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Ricorso inammissibile: motivi di appello infondati

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. I motivi, riguardanti un presunto difetto di notifica e la mancata concessione di attenuanti, sono stati rigettati. Il primo è risultato infondato in fatto, mentre il secondo è stato giudicato una contestazione di merito non sindacabile in sede di legittimità, data la motivazione adeguata della sentenza impugnata.

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Pubblicato il 25 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Analisi di un Caso Pratico

L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame offre un chiaro esempio di quando un’impugnazione viene giudicata un ricorso inammissibile. Questa decisione si verifica quando i motivi presentati dal ricorrente non superano il vaglio preliminare della Corte, impedendo un esame nel merito della questione. Analizziamo insieme i dettagli di questa pronuncia per comprendere meglio le dinamiche processuali e le ragioni che portano a tale esito.

I Fatti del Caso: Dal Giudizio d’Appello alla Cassazione

Un individuo, condannato dalla Corte d’Appello di Firenze, ha proposto ricorso per Cassazione basandosi su due motivi principali. Il primo era di natura processuale: sosteneva di non aver ricevuto la regolare notifica del decreto di citazione per il giudizio d’appello. Il secondo motivo, invece, toccava il merito della decisione, contestando il trattamento punitivo ricevuto e, in particolare, la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche.

La Decisione della Corte: Dichiarazione di Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte, dopo aver esaminato gli atti, ha dichiarato il ricorso interamente inammissibile. Questa decisione si è fondata su una valutazione distinta per ciascuno dei due motivi proposti dal ricorrente.

La Questione Processuale sulla Notifica

Riguardo al primo motivo, la Corte ha accertato, tramite un controllo degli atti processuali, che sia il verbale d’udienza sia il decreto di citazione a giudizio erano stati regolarmente notificati all’imputato. La notifica era avvenuta presso il domicilio che egli stesso aveva dichiarato, luogo in cui si trovava agli arresti domiciliari per un’altra causa. Di conseguenza, il motivo è stato ritenuto manifestamente infondato.

La Contestazione sul Trattamento Punitivo

Il secondo motivo, relativo alla violazione degli articoli 62 bis e 133 del codice penale, è stato giudicato ‘indeducibile’. La Corte ha specificato che le censure sul trattamento sanzionatorio, quando la sentenza impugnata presenta una motivazione sufficiente e non illogica, non possono essere riproposte in sede di legittimità. Il giudice d’appello aveva adeguatamente giustificato la sua decisione, basandosi sulla capacità a delinquere dell’imputato e sui suoi precedenti penali, considerati ostacoli al riconoscimento delle attenuanti generiche.

Le Motivazioni dietro un Ricorso Inammissibile

La motivazione della Corte di Cassazione è duplice e ben definita. Da un lato, c’è una constatazione fattuale: il controllo degli atti ha smentito la tesi difensiva sulla mancata notifica, rendendo il primo motivo privo di fondamento. Dall’altro lato, vi è una ragione di diritto: la Corte di Cassazione è giudice di legittimità, non di merito. Ciò significa che non può riesaminare le valutazioni discrezionali del giudice precedente, come quella sulla concessione delle attenuanti, se queste sono supportate da un ragionamento logico e coerente con le prove processuali. La Corte d’Appello aveva fornito una spiegazione plausibile, ancorata ai precedenti penali e al profilo di colpevolezza del soggetto, per negare il beneficio richiesto. Pertanto, il tentativo di ridiscutere tale valutazione è stato considerato un tentativo di ottenere un nuovo giudizio di merito, inammissibile in quella sede.

Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche della Decisione

La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta conseguenze significative per il ricorrente. In primo luogo, la sentenza della Corte d’Appello diventa definitiva. In secondo luogo, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali. Infine, è stato condannato a versare una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori. Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: il ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio, ma uno strumento di controllo sulla corretta applicazione della legge.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando i motivi presentati sono manifestamente infondati, come nel caso di una presunta irregolarità processuale smentita dagli atti, oppure quando si tenta di ottenere una nuova valutazione del merito su questioni già adeguatamente motivate dal giudice precedente, come la determinazione della pena.

È possibile contestare in Cassazione la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche?
No, non è possibile se la decisione del giudice di merito è supportata da una motivazione sufficiente e non illogica. La Corte di Cassazione non può riesaminare la valutazione discrezionale del giudice sulla capacità a delinquere o sui precedenti penali dell’imputato.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, come stabilito nell’ordinanza in esame.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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