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Ricorso inammissibile: motivazioni vaghe e generiche

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un imputato condannato per guida in stato di ebbrezza con aggravanti. La decisione si fonda sulla manifesta infondatezza del ricorso, i cui motivi sono stati giudicati estremamente vaghi, non specifici e meramente reiterativi di questioni già adeguatamente risolte in appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 8 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e l’Onere di Motivazione Specifica

Quando si presenta un’impugnazione davanti alla Corte di Cassazione, non è sufficiente esprimere un generico dissenso verso la sentenza precedente. È necessario formulare una critica argomentata e specifica. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile per vaghezza e genericità delle motivazioni sia destinato a fallire. L’ordinanza in esame riguarda un caso di guida in stato di ebbrezza, ma i principi espressi hanno una valenza generale per chiunque intenda contestare una decisione giudiziaria.

I Fatti del Caso

Il ricorrente era stato condannato in primo grado e in appello per il reato di guida in stato di ebbrezza. La sua posizione era aggravata da due circostanze: aver provocato un incidente stradale e aver commesso il fatto durante le ore notturne. Il Tribunale prima, e la Corte d’Appello di Bologna poi, avevano confermato la sua responsabilità penale, condannandolo a una pena ritenuta congrua, senza la concessione di attenuanti.

Contro la sentenza di secondo grado, l’imputato ha proposto ricorso per cassazione, affidandosi a tre motivi principali: la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (prevista dall’art. 131-bis del codice penale), il diniego delle circostanze attenuanti generiche e l’eccessiva severità della pena inflitta.

Analisi dei Motivi di Ricorso: Perché la Difesa non ha Convinto

La difesa ha tentato di smontare l’impianto accusatorio e sanzionatorio su tre fronti, ma senza successo. La richiesta di applicare l’art. 131-bis c.p. mira a ottenere una declaratoria di non punibilità quando l’offesa è di particolare tenuità. Le attenuanti generiche, invece, consentono al giudice di ridurre la pena in considerazione di aspetti positivi del reo o del fatto non previsti da specifiche attenuanti. Infine, la critica alla severità della pena attacca la discrezionalità del giudice nella sua commisurazione.

Tuttavia, la Corte di Cassazione non è entrata nel merito di queste questioni, fermandosi a un livello preliminare: l’analisi della struttura stessa del ricorso.

Le Motivazioni della Cassazione sul Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché manifestamente infondato. Il fulcro della decisione risiede nella qualità delle argomentazioni difensive. I giudici hanno sottolineato che l’impugnazione presentava ‘deduzioni estremamente vaghe e non specifiche’. In altre parole, il ricorso non assolveva alla sua funzione tipica, che è quella di una ‘critica argomentata’ avverso la sentenza impugnata.

Secondo la Corte, tutti i motivi proposti erano meramente ‘reiterativi’ di questioni già sollevate e adeguatamente risolte dalla Corte territoriale. Il ricorrente si è limitato a riproporre le stesse lamentele, senza confrontarsi con le specifiche ragioni fornite dai giudici d’appello per respingerle. Una motivazione sufficiente e non illogica era già presente nella sentenza di secondo grado, e il ricorso non ha saputo metterla in discussione con argomenti nuovi o più approfonditi.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La declaratoria di inammissibilità ha comportato due conseguenze per il ricorrente: la condanna al pagamento delle spese del procedimento e il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa decisione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: un ricorso per cassazione deve essere un atto di critica puntuale e specifica, non una generica lamentela. Chi intende impugnare una sentenza deve analizzare a fondo la motivazione del giudice precedente e costruire argomenti solidi che ne evidenzino le eventuali illogicità o violazioni di legge. In assenza di questo sforzo critico, il ricorso inammissibile è una conseguenza quasi certa.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi erano manifestamente infondati, presentati con deduzioni estremamente vaghe e non specifiche. Essi si limitavano a reiterare questioni già esaminate e risolte dalla Corte d’Appello, senza confrontarsi criticamente con la motivazione della sentenza impugnata.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile in questo caso?
La declaratoria di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, come stabilito dalla Corte.

Quali erano i principali argomenti del ricorrente?
Il ricorrente lamentava tre aspetti: la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.), il diniego delle circostanze attenuanti generiche e la ritenuta eccessiva severità della pena inflitta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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