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Ricorso inammissibile: le conseguenze della condanna

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Torino. La decisione si fonda sulla manifesta infondatezza dei motivi, confermando la valutazione di pericolosità sociale del ricorrente. Di conseguenza, il proponente del ricorso inammissibile viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze della Dichiarazione della Cassazione

L’ordinanza della Corte di Cassazione, Sezione Penale, del 5 maggio 2025, offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione di un ricorso inammissibile. Quando un’impugnazione non supera il vaglio preliminare di ammissibilità, non solo non viene esaminata nel merito, ma comporta anche sanzioni economiche per il proponente. Questo caso specifico ci permette di analizzare i criteri che portano a tale declaratoria e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino il 21 ottobre 2024. La decisione di secondo grado aveva confermato la responsabilità penale di un individuo, motivando la condanna anche sulla base della sua spiccata pericolosità sociale. Secondo i giudici di merito, la sostanziale indifferenza del soggetto verso le norme della legge penale e la sua attitudine a delinquere giustificavano ampiamente il riconoscimento della recidiva reiterata, un’aggravante che incide pesantemente sulla determinazione della pena.

La Decisione sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, dopo aver ricevuto il ricorso e sentito il Consigliere relatore, ha concluso per la sua inammissibilità. Questa decisione implica che i giudici non sono entrati nel vivo della questione, ovvero non hanno valutato se la sentenza della Corte d’Appello fosse giusta o sbagliata. Hanno invece stabilito che il ricorso stesso non possedeva i requisiti minimi previsti dalla legge per essere giudicato.

La conseguenza diretta di questa declaratoria è stata duplice:
1. La condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento.
2. La condanna dello stesso al versamento di una somma di euro 3.000 in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Decisione

Sebbene l’ordinanza sia sintetica, le motivazioni della dichiarazione di inammissibilità risiedono implicitamente nella valutazione del ricorso come manifestamente infondato. La Corte ha ritenuto che le argomentazioni della Corte territoriale, riguardanti la pericolosità sociale dell’imputato e la giustificazione della recidiva, fossero solide e ben motivate. Quando un ricorso non riesce a scalfire in modo credibile e giuridicamente rilevante le fondamenta della decisione impugnata, la Cassazione lo considera privo di speranza di accoglimento, procedendo così a dichiararlo inammissibile.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La decisione in esame ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: l’accesso alla giustizia, specialmente al giudizio di legittimità, deve essere esercitato con serietà e sulla base di motivi validi. Un ricorso inammissibile non è un esito neutro. Comporta conseguenze economiche significative per chi lo propone, finalizzate a disincentivare impugnazioni meramente dilatorie o prive di fondamento. Per i cittadini, ciò significa che prima di intraprendere un percorso giudiziario, specialmente fino all’ultimo grado di giudizio, è cruciale una valutazione attenta e professionale delle possibilità di successo, per evitare di incorrere in ulteriori spese e sanzioni.

Cosa significa quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile?
Significa che il ricorso non viene esaminato nel merito perché privo dei requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge. La sentenza impugnata diventa quindi definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma pecuniaria, in questo caso di tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

Per quale motivo la Corte d’Appello aveva riconosciuto la recidiva reiterata all’imputato?
La Corte territoriale ha ritenuto che l’attitudine a delinquere e la sostanziale indifferenza dell’imputato nell’osservare la legge penale fossero indice di una maggiore pericolosità sociale, giustificando così il riconoscimento dell’aggravante.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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