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Ricorso inammissibile: motivazione generica e pena

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di due imputati condannati per furto aggravato di energia elettrica. La Corte ha ritenuto i motivi di ricorso generici, ripetitivi di censure già esaminate in appello e infondati riguardo la presunta carenza di motivazione della pena. La decisione chiarisce che una motivazione dettagliata sulla pena è necessaria solo se questa supera il medio edittale. Per questo motivo, il ricorso inammissibile è stato rigettato con condanna alle spese e al pagamento di una sanzione.

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Pubblicato il 9 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione sui Limiti della Motivazione della Pena

Quando un appello viene considerato un ricorso inammissibile? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce sui criteri di ammissibilità, in particolare per quanto riguarda la genericità dei motivi e la sufficienza della motivazione sulla pena. Il caso riguarda una condanna per furto aggravato di energia elettrica, ma i principi espressi dalla Corte hanno una valenza generale e offrono importanti indicazioni per la pratica legale.

I Fatti del Caso: La Condanna per Furto di Energia Elettrica

Due persone venivano condannate sia in primo grado dal Tribunale di Palermo che in secondo grado dalla Corte d’Appello per il reato di furto pluriaggravato di energia elettrica. Ritenendo ingiusta la condanna, gli imputati decidevano di presentare ricorso per Cassazione, affidandosi a tre specifici motivi per contestare la sentenza d’appello.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

La difesa degli imputati ha basato il proprio ricorso su tre principali argomentazioni:

1. Errore di legge: Si contestava la sussistenza degli elementi oggettivi e soggettivi del reato di furto.
2. Mancata concessione di un’attenuante: Si lamentava il mancato riconoscimento dell’attenuante prevista dall’art. 62, n. 4 del codice penale.
3. Motivazione insufficiente sulla pena: Si riteneva che la pena inflitta non fosse stata adeguatamente motivata dai giudici di merito.

L’Analisi della Corte: Perché il Ricorso è Inammissibile

La Corte di Cassazione ha esaminato ciascun motivo, concludendo per la totale inammissibilità del ricorso. Questa decisione si fonda su principi consolidati della procedura penale che limitano l’accesso al giudizio di legittimità ai soli casi in cui le censure sono specifiche, pertinenti e non meramente ripetitive.

Genericità e Mancanza di Specificità del Primo Motivo

Il primo motivo è stato dichiarato inammissibile perché le doglianze erano state formulate in modo generico. La Corte ha sottolineato che un ricorso non può limitarsi a enunciare un dissenso, ma deve indicare con precisione le ragioni di diritto e i dati di fatto che sostengono le richieste. In assenza di tale specificità, il motivo è privo della sua funzione essenziale e non può essere esaminato.

Ripetitività del Secondo Motivo sulle Attenuanti

Anche il secondo motivo è stato giudicato inammissibile. La Cassazione ha rilevato che si trattava della semplice riproposizione di argomenti già esaminati e motivatamente respinti dalla Corte d’Appello. Per contestare efficacemente una decisione, non è sufficiente ripetere le stesse censure, ma è necessario attaccare specificamente la logica e gli argomenti utilizzati dal giudice del grado precedente per confutarle.

La Motivazione sulla Pena e il Ricorso Inammissibile

Particolarmente interessante è la valutazione sul terzo motivo, relativo alla motivazione della pena. La Corte ha ribadito un principio fondamentale: l’obbligo di una motivazione specifica e analitica scatta solo quando il giudice si discosta significativamente dai minimi edittali, irrogando una pena base pari o superiore al “medio edittale”.

Al di sotto di tale soglia, come nel caso di specie, è considerata sufficiente una motivazione più sintetica, anche con un semplice richiamo all’adeguatezza della pena rispetto ai criteri dell’art. 133 c.p. (gravità del reato e capacità a delinquere del reo). Anche il bilanciamento tra aggravanti e attenuanti rientra nel potere discrezionale del giudice di merito e, se motivato in modo congruo, non è sindacabile in sede di legittimità.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni alla base della dichiarazione di inammissibilità risiedono nella natura stessa del giudizio di Cassazione, che non è un terzo grado di merito, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge e sulla logicità della motivazione. I motivi di ricorso devono quindi essere strutturati per evidenziare vizi di legittimità e non per sollecitare una nuova valutazione dei fatti. La Corte ha ritenuto che i ricorrenti non abbiano superato questa soglia, presentando un ricorso inammissibile perché basato su critiche generiche, ripetitive e che contestavano l’esercizio di un potere discrezionale del giudice di merito (la determinazione della pena entro il medio edittale) correttamente esercitato e motivato.

Conclusioni: Lezioni Pratiche per la Difesa

Questa ordinanza offre spunti pratici cruciali. Per evitare una declaratoria di inammissibilità, è essenziale che un ricorso per Cassazione sia redatto con la massima specificità, evitando argomentazioni generiche. È inoltre fondamentale non limitarsi a riproporre le stesse difese dei gradi precedenti, ma costruire una critica mirata e puntuale contro la motivazione della sentenza impugnata. Infine, la decisione ribadisce che la discrezionalità del giudice nella commisurazione della pena è ampia e le censure su questo punto hanno possibilità di successo solo se la pena è palesemente sproporzionata o la motivazione è totalmente assente o manifestamente illogica, soprattutto quando la sanzione è fissata al di sopra del medio edittale.

Quando un motivo di ricorso in Cassazione viene considerato generico?
Un motivo di ricorso è considerato generico, e quindi inammissibile, quando prospetta deduzioni prive delle ragioni di diritto e dei dati di fatto specifici che le sorreggono, limitandosi a una critica non argomentata della decisione impugnata.

È possibile riproporre in Cassazione gli stessi argomenti già respinti in appello?
No, se gli argomenti sono già stati valutati in maniera adeguata dal Giudice di appello e il ricorso si limita a riprodurli senza attaccare specificamente la motivazione della sentenza di secondo grado, il motivo viene dichiarato inammissibile per la sua natura ripetitiva.

Il giudice deve sempre motivare in modo dettagliato la pena inflitta?
No. Secondo la Corte di Cassazione, una motivazione specifica e dettagliata sui criteri dell’art. 133 c.p. è richiesta solo per l’irrogazione di una pena base pari o superiore al medio edittale. Per una pena contenuta entro tale limite, è sufficiente un generico rinvio all’adeguatezza della sanzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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