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Ricorso inammissibile: le censure generiche in Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile proposto contro una condanna per il reato di cui all’art. 341-bis c.p. I motivi, incentrati sulla mancata applicazione della causa di non punibilità per tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) e di una sanzione sostitutiva, sono stati ritenuti censure generiche, non in grado di confrontarsi con le argomentazioni della corte d’appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando le Censure Generiche Non Bastano in Cassazione

Presentare un ricorso in Corte di Cassazione richiede precisione e argomentazioni specifiche. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile venga trattato quando i motivi presentati sono considerati troppo generici. Questo caso, relativo a una condanna per oltraggio a un pubblico ufficiale, evidenzia l’importanza di confrontarsi puntualmente con le motivazioni della sentenza che si intende impugnare.

I Fatti del Caso: Dalla Condanna al Ricorso

Il caso ha origine da una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello per il reato previsto dall’articolo 341-bis del codice penale (oltraggio a un pubblico ufficiale). L’imputato, ritenendo ingiusta la decisione, ha proposto ricorso per Cassazione, basando le proprie doglianze su due punti principali:

1. La mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, disciplinata dall’art. 131-bis del codice penale.
2. La mancata applicazione di una sanzione sostitutiva pecuniaria.

Secondo la difesa, la corte territoriale avrebbe errato nel non riconoscere queste attenuanti, ma il modo in cui queste critiche sono state formulate è diventato il punto cruciale della decisione della Cassazione.

La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha tagliato corto, dichiarando il ricorso totalmente inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle questioni sollevate (la tenuità del fatto o la sanzione sostitutiva), ma si ferma a un livello procedurale precedente. La Corte ha stabilito che i motivi presentati dall’imputato non avevano i requisiti minimi per essere esaminati.

Come conseguenza diretta della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Perché un Ricorso è Stato Giudicato Inammissibile

Il cuore della decisione risiede nella valutazione dei motivi di ricorso come “generiche censure”. La Suprema Corte ha osservato che le argomentazioni della difesa si limitavano a criticare la sentenza d’appello in modo vago, senza un confronto diretto e specifico con gli “apprezzamenti di merito” forniti dai giudici di secondo grado nel loro provvedimento.

In altre parole, non è sufficiente affermare che una norma (come l’art. 131-bis) doveva essere applicata. È necessario spiegare perché le ragioni fornite dalla Corte d’Appello per non applicarla sarebbero sbagliate, analizzando punto per punto il ragionamento del giudice. Un ricorso che non fa questo si risolve in una critica superficiale e, di conseguenza, processualmente inefficace. La Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si rivalutano i fatti, ma un giudice di legittimità che verifica la corretta applicazione della legge e la coerenza della motivazione.

Conclusioni: L’Importanza della Specificità negli Atti Giudiziari

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale penale: la specificità dei motivi di ricorso. Chi impugna una sentenza deve costruire un’argomentazione solida, dettagliata e pertinente, che demolisca il ragionamento logico-giuridico della decisione contestata. Le critiche generiche o la semplice riproposizione di argomenti già respinti senza aggiungere nuovi profili di illegittimità sono destinate a portare a una declaratoria di ricorso inammissibile. Per gli avvocati, ciò significa un’attenta analisi della sentenza da impugnare per individuare vizi concreti e non mere divergenze di valutazione. Per i cittadini, è la conferma che il sistema giudiziario richiede rigore e precisione a ogni livello.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando non rispetta i requisiti richiesti dalla legge. In questo caso specifico, è stato ritenuto inammissibile perché i motivi erano “censure generiche” che non si confrontavano adeguatamente con le motivazioni della sentenza impugnata.

Cosa significa che i motivi di ricorso sono “censure generiche”?
Significa che le critiche mosse alla sentenza di appello sono vaghe, superficiali e non specifiche. Invece di contestare punto per punto il ragionamento del giudice, si limitano a esprimere un dissenso generale, senza fornire argomentazioni giuridiche dettagliate che dimostrino l’errore della corte.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
La principale conseguenza è che la Corte di Cassazione non esamina il merito della questione. La sentenza impugnata diventa definitiva. Inoltre, come stabilito in questo caso, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro a favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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