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Ricorso inammissibile: l’appello deve essere specifico

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile poiché l’imputato non ha contestato specificamente le motivazioni della sentenza d’appello. Il ricorso si limitava a lamentare una mancanza di motivazione, senza affrontare il calcolo dettagliato della pena che la Corte territoriale aveva confermato. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 31 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze di un Appello Generico

Quando si decide di impugnare una sentenza, è fondamentale che i motivi del ricorso siano specifici e pertinenti. Un appello generico, che non si confronta con le argomentazioni del giudice precedente, rischia di essere dichiarato ricorso inammissibile. Questa ordinanza della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio delle conseguenze negative di una strategia difensiva inadeguata, che comporta non solo la conferma della condanna ma anche ulteriori oneri economici per l’imputato.

I Fatti del Caso

Il caso nasce da una condanna emessa dal Giudice per l’Udienza Preliminare (GUP) del Tribunale di Taranto per un reato previsto dall’art. 256-bis del D.Lgs. 152/2006, una norma che punisce attività di gestione di rifiuti non autorizzata. La sentenza di primo grado era stata confermata integralmente dalla Corte di Appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto.

Contro questa decisione, l’imputato ha proposto ricorso per Cassazione, lamentando un unico motivo: la mancanza assoluta di motivazione da parte della Corte d’Appello. Secondo la difesa, i giudici di secondo grado non avrebbero adeguatamente spiegato le ragioni della loro decisione.

La Decisione della Corte: Focus sul ricorso inammissibile

La Suprema Corte ha respinto categoricamente la tesi difensiva, dichiarando il ricorso inammissibile. La ragione è netta e di natura squisitamente procedurale: il ricorrente non si è minimamente confrontato con la decisione impugnata. Invece di contestare punto per punto le argomentazioni della Corte d’Appello, si è limitato a una critica generica e astratta.

La Mancanza di Confronto con la Sentenza Impugnata

I giudici di legittimità hanno sottolineato come la Corte d’Appello avesse, in realtà, riprodotto e validato il calcolo della pena effettuato in primo grado. Questo calcolo era stato dettagliato in ogni sua fase, dimostrando la sua correttezza logico-giuridica. Il ricorso, al contrario, ignorava completamente questa parte della motivazione, rendendo l’impugnazione priva di qualsiasi fondamento specifico.

Le Motivazioni della Suprema Corte

Le motivazioni della Corte si basano su un principio cardine del diritto processuale: chi impugna una sentenza ha l’onere di criticare specificamente le ragioni che la sostengono. Non è sufficiente una generica doglianza. Nel caso specifico, la Corte d’Appello aveva chiarito che la pena base di due anni di reclusione era stata correttamente ridotta, prima per la concessione delle attenuanti generiche e poi per la scelta del rito abbreviato, arrivando a una condanna finale di 10 mesi e 20 giorni di reclusione. Essendo una pena legale e il calcolo corretto, non vi era alcun vizio di motivazione.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa ordinanza ribadisce un insegnamento fondamentale per chiunque affronti un processo penale: un ricorso, specialmente in Cassazione, deve essere un atto tecnico di alta precisione. Limitarsi a ripetere argomenti generici o a lamentare una mancanza di motivazione senza indicare dove e perché la sentenza sarebbe carente è una strategia destinata al fallimento. Le conseguenze, come stabilito dall’art. 616 del codice di procedura penale, sono severe: la declaratoria di inammissibilità comporta non solo la condanna al pagamento delle spese processuali, ma anche il versamento di una somma, in questo caso fissata in 3.000 euro, alla Cassa delle ammende. Un esito che aggrava la posizione del condannato senza offrirgli alcuna possibilità di revisione della sentenza.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il ricorrente non si è confrontato con le specifiche motivazioni della sentenza impugnata, limitandosi a eccepire una generica e assoluta mancanza di motivazione senza contestare il calcolo della pena che la Corte d’Appello aveva dettagliatamente confermato.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in Cassazione?
Ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale, la declaratoria di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.

Come era stata calcolata la pena nel caso di specie?
La pena era stata calcolata partendo da una base di due anni di reclusione. Questa è stata poi ridotta prima per l’applicazione delle attenuanti generiche e, successivamente, per la scelta del rito abbreviato, risultando in una pena finale di 10 mesi e 20 giorni di reclusione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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