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Ricorso inammissibile: motivi generici e art. 131 bis

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per abusi edilizi. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi, che si limitavano a una rilettura dei fatti, e sulla tardiva richiesta di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, non sollevata nei gradi di merito. La sentenza ribadisce il rigore formale necessario per l’accesso al giudizio di legittimità.

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Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione e la Specificità dei Motivi

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 19661/2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile, ribadendo principi fondamentali in materia di impugnazioni penali. Il caso riguardava una condanna per reati edilizi, ma la pronuncia offre spunti cruciali sulla necessità di formulare motivi di ricorso specifici e sulla corretta tempistica per sollevare determinate questioni, come l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. Questa decisione serve da monito sulla differenza tra un riesame del merito, precluso in sede di legittimità, e una valida censura per violazione di legge.

I Fatti del Caso

Il Tribunale di Marsala aveva condannato due soggetti per reati edilizi previsti dal D.P.R. 380/01 e dal D.P.R. 128/59, legati ad alcuni interventi realizzati su un terreno agricolo. Contestualmente, li aveva assolti dall’accusa di deturpamento di bellezze naturali (art. 734 c.p.) perché il fatto non sussisteva. Uno degli imputati, tramite il proprio difensore, ha proposto ricorso per cassazione, articolando quattro distinti motivi di doglianza.

I Motivi del Ricorso: Perché è stato dichiarato un Ricorso Inammissibile

L’imputato ha basato il suo ricorso su quattro argomenti principali:

1. Violazione di legge: Sosteneva che i lavori edilizi, destinati a scopi agricoli sulla sua proprietà, non fossero penalmente rilevanti e che la motivazione della condanna fosse meramente formale.
2. Mancata applicazione dell’art. 131 bis c.p.: Lamentava la non applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, data la minima offensività della condotta e l’assenza di danno ambientale.
3. Mancato riconoscimento delle attenuanti generiche: Contestava l’esclusione delle attenuanti generiche senza un’adeguata motivazione.
4. Errata motivazione su una causa di giustificazione: Invocava una legge regionale come scriminante, criticando la motivazione del giudice di merito sul punto.

La Decisione della Cassazione

La Suprema Corte ha respinto in toto le argomentazioni della difesa, dichiarando il ricorso inammissibile per manifesta infondatezza. L’analisi della Corte chiarisce i limiti del giudizio di legittimità e i requisiti di un’impugnazione efficace.

Il Principio della Specificità dei Motivi

Con riferimento al primo e al quarto motivo, la Corte ha sottolineato che l’appellante non può limitarsi a proporre una ‘rilettura’ alternativa dei fatti già valutati dal giudice di merito. Il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare le prove. È necessario, invece, individuare uno specifico vizio di legge o un’illogicità manifesta e macroscopica nella motivazione della sentenza impugnata. In questo caso, i motivi sono stati giudicati generici, in quanto si opponevano alla valutazione del tribunale senza dimostrare una reale violazione di norme giuridiche.

La Particolare Tenuità del Fatto: Quando e Come Chiederla

Di particolare interesse è la disamina del secondo motivo. La Corte ha dichiarato inammissibile la doglianza sulla mancata applicazione dell’art. 131 bis c.p. perché la richiesta non era stata avanzata in modo specifico nel giudizio di merito. La valutazione sulla ‘particolare tenuità’ richiede un’analisi fattuale approfondita (condotta, conseguenze, colpevolezza) che spetta al giudice di merito. Sebbene l’art. 129 c.p.p. preveda la declaratoria d’ufficio delle cause di non punibilità, la Cassazione chiarisce che ciò non si traduce in un obbligo per il giudice di pronunciarsi in assenza di una sollecitazione di parte, soprattutto quando la questione è intrinsecamente legata a valutazioni fattuali complesse. L’onere di allegare gli elementi a sostegno della tenuità del fatto ricade sull’imputato.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte si fonda su un principio cardine della procedura penale: il giudizio di Cassazione è un controllo di legittimità, non di merito. I ricorsi che si risolvono in una mera critica della ricostruzione dei fatti operata dai giudici dei gradi inferiori, senza evidenziare vizi logici macroscopici o errori nell’applicazione della legge, sono destinati all’inammissibilità. La sentenza ribadisce inoltre che le questioni che implicano accertamenti di fatto, come l’applicazione dell’art. 131 bis c.p., devono essere devolute al giudice di merito. La loro proposizione per la prima volta in Cassazione è inammissibile, in quanto impedirebbe un corretto contraddittorio e snaturerebbe la funzione della Suprema Corte. Anche la censura sul mancato riconoscimento delle attenuanti generiche è stata ritenuta generica, poiché non supportata da argomentazioni specifiche e concrete, e il rigetto può essere desunto implicitamente dalla struttura complessiva della sentenza.

Le Conclusioni

La pronuncia in esame rappresenta un importante promemoria per gli operatori del diritto sull’importanza del rigore tecnico nella redazione dei motivi di ricorso. Per evitare una declaratoria di ricorso inammissibile, non è sufficiente dissentire dalla decisione impugnata, ma è indispensabile articolare censure precise, che colpiscano la sentenza su vizi di legittimità chiaramente individuabili. La decisione conferma che il processo ha regole e tempistiche precise: le questioni fattuali e le richieste che richiedono un’analisi del merito devono trovare la loro sede naturale nei primi due gradi di giudizio.

È possibile chiedere per la prima volta in Cassazione l’applicazione della particolare tenuità del fatto (art. 131 bis c.p.)?
No. Secondo la sentenza, la richiesta di applicazione dell’art. 131 bis c.p. deve essere sollevata nei giudizi di merito (primo grado e appello), poiché richiede una valutazione fattuale complessa che non può essere svolta per la prima volta in sede di legittimità.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile principalmente quando i motivi sono generici, manifestamente infondati, o quando si limitano a proporre una diversa valutazione dei fatti già esaminati dal giudice di merito, senza individuare specifici vizi di violazione di legge o di motivazione manifestamente illogica.

Il giudice deve sempre motivare espressamente il rigetto delle attenuanti generiche?
Non necessariamente. La sentenza chiarisce che quando il rigetto delle attenuanti generiche risulta implicitamente dalla struttura argomentativa complessiva della sentenza, che evidenzia elementi negativi a carico dell’imputato, non è richiesta una motivazione espressa e specifica sul punto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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