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Ricorso inammissibile: le conseguenze della genericità

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato da due imputati condannati per furto aggravato. La motivazione del ricorso, incentrata sulla mancata concessione di attenuanti, è stata giudicata ‘patentemente generica’. La decisione comporta la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, sottolineando l’importanza di formulare censure specifiche e pertinenti.

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Pubblicato il 17 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile per genericità: Analisi di una recente ordinanza

Quando si presenta un ricorso in Cassazione, è fondamentale che le motivazioni siano specifiche, dettagliate e strettamente collegate al caso concreto. Un ricorso inammissibile per genericità non solo non ottiene il risultato sperato, ma comporta anche conseguenze economiche significative per chi lo propone. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di questa dinamica, illustrando i criteri di valutazione della Corte e le sanzioni previste dalla legge.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una condanna per furto aggravato in concorso (artt. 110, 624 e 625 n. 2 c.p.) emessa nei confronti di due persone. La Corte di Appello, pur riformando parzialmente la prima sentenza per ridurre l’entità della pena, aveva confermato la responsabilità penale degli imputati. Non soddisfatti della decisione, i due condannati decidevano di presentare ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo di impugnazione.

La Genericità come Causa di un Ricorso Inammissibile

Il fulcro del ricorso verteva su un presunto vizio di motivazione e violazione di legge da parte della Corte d’Appello. In particolare, i ricorrenti lamentavano la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche e criticavano i criteri utilizzati per la determinazione della pena.

Tuttavia, la Suprema Corte ha stroncato sul nascere tali doglianze, qualificando il motivo di ricorso come ‘patentemente generico’. Secondo gli Ermellini, le argomentazioni presentate erano meramente assertive, ossia formulate come semplici affermazioni di principio, senza alcun collegamento concreto e specifico con le peculiarità della vicenda processuale. Mancava, in sostanza, una critica puntuale e circostanziata alla motivazione della sentenza impugnata, rendendo impossibile per la Corte un esame nel merito.

Le Motivazioni

La decisione di inammissibilità si fonda su un principio consolidato nella giurisprudenza: un ricorso per Cassazione non può limitarsi a una generica denuncia di presunti errori, ma deve indicare con precisione le parti della sentenza che si contestano e le ragioni specifiche per cui si ritengono errate. Nel caso di specie, i ricorrenti si sono limitati a formulare critiche astratte, non riuscendo a dimostrare in che modo la Corte d’Appello avesse errato nel suo ragionamento logico-giuridico.

L’ordinanza richiama l’art. 616 del codice di procedura penale, che disciplina le conseguenze dell’inammissibilità. La norma prevede, oltre alla condanna al pagamento delle spese processuali, anche il versamento di una somma alla Cassa delle ammende. Questa sanzione aggiuntiva scatta quando l’inammissibilità è dovuta a colpa del ricorrente, come nel caso di un’impugnazione ‘evidente’, cioè palesemente priva di fondamento. La Corte ha ravvisato tale colpa proprio nella manifesta genericità dei motivi, che rendeva l’esito del ricorso prevedibile fin dall’inizio.

Le Conclusioni

Questa pronuncia ribadisce una lezione fondamentale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione: la specificità è un requisito non negoziabile. Un ricorso basato su affermazioni vaghe e non ancorate ai fatti specifici del processo è destinato al fallimento. Le conseguenze non sono solo la conferma della condanna, ma anche un aggravio di spese per il ricorrente, con la condanna al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata quantificata in tremila euro. La decisione serve quindi da monito contro i ricorsi dilatori o palesemente infondati, tutelando l’efficienza del sistema giudiziario e sanzionando l’abuso dello strumento processuale.

Quando un motivo di ricorso viene considerato ‘patentemente generico’?
Un motivo di ricorso è considerato ‘patentemente generico’ quando contiene allegazioni formulate in termini del tutto assertivi e non correlabili al caso di specie, senza quindi una critica specifica e puntuale alla decisione impugnata.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile in Cassazione?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali. Inoltre, se l’inammissibilità è determinata da colpa (come nel caso di un ricorso palesemente infondato), il ricorrente è condannato anche al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende.

Perché i ricorrenti sono stati condannati a pagare una somma alla Cassa delle ammende?
Sono stati condannati al versamento di tremila euro alla Cassa delle ammende perché la Corte ha ravvisato profili di colpa nella proposizione del ricorso, data l’evidente e manifesta inammissibilità dell’impugnazione basata su motivi generici.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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