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Ricorso inammissibile: motivi generici e assertivi

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una condanna per un reato previsto dal DL n. 4/2019. I motivi dell’appello sono stati giudicati generici, assertivi e non correlati alla decisione impugnata, specialmente riguardo la titolarità di vincite su conti di gioco online.

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Pubblicato il 20 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: La Lezione sulla Specificità dei Motivi

Quando si presenta un ricorso alla Corte di Cassazione, la precisione non è un optional, ma un requisito fondamentale. Una recente sentenza della Suprema Corte ce lo ricorda, dichiarando un ricorso inammissibile a causa della genericità e assertività dei motivi proposti. Questo caso offre spunti cruciali sull’importanza di formulare un’impugnazione che non si limiti a contestare la decisione, ma che si confronti puntualmente con le ragioni poste a suo fondamento. Analizziamo insieme i dettagli della vicenda e i principi di diritto affermati dai giudici.

I Fatti del Processo

Il caso ha origine dalla condanna di un individuo per il reato previsto dall’art. 7, comma 1, del D.L. n. 4/2019. La sentenza, emessa dal Tribunale di Palermo e successivamente confermata dalla Corte di Appello, riteneva l’imputato colpevole. Non rassegnato, l’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per cassazione, basando la sua difesa su tre distinti motivi di impugnazione.

Analisi dei Motivi del Ricorso Inammissibile

Il ricorrente ha tentato di smontare la sentenza di condanna attraverso tre argomentazioni principali. Tuttavia, come vedremo, nessuna di esse ha superato il vaglio di ammissibilità della Suprema Corte.

1. La Contestazione sulla Riconducibilità delle Vincite

Il primo motivo di ricorso lamentava una violazione di legge e un vizio di motivazione. La difesa contestava la certezza che le vincite transitate su conti di gioco online fossero effettivamente riconducibili all’imputato. Secondo il ricorrente, i giudici di merito non avevano considerato adeguatamente le sue deduzioni difensive, cadendo in un travisamento delle prove.

2. La Mancata Applicazione della Particolare Tenuità del Fatto

Con il secondo motivo, la difesa sosteneva che i giudici avrebbero dovuto applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131 bis c.p., data la presunta lieve entità dell’offesa.

3. La Mancata Sostituzione della Pena

Infine, il terzo motivo denunciava una violazione di legge processuale per la mancata sostituzione della sanzione penale con una pena pecuniaria, affermando che i giudici non avessero valutato la sussistenza dei presupposti per tale sostituzione.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile nella sua interezza, fornendo una chiara lezione su come un’impugnazione debba essere strutturata. Il primo motivo è stato giudicato manifestamente infondato. I giudici hanno sottolineato che le doglianze erano generiche, assertive e si limitavano a una rivalutazione del merito, senza un reale confronto con il fulcro della decisione. La Corte d’Appello aveva coerentemente motivato sulla base di un fatto decisivo e ammesso dallo stesso imputato: le somme erano transitate su conti di gioco online a lui riconducibili, rendendole una provvista a sua disposizione. Non erano necessari ulteriori passaggi di denaro per dimostrarne la disponibilità. La Cassazione ha ribadito un principio consolidato: un ricorso è inammissibile non solo quando è indeterminato, ma anche quando manca una necessaria correlazione con le ragioni della decisione impugnata.

Anche il secondo e il terzo motivo sono stati giudicati inammissibili per ragioni analoghe. La Corte ha osservato che il ricorrente si era limitato a una astratta evocazione delle norme (art. 131 bis c.p. e la sostituzione della pena) senza una specifica contestazione del diniego dei giudici di merito e senza illustrare puntualmente le ragioni a supporto della sua tesi. In tema di ricorso per cassazione, la semplice lamentela di un’omessa valutazione non è sufficiente; è onere del ricorrente specificare il contenuto dell’impugnazione e la decisività dei motivi che si assumono negletti.

Le Conclusioni

La sentenza in esame rappresenta un importante promemoria per ogni operatore del diritto. Per avere una possibilità di successo in Cassazione, un ricorso non può limitarsi a riproporre le stesse tesi difensive respinte nei gradi di merito o a contestare genericamente la decisione. È indispensabile un confronto critico, puntuale e specifico con la motivazione della sentenza impugnata, evidenziando le precise violazioni di legge o i vizi logici che la inficiano. Un ricorso generico, assertivo e che mira a una non consentita rivalutazione dei fatti è destinato, come in questo caso, a essere dichiarato inammissibile, con la conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle Ammende.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici, assertivi, privi di una specifica correlazione con le ragioni della sentenza impugnata e miravano a una rivalutazione dei fatti non consentita in sede di legittimità.

È possibile contestare l’attribuzione di somme su un conto di gioco online in Cassazione?
Sì, ma solo se si denuncia una violazione di legge o un vizio logico manifesto nella motivazione della sentenza, non se ci si limita a proporre una diversa interpretazione delle prove. Nel caso di specie, la Corte ha ritenuto sufficientemente provato che le somme, essendo su conti di pertinenza dell’imputato, fossero a sua disposizione.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in ambito penale?
Quando un ricorso penale viene dichiarato inammissibile, il ricorrente è condannato al pagamento delle spese del procedimento e, come in questo caso, al versamento di una somma in favore della Cassa delle Ammende, qui determinata in euro 3.000,00.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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