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Ricorso inammissibile: la valutazione della perizia

La Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un amministratore condannato per omessa dichiarazione fiscale. La Corte sottolinea che la valutazione sulla riapertura dell’istruttoria e sull’attendibilità di una perizia contabile in appello è di competenza del giudice di merito e non sindacabile in sede di legittimità, se adeguatamente motivata. Il caso conferma l’importanza della motivazione del giudice d’appello.

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Pubblicato il 31 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Valutazione della Perizia non si Discute in Cassazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 5652 del 2024, ha ribadito principi fondamentali riguardo ai limiti del giudizio di legittimità, dichiarando un ricorso inammissibile presentato da un amministratore di società. La decisione chiarisce che la valutazione sull’attendibilità di una perizia contabile e la scelta di non ammettere nuove prove in appello rientrano nel potere discrezionale del giudice di merito e non possono essere oggetto di riesame in Cassazione, se la sentenza impugnata è sorretta da una motivazione logica e coerente.

I Fatti del Processo: Dall’Omessa Dichiarazione all’Appello

Il caso ha origine dalla condanna in primo grado dell’amministratore di una società a responsabilità limitata per il reato di omessa dichiarazione fiscale, previsto dall’art. 5 del D.Lgs. 74/2000. L’imputato era accusato di non aver presentato la dichiarazione fiscale per l’anno d’imposta 2012, evadendo così l’IRES per oltre 64.000 euro e l’IVA per circa 94.000 euro.

In sede di appello, la Corte territoriale ha parzialmente riformato la sentenza. Disponendo una perizia contabile, i giudici hanno accertato che, mentre l’evasione IVA era inferiore alla soglia di punibilità (portando all’assoluzione per tale imposta), l’imposta IRES evasa ammontava a circa 66.000 euro, una cifra superiore alla soglia penalmente rilevante. Di conseguenza, la condanna per l’evasione IRES è stata confermata, sebbene con una riduzione della pena e dell’importo confiscato.

La Decisione della Corte d’Appello e il Ricorso in Cassazione

L’imputato ha presentato ricorso in Cassazione, basandolo su cinque motivi principali. I primi tre motivi criticavano la Corte d’Appello per aver omesso di pronunciarsi su una richiesta di acquisizione di nuovi documenti contabili, o per averla rigettata implicitamente senza una motivazione adeguata. Gli ultimi due motivi contestavano l’attendibilità della perizia contabile, sostenendo che i documenti su cui si basava non avessero valore probatorio e che lo stesso perito ne avesse evidenziato la dubbia affidabilità.

La Procura Generale presso la Corte di Cassazione ha richiesto la dichiarazione di inammissibilità del ricorso, posizione poi accolta pienamente dalla Corte.

Le Motivazioni della Cassazione sul ricorso inammissibile

La Suprema Corte ha esaminato i motivi del ricorso, giudicandoli tutti infondati e, di conseguenza, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Le motivazioni della decisione si concentrano su due aspetti cruciali della procedura penale in fase di appello.

La Gestione delle Istanze Istruttorie in Appello

Riguardo alla mancata acquisizione di nuovi documenti, la Corte ha affermato un principio consolidato: la decisione di riaprire l’istruttoria in appello è una scelta discrezionale del giudice. Tale decisione non è sindacabile in sede di legittimità, a meno che non violi specifiche disposizioni di legge o sia palesemente illogica. Nel caso specifico, la Corte d’Appello, ordinando una perizia contabile, ha implicitamente ma chiaramente creato il contesto idoneo affinché l’imputato potesse sottoporre al perito la documentazione ritenuta utile. Questa scelta, secondo la Cassazione, ha soddisfatto in modo più ampio le esigenze istruttorie della difesa, rendendo superflua un’acquisizione documentale diretta.

L’Insindacabilità della Valutazione della Perizia Contabile

Per quanto concerne le critiche all’attendibilità della perizia, la Corte ha ribadito che la valutazione delle prove è un compito esclusivo del giudice di merito. La Cassazione non può riesaminare i fatti, ma solo verificare che la motivazione della sentenza sia congrua e priva di vizi logici. La Corte d’Appello aveva considerato le conclusioni del perito ‘pienamente attendibili’, basandosi sulla completezza del materiale esaminato. Le contestazioni dell’imputato sono state giudicate generiche, poiché si limitavano a estrapolare singole frasi della relazione peritale senza un confronto completo con il resto del documento e con le argomentazioni del giudice. Inoltre, la Corte ha sottolineato che l’importo dell’IRES evasa, superiore alla soglia di punibilità, era stato calcolato con precisione dal perito e confermato durante il suo esame in udienza.

Le Conclusioni: Limiti del Giudizio di Legittimità

La sentenza riafferma con forza la distinzione tra giudizio di merito e giudizio di legittimità. La Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare i fatti, ma il custode della corretta applicazione della legge. Le scelte istruttorie del giudice d’appello e la sua valutazione sull’attendibilità delle prove, come una perizia tecnica, sono insindacabili se supportate da una motivazione adeguata. La dichiarazione di inammissibilità del ricorso e la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria servono a sanzionare l’uso improprio di uno strumento processuale per contestare valutazioni che spettano esclusivamente ai giudici dei gradi precedenti.

È possibile obbligare il giudice d’appello ad acquisire nuove prove documentali?
No, la valutazione sull’opportunità di riaprire l’istruttoria in appello è rimessa alla discrezionalità del giudice, a meno che non vi siano disposizioni di legge specifiche che lo impongano. La sua decisione non è sindacabile in Cassazione se non è viziata da violazione di legge o manifesta illogicità.

Quando un ricorso in Cassazione contro la valutazione di una perizia viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso è dichiarato inammissibile quando critica la valutazione di merito fatta dal giudice d’appello sull’attendibilità delle conclusioni del perito. La Cassazione non può riesaminare i fatti, ma solo verificare che la motivazione del giudice sia logica, coerente e non contraddittoria.

In che modo il giudice d’appello può rispondere a una richiesta di nuove prove?
Il giudice può rispondere anche implicitamente. Nel caso di specie, la Corte d’appello, disponendo una perizia contabile, ha di fatto creato la sede appropriata in cui la difesa avrebbe potuto presentare i propri documenti al perito, rigettando così implicitamente ma chiaramente la richiesta di un’acquisizione documentale diretta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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