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Ricorso inammissibile: motivi aspecifici e reiterativi

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per ricettazione. Il motivo è che le argomentazioni presentate erano una mera ripetizione di quelle già respinte dalla Corte d’Appello. La decisione sottolinea che il ricorso in Cassazione non può mirare a una nuova valutazione dei fatti, ma deve individuare specifici vizi di legge. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e a una sanzione pecuniaria, confermando la regola del ricorso inammissibile.

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Pubblicato il 18 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando le Doglianze sono Generiche e Ripetitive

L’ordinanza della Corte di Cassazione n. 34959/2024 offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile possa derivare dalla mera riproposizione di argomenti già esaminati e respinti nei precedenti gradi di giudizio. La Suprema Corte ribadisce un principio fondamentale: il giudizio di legittimità non è una terza istanza di merito dove si possono rivalutare le prove, ma una sede in cui si controlla la corretta applicazione della legge.

I Fatti del Processo

Il caso riguarda un soggetto condannato in primo grado e in appello per il reato di ricettazione. La difesa dell’imputato, non soddisfatta della decisione della Corte d’Appello di Milano, ha deciso di presentare ricorso per Cassazione, contestando la sentenza di condanna.

I Motivi del Ricorso e il Ruolo della Cassazione

Le principali doglianze sollevate dal ricorrente si concentravano su due aspetti:

1. L’attendibilità del riconoscimento: Si contestava la validità dell’identificazione effettuata da un teste appartenente alla polizia giudiziaria.
2. La sussistenza dell’elemento soggettivo: Si metteva in dubbio che l’imputato fosse consapevole della provenienza illecita dei beni, elemento necessario per configurare il reato di ricettazione.

Tuttavia, come evidenziato dalla Suprema Corte, queste stesse questioni erano già state ampiamente discusse e decise dalla Corte d’Appello, la quale aveva fornito una motivazione precisa e concludente per respingerle.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile e le Sue Conseguenze

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La ragione di questa decisione risiede nel carattere ‘aspecifico’ e ‘reiterativo’ dei motivi presentati. In altre parole, la difesa non ha sollevato nuove questioni di diritto o evidenziato vizi logici nella sentenza d’appello, ma si è limitata a ripetere le stesse argomentazioni già vagliate e disattese.

La Corte ha sottolineato che la sentenza impugnata aveva già esposto una ‘pluralità di elementi idonei’ a dimostrare la responsabilità penale, basandosi su apprezzamenti di fatto che non possono essere riesaminati in sede di legittimità, a meno che non siano manifestamente illogici o contraddittori, cosa non avvenuta nel caso di specie.

Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche a versare una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Suprema Corte si fondano su un principio cardine della procedura penale. Il giudizio di Cassazione non è un ‘terzo grado’ di merito. Il suo compito non è quello di stabilire se l’imputato sia colpevole o innocente riesaminando le prove (come le testimonianze o i documenti), ma di verificare se i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge e se la loro motivazione sia logica e priva di contraddizioni.

Nel caso specifico, la difesa ha tentato di ottenere una nuova valutazione del materiale probatorio, un’operazione preclusa alla Corte di Cassazione. Le doglianze erano una mera riproduzione di quelle già affrontate in appello. I giudici di legittimità hanno constatato che la Corte territoriale aveva già vagliato e disatteso, con argomenti logici e giuridici corretti, le critiche difensive, rendendo così il ricorso privo di fondamento legale.

Conclusioni: L’Insegnamento della Suprema Corte

Questa ordinanza è un monito importante per chiunque intenda presentare un ricorso per Cassazione. Non è sufficiente essere in disaccordo con la decisione di merito. È necessario individuare e argomentare specifici errori di diritto o vizi di motivazione palesi nella sentenza impugnata. Proporre un ricorso basato sulla semplice riproposizione delle stesse difese già respinte non solo è destinato all’insuccesso, ma comporta anche ulteriori conseguenze economiche negative, come la condanna al pagamento di una sanzione pecuniaria. La specificità e la pertinenza dei motivi sono requisiti essenziali per superare il vaglio di ammissibilità della Suprema Corte.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando è aspecifico, cioè generico, o quando è meramente reiterativo di doglianze già esaminate e respinte dalla corte precedente, senza individuare vizi di legittimità nella sentenza impugnata.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘reiterativo’?
Significa che il motivo presentato in Cassazione è una semplice ripetizione delle stesse argomentazioni e lamentele già sollevate e decise nel giudizio di appello, senza aggiungere nuovi profili di illegittimità della decisione.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver adito la Corte con un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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