LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso Inammissibile: motivi generici e condanna

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una condanna per il reato di evasione. I motivi del ricorso, relativi alla mancata applicazione della particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) e delle attenuanti generiche (art. 62-bis c.p.), sono stati giudicati privi di specificità, in quanto meramente riproduttivi di censure già correttamente respinte nei precedenti gradi di giudizio. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Rigetta per Motivi Generici

Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione richiede rigore e precisione. Non è sufficiente reiterare le proprie lagnanze; è necessario articolare critiche puntuali e giuridicamente fondate contro la sentenza impugnata. Un ricorso inammissibile è la conseguenza diretta di una carenza di specificità, come dimostra una recente ordinanza che ha confermato la condanna di un imputato per evasione, sanzionandolo ulteriormente per aver proposto un appello privo dei requisiti essenziali.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una condanna per il reato di evasione, previsto dall’art. 385 del codice penale. L’imputato, dopo la conferma della condanna in Corte d’Appello, decideva di rivolgersi alla Corte di Cassazione, affidando il suo ricorso a due principali motivi di doglianza.

I Motivi del Ricorso e la questione del Ricorso Inammissibile

Il ricorrente lamentava due specifiche omissioni da parte dei giudici di merito:

1. Mancata Applicazione della Causa di Non Punibilità: Si contestava la decisione di non applicare l’art. 131-bis c.p., che esclude la punibilità per fatti di particolare tenuità. Secondo la difesa, il reato commesso rientrava in questa categoria, ma il motivo addotto era una semplice riproposizione di quanto già esposto e respinto in appello.

2. Eccessività della Pena: Il secondo motivo criticava il trattamento sanzionatorio, ritenuto eccessivo a causa della mancata concessione delle attenuanti generiche previste dall’art. 62-bis c.p. Anche in questo caso, però, l’argomentazione si rivelava generica e non si confrontava con le specifiche motivazioni addotte dalla Corte d’Appello per negare tali attenuanti.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile con una motivazione netta e perentoria. I giudici hanno sottolineato come entrambi i motivi fossero affetti da un vizio insanabile: la mancanza di specificità.

Il primo motivo, relativo all’art. 131-bis c.p., è stato definito ‘meramente riproduttivo’ di censure già esaminate e respinte con argomentazioni logiche e corrette dal giudice di merito. La Cassazione ricorda che il suo ruolo non è quello di un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare i fatti, ma di un organo che verifica la corretta applicazione della legge. Un ricorso che non individua un preciso errore di diritto nella sentenza impugnata, ma si limita a riproporre le stesse tesi, è per sua natura inammissibile.

Analoga sorte è toccata al secondo motivo. La Corte ha evidenziato come la critica alla pena fosse ‘generica’ e non si confrontasse ‘con la puntuale esposizione dei criteri adottati dai giudici del merito’. In altre parole, il ricorrente non ha spiegato perché le ragioni fornite dalla Corte d’Appello per negare le attenuanti fossero errate, limitandosi a lamentare il risultato.

Conclusioni: L’Importanza della Specificità nel Ricorso

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso per cassazione deve essere un dialogo critico con la sentenza impugnata, non un monologo. Per evitare una declaratoria di ricorso inammissibile, è essenziale che i motivi di appello siano specifici, pertinenti e che attacchino il ragionamento giuridico del giudice precedente. La genericità e la ripetitività non solo rendono l’impugnazione inefficace, ma comportano anche conseguenze economiche per il ricorrente, condannato in questo caso al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando manca di specificità, ovvero quando si limita a riproporre argomenti già esaminati e respinti nei gradi di giudizio precedenti, senza confrontarsi criticamente e in modo puntuale con le motivazioni della sentenza impugnata.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘generico’?
Un motivo è considerato ‘generico’ quando non individua un preciso errore di diritto o un vizio logico nel ragionamento del giudice della sentenza precedente, ma si limita a una critica vaga e astratta della decisione, senza contestare le specifiche ragioni su cui essa si fonda.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta il rigetto del ricorso senza che la Corte ne esamini il merito. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati