Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Non Può Riesaminare i Fatti
Nel sistema giudiziario italiano, la Corte di Cassazione svolge un ruolo cruciale come giudice di legittimità, ma non come un terzo grado di giudizio. Una recente ordinanza ha ribadito questo principio fondamentale, dichiarando un ricorso inammissibile presentato contro una condanna per truffa. Questo caso offre uno spunto prezioso per comprendere i limiti dell’impugnazione in Cassazione e l’importanza di formulare motivi di ricorso giuridicamente validi, anziché limitarsi a contestare la valutazione dei fatti.
Il Caso in Analisi: Un Appello per Truffa Respinto
La vicenda trae origine da una condanna per il reato di truffa, confermata dalla Corte d’Appello. L’imputato, non rassegnato alla decisione, ha proposto ricorso per Cassazione, contestando la correttezza della motivazione che lo aveva dichiarato responsabile. In particolare, il ricorrente lamentava una valutazione errata del materiale probatorio da parte dei giudici dei precedenti gradi di giudizio.
I Motivi del Ricorso Inammissibile
La Suprema Corte ha rapidamente liquidato il ricorso, definendolo inammissibile per diverse ragioni. In primo luogo, le critiche mosse alla sentenza impugnata sono state qualificate come “mere doglianze in punto di fatto”. L’imputato, infatti, non contestava un errore nell’applicazione della legge o un vizio logico nella motivazione, ma cercava di ottenere una “rilettura” delle prove a proprio favore. Questo tipo di richiesta esula completamente dai poteri della Cassazione.
Inoltre, i giudici hanno osservato che i motivi del ricorso erano una semplice reiterazione di argomenti già presentati e respinti dalla Corte d’Appello. Un ricorso, per essere specifico, deve contenere una critica argomentata e mirata contro la decisione che si impugna, non limitarsi a riproporre le stesse difese.
Il Ruolo della Corte di Cassazione e il Vizio di Motivazione
L’ordinanza chiarisce efficacemente il perimetro del sindacato della Corte di Cassazione. Il suo compito non è stabilire se il giudice di merito abbia valutato bene o male le prove, ma verificare se la motivazione della sentenza sia:
* Esistente: non meramente apparente.
* Non contraddittoria: priva di insanabili contrasti logici interni.
* Non manifestamente illogica: fondata su un ragionamento comprensibile e coerente.
Nel caso di specie, il ricorrente non ha lamentato una motivazione mancante o illogica, ma una decisione “erronea” basata su una valutazione “sbagliata” delle prove. Tentare di sostituire l’apprezzamento del giudice di merito con il proprio è una strategia destinata al fallimento in sede di legittimità.
Le Motivazioni della Decisione
Richiamando un principio consolidato (espresso anche dalle Sezioni Unite nella sentenza n. 6402/1997), la Corte ha affermato che la valutazione degli elementi di fatto è riservata in via esclusiva al giudice di merito. La Cassazione non può procedere a una nuova e diversa ricostruzione dei fatti attraverso un diverso apprezzamento delle prove. Poiché il ricorso si risolveva in una richiesta di questo tipo, è stato dichiarato inammissibile.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa
La decisione in esame è un monito per chiunque intenda presentare un ricorso per Cassazione. L’esito positivo di un’impugnazione di legittimità dipende dalla capacità di individuare e argomentare specifici vizi di diritto o di motivazione (nei limiti consentiti dalla legge), non dalla semplice speranza di ottenere una riconsiderazione dei fatti. Un ricorso inammissibile non solo porta alla conferma della condanna, ma comporta anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché si basava su mere contestazioni dei fatti e sulla richiesta di una nuova valutazione delle prove, compiti che non rientrano nelle competenze della Corte di Cassazione. Inoltre, riproponeva argomenti già respinti in appello senza una critica specifica alla sentenza impugnata.
Qual è il ruolo della Corte di Cassazione nel processo penale?
La Corte di Cassazione è un giudice di legittimità. Il suo ruolo non è quello di riesaminare i fatti del caso (compito del giudice di merito), ma di verificare la corretta applicazione delle norme di diritto e l’assenza di vizi logici (mancanza, contraddittorietà o manifesta illogicità) nella motivazione della sentenza.
Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta che la sentenza di condanna impugnata diventi definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 22465 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 22465 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 16/04/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME a LANZO TORINESE il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 18/10/2023 della CORTE APPELLO di TORINO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO
Letto il ricorso di COGNOME NOME, considerato che l’unico motivo di ricorso, con cui si contesta la correttezza della motivazione posta a base della dichiarazione di responsabilità per il rea truffa ascritto all’odierno ricorrente, in relazione agli artt. 192 e 530, c pen., non è consentito in sede di legittimità in quanto costituito da mere dogl in punto di fatto, oltre che fondato su motivi che si risolvono nella reiterazi quelli già dedotti in appello e disattesi dalla corte di merito (si ve particolare, le pagg. 4 e 5 della impugnata sentenza), dovendosi gli s considerare non specifici ma soltanto apparenti, in quanto omettono di assolv la tipica funzione di una critica argomentata avverso la sentenza oggetto di rico
che, inoltre, pur avendo formalmente espresso censure riconducibili alle categorie del vizio di motivazione, invero, il ricorrente non ha lamentato motivazione mancante, contraddittoria o manifestamente illogica, bensì un decisione erronea, in quanto fondata su una valutazione asseritamente sbaglia del materiale probatorio, tendendo ad ottenere una inammissibile ricostruzione fatti mediante criteri di apprezzamento diversi da quelli adottati dal giud merito, mentre esula dai poteri della Corte di cassazione quello di una ‘rile degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione, la cui valutazione via esclusiva, riservata al giudice di merito (Sez. U, n. 6402, del 30/4/ Dessimone, Rv. 207944);
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma d euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento del spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa de ammende.
Così deciso in Roma, il 16 aprile 2024
Il Consigliere Estensore