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Ricorso inammissibile: motivi generici e condanna

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile perché i motivi di appello erano generici e non affrontavano le argomentazioni della sentenza impugnata. Il ricorrente, condannato per tentato furto, non ha contestato specificamente la valutazione della gravità della sua condotta, portando alla conferma della condanna e al pagamento delle spese.

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Pubblicato il 9 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Genericità Costa Cara

Presentare un ricorso in appello è un diritto fondamentale, ma deve seguire regole precise. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci ricorda una lezione cruciale: un ricorso inammissibile perché basato su motivi generici non solo è destinato al fallimento, ma comporta anche conseguenze economiche significative per chi lo propone. Analizziamo questa decisione per capire perché la specificità è un requisito non negoziabile nel processo penale.

I Fatti del Caso: Un Tentato Furto e la Condanna

La vicenda giudiziaria ha origine da una condanna per il reato di tentato furto in abitazione, previsto dall’art. 624 bis del codice penale. Inizialmente giudicato dal Tribunale, il caso è giunto alla Corte d’Appello, che ha parzialmente riformato la prima sentenza. La Corte territoriale ha rideterminato la pena per l’imputato a un anno e dieci mesi di reclusione, oltre a 400 euro di multa.

I fatti contestati erano chiari: l’imputato era stato sorpreso di fronte alla porta di un appartamento con in mano quattro spadini di ferro, strumenti tipicamente usati per lo scasso. Inoltre, era emerso che aveva già forzato il portone principale dello stabile per potervi accedere. Questi elementi sono stati decisivi nella valutazione della gravità della sua condotta.

Il Ricorso alla Corte di Cassazione e la sua Genericità

Nonostante la sentenza d’appello, l’imputato, tramite il suo difensore, ha deciso di presentare ricorso alla Corte di Cassazione. Il motivo dell’impugnazione era unico e verteva sulla presunta violazione di legge riguardo al trattamento sanzionatorio applicato.

Nello specifico, la difesa sosteneva che la Corte d’Appello non avesse considerato adeguatamente il ruolo marginale dell’imputato e non avesse escluso la recidiva. Tuttavia, queste doglianze sono state presentate in modo generico, senza un confronto diretto e puntuale con le argomentazioni contenute nella sentenza impugnata. Questo approccio si è rivelato fatale per l’esito del ricorso.

Le Motivazioni della Suprema Corte: La Sanzione per il Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile con una motivazione netta. I giudici hanno sottolineato come la Corte d’Appello avesse chiaramente spiegato le ragioni per cui non era stata applicata la massima riduzione di pena prevista per il delitto tentato (i due terzi). La decisione era fondata sulla gravità della condotta, evidenziata dal fatto che l’imputato avesse forzato il portone e fosse stato trovato in possesso di strumenti di scasso.

Il ricorso, invece di contestare specificamente questa valutazione, si è limitato a dedurre genericamente un presunto ruolo marginale, senza però confrontarsi con la logica della sentenza d’appello. La Cassazione ha ribadito un principio consolidato: l’impugnazione è inammissibile per genericità dei motivi se manca una correlazione diretta tra le ragioni della decisione impugnata e quelle poste a fondamento del ricorso. In altre parole, non si può ignorare ciò che il giudice precedente ha scritto, ma bisogna criticarlo punto per punto.

La conseguenza diretta dell’inammissibilità, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale, è stata la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle Ammende.

Le Conclusioni: L’Importanza di un’Impugnazione Specifica

Questa ordinanza offre una lezione fondamentale per chiunque operi nel diritto penale. Un atto di impugnazione non può essere una semplice riproposizione di tesi difensive generiche. Deve essere un’analisi critica e puntuale della sentenza che si intende contestare, evidenziandone gli errori di diritto o i vizi di motivazione. Un approccio superficiale o aspecifico non solo è inefficace, ma espone l’imputato a ulteriori costi, trasformando un tentativo di difesa in un danno economico.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi erano generici. La difesa non ha contestato in modo specifico le argomentazioni della sentenza d’appello, limitandosi a dedurre questioni come il ruolo marginale dell’imputato senza confrontarsi con la motivazione del giudice precedente.

Qual era la giustificazione della Corte d’Appello per la pena inflitta?
La Corte d’Appello ha giustificato la misura della pena basandosi sulla gravità della condotta. Ha specificato che non concedere la massima riduzione per il tentativo era corretto, dato che l’imputato aveva forzato il portone d’ingresso dello stabile ed era stato trovato con quattro spadini di ferro pronti all’uso.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato, per legge, al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle Ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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