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Ricorso inammissibile: limiti alla rivalutazione dei fatti

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. Il ricorso contestava la valutazione delle prove e il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche. La Corte ha ribadito che non può riesaminare i fatti e che la motivazione sul diniego delle attenuanti era adeguata, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando l’Appello in Cassazione è Destinato al Fallimento

Presentare un ricorso in Cassazione non significa ottenere un terzo grado di giudizio per riesaminare i fatti. La Suprema Corte ha un ruolo ben preciso: verificare la corretta applicazione della legge. Un recente provvedimento ha ribadito questo principio, dichiarando un ricorso inammissibile e condannando il proponente al pagamento delle spese e di una sanzione. Analizziamo questa decisione per capire i limiti del giudizio di legittimità.

Il Caso in Analisi

Un individuo, condannato in secondo grado dalla Corte d’Appello, ha deciso di presentare ricorso alla Corte di Cassazione. Le sue doglianze si basavano su due punti principali:

1. Errata valutazione delle prove: L’imputato contestava la ricostruzione dei fatti e la valutazione delle prove sulla sua responsabilità penale, proponendo una versione alternativa. In particolare, si sottolineava che la persona offesa lo aveva riconosciuto nonostante si fosse presentato sotto falso nome.
2. Mancato riconoscimento delle attenuanti generiche: Si lamentava il fatto che i giudici di merito non avessero concesso la diminuzione di pena prevista dalle attenuanti generiche.

La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 9362 del 2024, ha respinto completamente le argomentazioni della difesa, dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione non è entrata nel merito delle questioni sollevate, ma si è fermata a un livello procedurale, ritenendo che le censure mosse non fossero ammissibili in quella sede. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

La decisione della Suprema Corte si fonda su principi consolidati della procedura penale. Vediamo nel dettaglio le ragioni che hanno portato a questa conclusione.

I Limiti della Valutazione dei Fatti in Cassazione

Il primo motivo di ricorso è stato giudicato privo di “concreta specificità”. La difesa, secondo la Corte, non ha evidenziato errori di diritto o vizi logici nella motivazione della sentenza impugnata, ma ha tentato di ottenere una nuova valutazione delle prove. Questo è un compito che spetta esclusivamente ai giudici di primo e secondo grado (giudici di merito). La Corte di Cassazione svolge un “sindacato di legittimità”, ovvero controlla che la legge sia stata applicata correttamente, non può sostituire la propria valutazione dei fatti a quella dei giudici precedenti. Chiedere alla Cassazione di riconsiderare le prove equivale a chiederle di fare qualcosa che va oltre i suoi poteri, rendendo il ricorso inammissibile.

Il Diniego delle Attenuanti Generiche

Anche il secondo motivo è stato ritenuto “manifestamente infondato”. La giurisprudenza costante afferma che, per negare le attenuanti generiche, il giudice non è obbligato a esaminare e confutare ogni singolo elemento favorevole all’imputato. È sufficiente che la motivazione si concentri sugli elementi negativi ritenuti decisivi o sulla semplice assenza di elementi positivi meritevoli di considerazione. Nel caso di specie, la Corte ha rilevato che i giudici di merito avevano ampiamente e correttamente motivato la loro decisione, rendendo la riproposizione della stessa doglianza in Cassazione un mero tentativo dilatorio.

Le Conclusioni

Questa ordinanza è un chiaro monito: il ricorso in Cassazione non è una terza possibilità per discutere i fatti di un processo. Deve essere fondato su precise violazioni di legge o su vizi logici evidenti nella motivazione della sentenza. Proporre un appello generico, che si limita a riproporre le stesse argomentazioni già respinte in appello o a chiedere una nuova valutazione delle prove, conduce inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità. Le conseguenze non sono solo la conferma della condanna, ma anche un ulteriore esborso economico per le spese processuali e la sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

Posso chiedere alla Corte di Cassazione di riesaminare le prove e i fatti del mio processo?
No. La Corte di Cassazione svolge un controllo di legittimità, verificando solo la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione. Non può effettuare una nuova valutazione delle prove o una ricostruzione alternativa dei fatti, poiché questo compito spetta ai giudici di primo e secondo grado. Un ricorso che tenta di farlo è considerato inammissibile.

Perché il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche è stato considerato un motivo infondato?
Secondo la giurisprudenza consolidata, il giudice di merito non è tenuto a prendere in considerazione ogni singolo elemento favorevole o sfavorevole per negare le attenuanti. È sufficiente che motivi la sua decisione facendo riferimento agli elementi negativi ritenuti decisivi o all’assenza di elementi positivi rilevanti, come avvenuto nel caso di specie. La riproposizione di tale doglianza è stata quindi ritenuta infondata.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile?
Quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento. Inoltre, viene condannato al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso specifico è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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