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Ricorso inammissibile: l’appello deve essere specifico

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per il reato di evasione. L’appello è stato giudicato generico e non specifico, poiché non ha adeguatamente contestato le motivazioni della Corte d’Appello riguardo al diniego della causa di non punibilità, delle attenuanti generiche e della pena sostitutiva. Il caso sottolinea l’importanza di formulare un ricorso che si confronti direttamente con la sentenza impugnata, rendendolo un esempio chiaro di ricorso inammissibile.

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Pubblicato il 1 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Spiega i Requisiti di Specificità

Quando si presenta un appello contro una sentenza di condanna, non è sufficiente esprimere un generico dissenso. È fondamentale che i motivi del ricorso siano chiari, dettagliati e che si confrontino direttamente con le argomentazioni del giudice precedente. In caso contrario, si rischia una declaratoria di ricorso inammissibile, come chiarito da una recente ordinanza della Corte di Cassazione. Questo provvedimento offre uno spaccato preciso sui criteri di specificità richiesti per un’impugnazione efficace.

I Fatti del Caso: Un Appello Dopo la Condanna per Evasione

Il caso trae origine dalla condanna di un individuo per il reato di evasione, previsto dall’art. 385 del codice penale. Dopo la conferma della condanna in secondo grado da parte della Corte d’Appello, l’imputato ha presentato ricorso in Cassazione, affidandosi a tre principali motivi:

1. Il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.).
2. Il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche.
3. La mancata applicazione di una pena sostitutiva, in particolare la conversione della pena detentiva in pena pecuniaria.

L’appellante sosteneva, in sintesi, che la sua condotta fosse di lieve entità e che meritasse un trattamento sanzionatorio più mite.

La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile per Genericità

La Corte di Cassazione ha respinto in toto le doglianze del ricorrente, dichiarando il ricorso inammissibile. La ragione di questa decisione non risiede nel merito delle questioni sollevate, ma nella modalità con cui sono state presentate. Secondo la Corte, l’intero ricorso era viziato da genericità e aspecificità, poiché si limitava a riproporre argomenti già esaminati e respinti dalla Corte d’Appello, senza contestarne in modo puntuale e logico il ragionamento.

Le Motivazioni: Analisi del Ricorso Inammissibile

La Corte ha smontato punto per punto i motivi dell’appello, evidenziandone le carenze argomentative. Questa analisi è un’utile guida per comprendere cosa rende un’impugnazione inefficace.

### Il Diniego della Particolare Tenuità del Fatto

Sul primo punto, la Corte d’Appello aveva negato l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. per due ragioni: la gravità della condotta e il fatto che l’imputato avesse già beneficiato in passato della stessa norma per un reato della medesima indole. Il ricorso in Cassazione, secondo i giudici, non si è confrontato con queste specifiche argomentazioni, risultando quindi privo della necessaria specificità. In pratica, non ha spiegato perché la valutazione della Corte d’Appello fosse errata.

### Il Rifiuto delle Attenuanti Generiche

Anche il secondo motivo è stato giudicato aspecifico. La Corte territoriale aveva sottolineato l’assenza di elementi positivi a favore dell’imputato che potessero giustificare la concessione delle attenuanti generiche. Il ricorrente non ha contestato questa valutazione nel merito, non ha indicato quali elementi positivi sarebbero stati trascurati, rendendo anche questa censura inammissibile.

### La Mancata Applicazione della Pena Sostitutiva

Infine, riguardo alla richiesta di conversione della pena, il ricorso è stato considerato meramente riproduttivo di argomenti già vagliati e disattesi. I giudici di merito avevano concluso che, data la personalità dell’imputato, la conversione in pena pecuniaria non avrebbe garantito un’adeguata finalità rieducativa. Il ricorso si è limitato a ripetere la richiesta senza smontare questo preciso e logico argomento, configurandosi come un tentativo generico di ottenere una revisione non consentita in sede di legittimità.

Le Conclusioni: L’Importanza di un Ricorso Specifico e Pertinente

La decisione in esame ribadisce un principio cardine del processo penale: un ricorso, per essere ammissibile, deve essere un dialogo critico con la sentenza che si impugna. Non può essere una semplice riproposizione di tesi già sconfitte o una lamentela generica. È necessario individuare i passaggi logici della decisione precedente e dimostrare, con argomenti giuridici pertinenti, perché siano errati. Un appello che non rispetta questi criteri è destinato a essere dichiarato un ricorso inammissibile, con la conseguenza non solo della conferma della condanna, ma anche dell’addebito delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando è generico, non specifico e non si confronta puntualmente con le argomentazioni della sentenza impugnata, limitandosi a riproporre le stesse censure già esaminate e respinte.

Perché non è stata concessa la non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) in questo caso?
La non punibilità non è stata concessa perché l’imputato aveva già beneficiato in passato di tale istituto per un reato simile e perché la gravità della sua condotta è stata ritenuta ostativa. Il ricorso non ha contestato validamente queste motivazioni.

È possibile ottenere la conversione della pena detentiva in pena pecuniaria se si hanno precedenti?
La decisione dipende dalla valutazione del giudice sulla personalità dell’imputato. In questo caso, la Corte ha confermato che la conversione non avrebbe garantito un’adeguata finalità rieducativa, proprio in considerazione della personalità del condannato, desumibile anche dai suoi precedenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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