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Ricorso inammissibile: motivazioni generiche

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per spaccio di stupefacenti. I motivi dell’impugnazione sono stati giudicati manifestamente infondati e generici, non riuscendo a criticare efficacemente la logica della sentenza d’appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 15 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando le Motivazioni Generiche Costano Caro

Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione richiede argomentazioni specifiche e critiche puntuali. Un ricorso inammissibile non solo non ottiene il risultato sperato, ma può anche comportare significative conseguenze economiche. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come motivazioni generiche e non pertinenti portino a una declaratoria di inammissibilità e a una condanna al pagamento di una somma in favore della Cassa delle Ammende.

I Fatti del Processo

La vicenda processuale ha origine da una condanna emessa dal Tribunale di Bari per detenzione ai fini di spaccio di oltre cento grammi di cocaina. La Corte d’Appello di Bari, in parziale riforma della prima decisione, aveva rideterminato la pena in tre anni e quattro mesi di reclusione, oltre a 22.000 euro di multa.

Non soddisfatto della decisione, l’imputato ha proposto ricorso per cassazione, lamentando un vizio di motivazione. In particolare, la difesa sosteneva che i giudici d’appello non avessero rispettato i principi sulla dosimetria della pena e sul calcolo degli aumenti per la continuazione del reato.

L’Impugnazione e i Motivi del Ricorso Inammissibile

La difesa del ricorrente ha incentrato le proprie censure sulla presunta violazione delle regole che governano la quantificazione della pena. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha stroncato sul nascere tali argomentazioni. Secondo i giudici di legittimità, i motivi presentati erano manifestamente infondati per diverse ragioni:

* Genericità: Le critiche erano formulate in modo vago, senza un confronto specifico e puntuale con le argomentazioni della sentenza impugnata.
* Natura Fattuale: Il ricorso tendeva a sollecitare una nuova valutazione dei fatti, un’attività preclusa alla Corte di Cassazione, che può giudicare solo sulla corretta applicazione del diritto.
* Mancanza di Critica: Non veniva mossa una critica necessaria e circostanziata alle ragioni che avevano fondato la decisione della Corte d’Appello, come richiesto anche dalla consolidata giurisprudenza (richiamando la sentenza Galtelli delle Sezioni Unite).

In sostanza, il ricorso non è riuscito a individuare un vero e proprio errore di diritto o un vizio logico nel ragionamento dei giudici di merito, limitandosi a una sterile contrapposizione.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha ritenuto il ragionamento della Corte d’Appello pienamente coerente con le risultanze processuali e privo di manifeste illogicità. La pena era stata correttamente determinata, partendo dai minimi edittali. Inoltre, i giudici avevano persino riconosciuto le circostanze attenuanti generiche, facendole prevalere sull’aggravante della recidiva, con un costrutto motivazionale giudicato esente da lacune logico-giuridiche.

Di fronte a una motivazione così solida, il ricorso è apparso non solo infondato, ma anche dilatorio. La Corte ha sottolineato che un ricorso è inammissibile quando, come in questo caso, non supera un primo vaglio di serietà e pertinenza. La sua palese infondatezza ha quindi portato alla declaratoria di inammissibilità.

Le Conclusioni: Le Conseguenze dell’Inammissibilità

La decisione della Cassazione comporta conseguenze pratiche ben precise. Per legge, alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso segue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali. Ma non è tutto. Considerando il carattere palesemente dilatorio e l’evidente infondatezza del ricorso, la Corte ha ritenuto conforme a giustizia condannare il ricorrente anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle Ammende. Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia, specialmente ai suoi gradi più alti, non può essere utilizzato come uno strumento per ritardare l’esecuzione di una condanna attraverso argomentazioni pretestuose o prive di fondamento giuridico.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi proposti sono stati ritenuti manifestamente infondati, generici, privi di un confronto critico con la decisione impugnata e basati su questioni di fatto, che non possono essere riesaminate in sede di legittimità.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile in questo caso?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di un’ulteriore somma di tremila euro in favore della Cassa delle Ammende, a causa del carattere palesemente dilatorio e infondato del suo ricorso.

Come ha valutato la Corte la pena stabilita in appello?
La Corte ha confermato che la pena era stata correttamente determinata, basandosi sui minimi di legge e con una motivazione coerente e priva di vizi logici, che includeva anche il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche come prevalenti sulla recidiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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