attenuanti generiche, ma le avevano considerate equivalenti alla recidiva qualificata, data la presenza di sei precedenti condanne. La pena finale di un anno di reclusione e 12.000 euro di multa era il risultato di un calcolo basato sull’aumento per la continuazione tra le varie violazioni, secondo l’art. 81 del codice penale.

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte ha fondato la sua decisione sulla palese violazione delle norme procedurali che regolano il ricorso. Un ricorso inammissibile è la diretta conseguenza di un atto che non permette alla Corte di comprendere dove risieda l’errore del giudice precedente. Affermazioni apodittiche o richieste generiche di annullamento non soddisfano il requisito di specificità, trasformando l’appello in un tentativo sterile che non può essere accolto.

Conclusioni

La declaratoria di inammissibilità ha comportato, come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale, la condanna del ricorrente non solo al pagamento delle spese del procedimento, ma anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia, specialmente in sede di legittimità, è subordinato al rispetto di regole precise. Un ricorso mal formulato non solo è inutile, ma espone anche a ulteriori sanzioni economiche, confermando in via definitiva la sentenza impugnata.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici e non specificavano, come richiesto dalla legge, le precise ragioni di diritto e gli elementi di fatto a sostegno delle critiche mosse alla sentenza di condanna.

Cosa richiede la legge per la validità di un motivo di ricorso?
L’articolo 581, lettera d), del codice di procedura penale, richiede l’indicazione specifica e dettagliata dei motivi di appello, con l’esposizione delle ragioni di diritto e degli elementi fattuali che sorreggono ogni richiesta al giudice.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
A seguito della declaratoria di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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