Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Non Può Riesaminare i Fatti
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre un’importante lezione sui limiti del giudizio di legittimità, chiarendo perché un ricorso inammissibile non è un tecnicismo, ma un principio fondamentale del nostro sistema giudiziario. Il caso in esame riguarda l’appello del Procuratore Generale contro un’assoluzione per il reato di evasione, un appello che la Suprema Corte ha respinto senza entrare nel vivo della questione.
Questa decisione ribadisce una regola cruciale: la Corte di Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti, ma un organo che vigila sulla corretta applicazione della legge.
I Fatti del Caso
Il procedimento trae origine da una sentenza di assoluzione emessa dal Tribunale di Napoli nei confronti di un imputato accusato del reato di evasione. Secondo il giudice di primo grado, non vi era prova sufficiente a dimostrare la colpevolezza dell’individuo.
Contro questa decisione, il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello ha proposto ricorso in Cassazione, contestando la valutazione delle prove effettuata dal Tribunale e chiedendo, di fatto, una nuova analisi della vicenda.
La Decisione sul Ricorso Inammissibile
La Corte di Cassazione, con la sua ordinanza, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non significa che la Suprema Corte abbia dato ragione o torto a una delle parti nel merito della vicenda; significa, piuttosto, che il ricorso non aveva i requisiti per essere esaminato.
La Corte ha stabilito che i motivi presentati dal Procuratore erano generici e si concentravano esclusivamente su una critica della valutazione dei fatti, un’attività preclusa al giudice di legittimità. In altre parole, si chiedeva alla Cassazione di comportarsi come un giudice d’appello, riesaminando le prove, cosa che per legge non può fare.
Le Motivazioni della Decisione
La Suprema Corte ha basato la sua decisione su un principio cardine del diritto processuale penale. Il giudizio di Cassazione è un giudizio ‘di legittimità’, non ‘di merito’. Il suo compito è verificare che:
1.  La legge sia stata applicata correttamente.
2.  La motivazione della sentenza impugnata sia logica e non contraddittoria.
Nel caso specifico, la Cassazione ha osservato che la sentenza di assoluzione del Tribunale, sebbene ‘criticabile’, non era ‘manifestamente illogica’. Questo è un punto fondamentale: una motivazione non deve essere perfetta o l’unica possibile, ma deve essere razionale e coerente. Se questo requisito è soddisfatto, la Corte di Cassazione non può intervenire, anche se avrebbe potuto valutare diversamente le stesse prove.
Di conseguenza, il tentativo di ottenere una nuova ‘valutazione di merito’ circa la prova dell’assenza dell’imputato dalla sua abitazione è stato respinto, rendendo il ricorso inammissibile.
Conclusioni: L’Importanza dei Limiti del Giudizio di Legittimità
Questa ordinanza è un chiaro promemoria della funzione della Corte di Cassazione. Dichiarare un ricorso inammissibile non è una sconfitta della giustizia, ma una vittoria del sistema, che garantisce che ogni grado di giudizio svolga il proprio ruolo specifico. Permettere alla Cassazione di rivalutare i fatti significherebbe trasformarla in un ‘terzo grado di merito’, snaturando la sua funzione di garante dell’uniforme interpretazione della legge. La decisione, pertanto, rafforza la certezza del diritto e il rispetto delle competenze giurisdizionali.
 
Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché era fondato su motivi generici e mirava a ottenere una nuova valutazione dei fatti, attività che non rientra nelle competenze della Corte di Cassazione, la quale svolge un giudizio di legittimità e non di merito.
Una motivazione di una sentenza può essere annullata dalla Cassazione solo perché è ‘criticabile’?
No. Secondo l’ordinanza, una motivazione, anche se potenzialmente criticabile, non può essere annullata a meno che non sia ‘manifestamente illogica’. La Corte non sostituisce la propria valutazione a quella del giudice di merito se la motivazione di quest’ultimo è razionale e coerente.
Cosa significa che la Corte di Cassazione è un ‘giudice di legittimità’?
Significa che il suo compito non è stabilire nuovamente come sono andati i fatti, ma controllare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente le norme di legge e abbiano fornito una giustificazione logica e non contraddittoria per la loro decisione.
 
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 35470 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7   Num. 35470  Anno 2025
Presidente: NOME COGNOME
Relatore: NOME COGNOME NOME
Data Udienza: 15/09/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D’APPELLO DI NAPOLI nel procedimento a carico di: COGNOME NOME nato a NAPOLI il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 17/03/2025 del TRIBUNALE di NAPOLI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
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156/ RG 15360
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso proposto dal Procuratore generale presso la Corte di appello di Napoli a sentenza in epigraf e che ha assolto NOME COGNOME dal delitto di evasione; esaminati gli atti e il provvedimento impugnato;
ritenuto il ricorso inammissibile perché fondato su motivi generici e riversati in fatt non consentiti dalla legge in sede di legittimità perché volti a richiedere una valutazione circa la prova dimostrativa dell’assenza dell’imputato dall’abitazione di cui la sentenza una motivazione che pur criticabile non è manifestamente illogica.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso.
Così deciso il 15 settembre 2025
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La Presidente