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Ricorso inammissibile: l’analisi della Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Brescia. Il ricorso è stato giudicato generico, in quanto non affrontava specificamente le motivazioni della sentenza impugnata. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, confermando che un ricorso inammissibile ha conseguenze economiche dirette.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: quando l’impugnazione generica comporta la condanna

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio delle conseguenze di un ricorso inammissibile in materia penale. Il caso evidenzia un principio fondamentale del nostro sistema processuale: un’impugnazione, per essere valida, deve confrontarsi in modo specifico e puntuale con le argomentazioni della sentenza che si intende contestare. In assenza di tale specificità, il ricorso viene dichiarato inammissibile, con significative ripercussioni per il ricorrente.

I Fatti del Processo

Un soggetto, condannato dalla Corte d’Appello di Brescia per un reato previsto dalla normativa sugli stupefacenti (art. 73, comma 5, d.P.R. 309/1990), ha deciso di presentare ricorso per Cassazione. L’obiettivo era ottenere l’annullamento della sentenza di secondo grado. Tuttavia, l’atto di impugnazione si è rivelato problematico non per il merito delle accuse, ma per la sua stessa formulazione.

La Decisione della Corte di Cassazione e il ricorso inammissibile

La Suprema Corte, con l’ordinanza del 31 ottobre 2024, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione non è entrata nel merito della responsabilità penale dell’imputato, ma si è fermata a un esame preliminare dell’atto di ricorso. I giudici hanno stabilito che l’impugnazione non poteva essere presa in considerazione e, di conseguenza, hanno condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

La motivazione alla base della decisione è tanto semplice quanto cruciale. La Corte ha ritenuto il motivo di ricorso “generico”. Questo significa che il ricorrente non ha dedotto “nulla di specifico rispetto alla motivazione della sentenza impugnata”. In pratica, l’imputato non ha sviluppato argomentazioni critiche capaci di mettere in discussione le ragioni logico-giuridiche su cui si fondava la decisione della Corte d’Appello. Non è sufficiente manifestare un generico dissenso; è necessario indicare con precisione quali parti della motivazione si contestano e perché esse sarebbero errate.

Questo approccio della Cassazione riafferma che il giudizio di legittimità non è un terzo grado di merito dove si riesaminano i fatti, ma una sede in cui si controlla la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione della sentenza impugnata. Un ricorso che non si confronta con il provvedimento attaccato è, per definizione, inutile e quindi inammissibile.

Le Conclusioni

La pronuncia ha importanti implicazioni pratiche. In primo luogo, sottolinea l’importanza di redigere ricorsi dettagliati e ben argomentati, che entrino nel vivo delle motivazioni della sentenza contestata. Un ricorso inammissibile non solo non produce alcun effetto utile per la difesa, ma comporta anche una condanna economica certa per il ricorrente. In secondo luogo, la decisione ribadisce il ruolo della Corte di Cassazione come giudice della legalità, non dei fatti. Chi si rivolge alla Suprema Corte deve essere consapevole che il successo dell’impugnazione dipende dalla capacità di individuare vizi specifici nel provvedimento impugnato, e non da un generico riesame della vicenda.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto generico. Il ricorrente non ha presentato motivi specifici contro le argomentazioni contenute nella sentenza della Corte d’Appello, non confrontandosi in alcun modo con la motivazione del provvedimento impugnato.

Quali sono state le conseguenze per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa insegna questa ordinanza sulla redazione di un ricorso per Cassazione?
Questa ordinanza evidenzia che un ricorso per Cassazione deve essere specifico e puntuale. Non è sufficiente esprimere un dissenso generico, ma è necessario criticare in modo dettagliato le motivazioni della sentenza impugnata, indicando i presunti errori di diritto o i vizi logici.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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