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Ricorso inammissibile: motivi generici e condanna

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 14177/2024, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una condanna per furto aggravato. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi di ricorso, ritenuti non specificamente correlati alle argomentazioni della sentenza impugnata. Di conseguenza, è stata confermata la condanna dell’imputato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 12 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: quando la genericità costa caro

L’esito di un processo non si decide solo nel merito, ma anche attraverso il rigoroso rispetto delle regole procedurali. Un esempio emblematico emerge dall’ordinanza della Corte di Cassazione che ha dichiarato un ricorso inammissibile per la sua genericità. Questa decisione sottolinea un principio fondamentale: per contestare una sentenza, non basta dissentire, ma è necessario formulare critiche precise, specifiche e pertinenti. Approfondiamo come la mancanza di specificità possa precludere l’accesso al giudizio di legittimità, con conseguenze significative per l’imputato.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una condanna per il reato di furto aggravato, pronunciata dal Tribunale e successivamente confermata dalla Corte d’Appello di Roma. L’imputato, ritenendo ingiusta la decisione, ha proposto ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo con cui lamentava un vizio di motivazione e un travisamento della prova. L’obiettivo era ottenere l’annullamento della sentenza di condanna e un nuovo esame del suo caso.

La Decisione della Corte di Cassazione e il ricorso inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha posto fine al percorso giudiziario dell’imputato in modo netto e definitivo. I giudici supremi hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Tale declaratoria non entra nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si ferma a un livello precedente, ovvero alla valutazione della corretta formulazione dell’atto di impugnazione. La conseguenza diretta è stata la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro alla cassa delle ammende.

Le Motivazioni: La Genericità del Ricorso

Il cuore della decisione risiede nella motivazione con cui la Corte ha respinto il ricorso. Secondo gli Ermellini, il motivo presentato era affetto da ‘genericità’. Ai sensi dell’articolo 591, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale, la mancanza di specificità dei motivi è una causa diretta di inammissibilità.
La Corte ha rilevato una ‘mancanza di correlazione tra le ragioni argomentate dalla decisione impugnata e quelle poste a fondamento dell’impugnazione’. In altre parole, il ricorrente non ha costruito una critica puntuale e mirata contro le specifiche argomentazioni sviluppate dai giudici d’appello nella loro sentenza. Invece di contestare punto per punto il ragionamento che ha portato alla sua condanna, ha formulato doglianze astratte e generiche. La Cassazione ha invece ritenuto che la Corte d’Appello avesse adempiuto al proprio onere motivazionale, facendo riferimento a elementi decisivi presenti agli atti. Pertanto, un ricorso inammissibile è la logica conseguenza di una difesa che non riesce a confrontarsi efficacemente con la struttura argomentativa della sentenza che intende demolire.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa pronuncia ribadisce una lezione fondamentale per chiunque operi nel diritto: un’impugnazione non è una semplice dichiarazione di dissenso, ma un atto tecnico che deve possedere requisiti di specificità ben precisi. Per avere una possibilità di successo, il ricorso deve ‘dialogare’ con la sentenza impugnata, smontandone le fondamenta logico-giuridiche con argomenti pertinenti e circostanziati. La genericità, al contrario, equivale a una resa processuale che non solo rende definitiva la condanna, ma aggiunge anche l’onere di ulteriori spese. La decisione serve quindi da monito sull’importanza di redigere atti di impugnazione chiari, dettagliati e focalizzati, pena l’impossibilità di far valere le proprie ragioni davanti al giudice di legittimità.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo presentato era generico e mancava di una specifica correlazione con le argomentazioni contenute nella sentenza della Corte d’Appello che si intendeva impugnare.

Qual era il reato per cui l’imputato era stato condannato?
L’imputato era stato condannato per il reato di furto aggravato, previsto dagli articoli 624 e 625 n. 2 del codice penale.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della decisione?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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