Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza
Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma non è una terza occasione per ridiscutere i fatti. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio delle conseguenze di un ricorso inammissibile, sottolineando la distinzione fondamentale tra giudizio di merito e di legittimità. Questo caso evidenzia come un appello mal impostato possa tradursi non solo in una sconfitta, ma anche in sanzioni economiche per il ricorrente.
I Fatti del Caso
La vicenda trae origine da una sentenza del Tribunale di Busto Arsizio, con cui un imputato veniva condannato per il reato previsto dall’art. 651 del codice penale (rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale). L’imputato, ritenendo ingiusta la condanna, decideva di presentare ricorso per Cassazione.
Le sue doglianze si basavano su due punti principali:
1. Una presunta violazione di legge e un vizio di motivazione riguardo all’accertamento della sua responsabilità penale.
2. L’avvenuta estinzione del reato per prescrizione, ovvero per il superamento dei termini massimi previsti dalla legge per giungere a una condanna.
La Decisione della Corte di Cassazione e il concetto di ricorso inammissibile
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha respinto completamente le argomentazioni del ricorrente, dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza, ma si ferma a un livello precedente, constatando che il ricorso stesso non aveva i requisiti per essere giudicato.
La Corte ha stabilito che i motivi presentati erano “non consentiti e manifestamente infondati”, portando a una condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
Le Motivazioni della Decisione
La Suprema Corte ha basato la sua decisione su due pilastri argomentativi distinti, uno per ciascun motivo di ricorso.
1. La pretesa di rivalutare i fatti
Il primo motivo di ricorso, relativo alla responsabilità dell’imputato, è stato giudicato inammissibile perché tendeva a “riproporre valutazioni in fatto”. Questo è un errore comune ma fatale nei ricorsi per Cassazione. La Corte Suprema non è un “terzo grado di merito”; il suo compito, detto giudizio di legittimità, è verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente le norme di legge e abbiano motivato la loro decisione in modo logico e non contraddittorio. Non può, invece, riesaminare le prove (come testimonianze o documenti) per giungere a una diversa ricostruzione dei fatti. Tentare di farlo rende il ricorso, su quel punto, automaticamente inammissibile.
2. Il calcolo della prescrizione e l’effetto della sospensione
Anche il secondo motivo, relativo alla prescrizione, è stato rigettato. La difesa sosteneva che il tempo per punire il reato fosse scaduto. Tuttavia, la Corte ha rilevato che nel corso del processo vi era stato un periodo di sospensione (nella fattispecie, un rinvio per astensione di un giudice durato quasi cinque mesi). I periodi di sospensione del processo, per legge, “congelano” il decorso della prescrizione. Sottraendo questo periodo dal calcolo totale, la sentenza impugnata risultava emessa entro i termini di legge. Di conseguenza, l’eccezione di prescrizione è stata giudicata manifestamente infondata.
Le Conclusioni: Le Conseguenze dell’Inammissibilità
La dichiarazione di ricorso inammissibile non è priva di conseguenze. L’articolo 616 del codice di procedura penale prevede che, in questi casi, il ricorrente sia condannato:
1. Al pagamento delle spese processuali.
2. Al versamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. L’importo, stabilito discrezionalmente dal giudice, è stato fissato in questo caso in 3.000 euro, ritenuto congruo dalla Corte.
Questa sanzione viene applicata perché si presume la “colpa” del ricorrente nell’aver promosso un giudizio che non poteva avere successo fin dall’inizio, gravando inutilmente sul sistema giudiziario. L’ordinanza sottolinea come non vi fossero elementi per escludere tale colpa. La decisione serve quindi da monito sull’importanza di valutare attentamente i presupposti e i limiti del ricorso per Cassazione prima di intraprendere questa strada.
Cosa significa quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che l’appello non può essere esaminato nel merito perché presenta vizi fondamentali, come il tentativo di ridiscutere i fatti già accertati dai giudici precedenti, anziché contestare unicamente errori nell’applicazione della legge.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata a pagare le spese del procedimento e una sanzione pecuniaria (in questo caso, 3.000 euro) a favore della Cassa delle ammende, a meno che non dimostri di non avere colpa nell’aver causato l’inammissibilità.
La sospensione del processo per astensione di un giudice influisce sulla prescrizione del reato?
Sì, il provvedimento conferma che il periodo durante il quale il processo è sospeso non viene conteggiato nel calcolo del tempo necessario a far estinguere il reato per prescrizione, di fatto allungando i termini per arrivare a una decisione finale.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 5604 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 5604 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 19/12/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a LENTINI il 29/01/1971
avverso la sentenza del 12/04/2024 del TRIBUNALE di RAGIONE_SOCIALE ARSIZIO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
IN FATTO E IN DIRITTO
Con sentenza emessa in data 12 aprile 2024 il Tribunale di Busto Arsizio ha affermato la responsabilità di COGNOME in riferimento al reato di all’art.651 cod.pen. (capo 13 della contestazione), per fatto commesso in data 11 dicembre 2018.
Avverso detta sentenza ha proposto ricorso per cassazione – nelle forme di legge – NOME COGNOME deducendo violazione di legge e vizio di motivazione in punto di responsabilità, nonché la estinzione del reato per intervenu prescrizione.
Il ricorso va dichiarato inammissibile perché proposto per motivi non consentiti e manifestamente infondati.
Ed invero, quanto al tema della responsabilità il ricorso tende a ripropo valutazioni in fatto, estranee al perimetro del giudizio di legittimità. Quan punto della prescrizione al di là della applicabilità della cd. legge Orlando ( successivo al 3 agosto 2017 ed antecedente al 1 gennaio 2020) va rilevato che l esistenza di un rinvio per astensione (dal 19 aprile al 8 settembre 2023) port ritenere emessa nei termini la decisione impugnata.
Alla dichiarazione di inammissibilità consegue di diritto la condanna de ricorrente al pagamento delle spese processuali e, in mancanza di elementi atti ad escludere la colpa nella determinazione della causa di inammissibilit al versamento a favore della Cassa delle ammende di sanzione pecuniaria, che pare congruo determinare in euro tremila, ai sensi dell’art. 616 cod. pro pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spes processuali e della somma di euro tremila in favore della cassa delle ammende.
Così deciso in data 19 dicembre 2024
Il Consigliere estensore
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Il Presidente