Ricorso Inammissibile: Imparare dagli Errori Procedurali
Quando si affronta un processo penale, l’esito non dipende solo dalla sostanza dei fatti, ma anche dal rigoroso rispetto delle regole procedurali. Un ricorso inammissibile è l’esempio più chiaro di come un errore formale possa precludere la discussione nel merito di una questione, rendendo definitiva una condanna. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre uno spunto perfetto per analizzare le conseguenze di un’impugnazione presentata senza rispettare i paletti imposti dalla legge.
Il Caso: Dalla Condanna per Ricettazione al Ricorso in Cassazione
Il caso trae origine da una condanna per il reato di ricettazione emessa sia in primo grado che in appello. L’imputata, ritenuta responsabile di aver ricevuto beni di provenienza illecita, decideva di presentare ricorso per Cassazione, affidandosi a due principali motivi di doglianza:
1. Errata qualificazione giuridica del fatto: Secondo la difesa, il fatto avrebbe dovuto essere inquadrato nei reati meno gravi di appropriazione di cose smarrite o, in subordine, di incauto acquisto.
2. Incompetenza territoriale: La ricorrente sosteneva che i giudici di primo e secondo grado non avessero la competenza territoriale per giudicare il caso.
La Corte di Cassazione, tuttavia, non è entrata nel merito di queste questioni, bloccando il ricorso sul nascere.
L’Analisi della Corte sul Ricorso Inammissibile
La Suprema Corte ha esaminato i due motivi di ricorso, dichiarandoli entrambi inammissibili per ragioni diverse ma ugualmente insuperabili.
### Il Primo Motivo: Valutazioni di Fatto non Ammesse in Cassazione
Per quanto riguarda la richiesta di riqualificare il reato, i giudici hanno sottolineato come le sentenze di primo e secondo grado avessero già ampiamente e logicamente motivato la sussistenza del reato di ricettazione. La decisione della Corte d’Appello, confermando quella del Tribunale (c.d. “doppia conforme”), si basava su apprezzamenti di fatto solidi. La Corte di Cassazione non è un terzo grado di giudizio in cui si possono riesaminare le prove, ma un giudice di legittimità che valuta solo la corretta applicazione della legge. Tentare di ottenere una nuova valutazione dei fatti è un motivo che rende il ricorso inammissibile.
### Il Secondo Motivo: L’Eccezione Tardiva
Ancora più netto è stato il giudizio sul secondo motivo. L’eccezione di incompetenza territoriale, secondo il Codice di procedura penale (art. 606, comma 3), deve essere sollevata con i motivi di appello, a pena di inammissibilità. Nel caso di specie, la difesa aveva sollevato la questione solo in una memoria depositata poco prima dell’udienza in appello, e non nell’atto di impugnazione principale. Questa presentazione tardiva ha reso l’eccezione proceduralmente irricevibile, confermando la natura puramente formale del vizio che ha portato a dichiarare il ricorso inammissibile.
Le Motivazioni della Decisione
Le motivazioni della Corte si fondano su un principio cardine del nostro ordinamento: la certezza del diritto e la stabilità delle decisioni giudiziarie. Le regole procedurali, come i termini e le modalità per presentare le impugnazioni, non sono meri formalismi, ma garanzie per un processo equo e ordinato. La Corte ha ribadito che il ricorso per Cassazione non può trasformarsi in un’occasione per rimettere in discussione l’intera vicenda processuale. Il primo motivo è stato giudicato “manifestamente infondato” perché si risolveva in una richiesta di rivalutazione del merito, preclusa in sede di legittimità. Il secondo motivo è stato considerato inammissibile perché sollevato in violazione di una specifica norma procedurale che impone di formulare determinate eccezioni in momenti precisi del processo.
Le Conclusioni
La pronuncia si conclude con una dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Le conseguenze per la ricorrente non sono di poco conto. Oltre alla conferma definitiva della condanna penale, è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. Questa decisione evidenzia un’importante lezione pratica: in ambito legale, la forma è sostanza. Un errore nella strategia difensiva o una negligenza procedurale possono avere effetti devastanti, precludendo ogni possibilità di far valere le proprie ragioni e comportando ulteriori oneri economici.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il primo motivo mirava a una rivalutazione dei fatti, non consentita in Cassazione, mentre il secondo motivo, relativo all’incompetenza territoriale, è stato sollevato tardivamente e non nell’atto di appello come richiesto dalla legge.
Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘manifestamente infondato’?
Secondo la sentenza, significa che l’argomentazione è palesemente priva di fondamento e si basa su apprezzamenti di fatto che i giudici di merito hanno già esaminato in modo esaustivo e logico, rendendo la doglianza non meritevole di un esame approfondito.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Come stabilito nell’ordinanza, la dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna della parte ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria, in questo caso fissata in tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 7888 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 7888 Anno 2025
Presidente: IMPERIALI NOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 14/01/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME nato a RUVO DI PUGLIA il 27/03/1955
avverso la sentenza del 12/01/2024 della CORTE APPELLO di BARI
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO
Letto il ricorso di COGNOME NOME;
ritenuto che il primo motivo di impugnazione con cui la ricorrente lamenta violazione degli artt. 647, 648 e 712 cod. pen. e difetto di motivazione in ordine alla mancata riqualificazione del fatto nel reato di appropriazione di cose smarrite ovvero di incauto acquisto, è manifestamente infondato. I giudici di appello, con motivazione esaustiva e conforme alle risultanze processuali, che riprende le argomentazioni del giudice di primo grado come è fisiologico in presenza di una doppia conforme, hanno indicato gli elementi logico-probatori idonei a dimostrare la penale responsabilità della ricorrente in ordine al reato di ricettazione (vedi pagg. 3 e 4 della sentenza impugnata), tale ricostruzione, in nessun modo censurabile sotto il profilo della completezza e della razionalità, è fondata su apprezzamenti di fatto non qualificabili in termini di contraddittorietà o di manifesta illogicità e perciò insindacabili in questa sede;
considerato che il secondo motivo di impugnazione con cui la ricorrente eccepisce l’incompetenza territoriale dei giudici di merito, non è consentito in sede di legittimità perché la censura non risulta essere stata previamente dedotta come motivo di appello secondo quanto è prescritto a pena di inammissibilità dall’art. 606, comma terzo, cod. proc. pen. ma tardivamente eccepita, con argomentazioni peraltro generiche, nella memoria depositata prima dell’udienza di appello;
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 14 gennaio 2025.