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Ricorso inammissibile: limiti del giudizio in Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 22148/2024, ha dichiarato un ricorso inammissibile, ribadendo i limiti del proprio giudizio. La Corte ha chiarito che non è possibile richiedere una nuova valutazione delle prove né contestare in modo generico il diniego delle attenuanti generiche. Il caso evidenzia l’importanza della specificità dei motivi di ricorso per evitare una declaratoria di inammissibilità.

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Pubblicato il 24 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e i Limiti alla Rivalutazione delle Prove

Con l’ordinanza n. 22148 del 2024, la Corte di Cassazione si è pronunciata su un caso che mette in luce i rigorosi paletti del giudizio di legittimità, dichiarando un ricorso inammissibile. Questa decisione offre spunti fondamentali per comprendere perché non ogni contestazione possa essere esaminata nel merito dalla Suprema Corte, specialmente quando si tenta di ottenere una nuova valutazione dei fatti o si critica genericamente l’operato dei giudici dei gradi precedenti.

I Fatti del Processo

Un imputato, condannato dalla Corte d’Appello, decideva di presentare ricorso per Cassazione. La sua difesa si basava su due principali contestazioni: la prima riguardava la correttezza della motivazione che aveva portato alla sua condanna, mentre la seconda si doleva del mancato riconoscimento delle attenuanti generiche, che avrebbero potuto comportare una riduzione della pena.

I Motivi del Ricorso

L’imputato ha articolato il suo appello alla Suprema Corte su due fronti:

1. Critica alla Motivazione sulla Responsabilità: Il ricorrente sosteneva che la Corte d’Appello avesse errato nel valutare le prove a suo carico. Tuttavia, il suo ricorso tendeva a proporre una ricostruzione alternativa dei fatti e a suggerire criteri di valutazione delle prove diversi da quelli adottati dai giudici di merito.
2. Mancato Riconoscimento delle Attenuanti Generiche: Il secondo motivo lamentava che la Corte territoriale non avesse concesso le attenuanti generiche, ritenendo la decisione ingiustificata.

L’Analisi del Ricorso Inammissibile da Parte della Cassazione

La Corte di Cassazione ha esaminato entrambi i motivi e li ha respinti, dichiarando l’intero ricorso inammissibile. L’analisi della Corte è stata netta e si è concentrata sulla natura stessa del giudizio di legittimità, che non è una terza istanza di merito dove si possono rivalutare i fatti.

Sulla Genericità del Primo Motivo

La Corte ha stabilito che il primo motivo era privo di “concreta specificità”. In pratica, il ricorrente non aveva individuato vizi logici o giuridici specifici nella sentenza impugnata, ma si era limitato a contestare l’esito della valutazione probatoria. La Cassazione ha ricordato che il suo compito non è quello di riesaminare le prove, ma solo di verificare che la motivazione del giudice di merito sia logica, coerente e non contraddittoria. Proporre una “alternativa ricostruzione dei fatti” è un’attività preclusa in sede di legittimità.

La Discrezionalità nel Diniego delle Attenuanti

Anche il secondo motivo è stato giudicato “manifestamente infondato”. La Suprema Corte ha affermato che il giudice di merito ha esercitato correttamente la propria discrezionalità nel negare le attenuanti generiche. Non è necessario, secondo la costante giurisprudenza, che il giudice analizzi ogni singolo elemento favorevole o sfavorevole. È sufficiente che la motivazione si concentri sugli elementi negativi ritenuti decisivi o sulla semplice assenza di elementi positivi meritevoli di considerazione, come avvenuto nel caso di specie.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Corte si fonda su principi consolidati della procedura penale. Il giudizio di Cassazione è un controllo di legittimità, non di merito. Questo significa che la Corte non può sostituire la propria valutazione dei fatti a quella dei giudici che hanno esaminato il caso nei gradi precedenti. Il ricorso deve evidenziare errori di diritto o vizi logici manifesti nella motivazione, non semplicemente un disaccordo con la decisione presa. Per quanto riguarda le attenuanti, la loro concessione è espressione di un potere discrezionale del giudice di merito, il cui esercizio è sindacabile in Cassazione solo se la motivazione è assente, manifestamente illogica o contraddittoria, cosa che non è stata riscontrata in questo caso.

Conclusioni

L’ordinanza in esame è un chiaro monito sull’importanza di redigere ricorsi per Cassazione che rispettino i limiti del giudizio di legittimità. Un ricorso inammissibile non solo non porta ad alcun risultato utile per l’imputato, ma comporta anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. La decisione ribadisce che per avere successo in Cassazione non basta essere in disaccordo con la sentenza di appello, ma è necessario dimostrare in modo specifico e puntuale l’esistenza di vizi che ne inficiano la validità giuridica o la coerenza logica.

Perché il primo motivo di ricorso è stato ritenuto inammissibile?
È stato ritenuto inammissibile perché era privo di concreta specificità e tendeva a prefigurare una nuova valutazione delle prove e una ricostruzione alternativa dei fatti, attività che non sono consentite nel giudizio di Cassazione.

Per quale ragione la Corte ha respinto il motivo sulle attenuanti generiche?
La Corte lo ha ritenuto manifestamente infondato, affermando che il giudice di merito ha esercitato correttamente la sua discrezionalità. Per negare le attenuanti, è sufficiente motivare basandosi su elementi negativi decisivi o sull’assenza di elementi positivi, senza dover analizzare ogni singolo aspetto favorevole o sfavorevole.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro a favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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