Ricorso Inammissibile: La Genericità dei Motivi Costa Cara
Presentare un ricorso in Cassazione richiede precisione e specificità. Un’impugnazione basata su motivi vaghi non solo è destinata al fallimento, ma può anche comportare significative conseguenze economiche per il ricorrente. La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito questo principio dichiarando un ricorso inammissibile e condannando l’imputato al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione per comprendere l’importanza di formulare censure chiare e circostanziate.
I Fatti del Caso: Violazione della Sorveglianza Speciale
La vicenda giudiziaria ha origine dalla condanna di un individuo per la violazione delle prescrizioni imposte dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale. In particolare, la persona era soggetta all’obbligo di rimanere nella propria abitazione dalle ore 20:00 alle ore 7:00. Tuttavia, le autorità avevano accertato che in due giornate consecutive, il 28 e 29 luglio 2017, l’uomo si era allontanato dalla sua dimora durante la fascia oraria vietata.
Sia il tribunale di primo grado che la Corte d’Appello avevano confermato la sua responsabilità penale per il reato previsto dall’art. 75 del d.lgs. 159/2011 (Codice Antimafia), ritenendo provata la violazione.
Il Motivo del Ricorso e la Difesa dell’Imputato
Contro la sentenza di secondo grado, l’imputato ha proposto ricorso per Cassazione, lamentando un vizio di motivazione e una violazione di legge. Secondo la difesa, i giudici di merito non avrebbero adeguatamente considerato le istanze difensive relative alla “volontà dell’imputato di rispettare gli obblighi impostigli”. In sostanza, si contestava la valutazione dell’elemento soggettivo del reato, sostenendo che non vi fosse una piena consapevolezza e volontà di trasgredire.
La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, dichiarandolo inammissibile senza nemmeno entrare nel merito delle questioni sollevate. La ragione di questa decisione risiede interamente nella modalità con cui è stato formulato il motivo di ricorso. I giudici supremi hanno osservato che l’impugnazione era del tutto generica.
Il ricorrente si era limitato a menzionare non meglio identificate “istanze difensive” che la Corte d’Appello avrebbe ignorato, omettendo però di indicare quali fossero specificamente tali istanze. Questa mancanza di precisione ha reso la censura vaga e, di conseguenza, non valutabile.
Le Motivazioni della Corte
La Corte ha sottolineato che un ricorso in Cassazione deve contenere motivi specifici, chiari e pertinenti. Non è sufficiente una lamentela generica contro la decisione impugnata. Il ricorrente ha l’onere di individuare con precisione il punto della motivazione che contesta e di esporre le ragioni giuridiche per cui la ritiene errata. Nel caso di specie, l’appellante non ha adempiuto a tale onere.
I giudici hanno inoltre ribadito che la motivazione della Corte d’Appello sull’elemento soggettivo del reato era adeguata, poiché aveva correttamente evidenziato la consapevolezza del ricorrente di essere sottoposto a una misura di prevenzione e, dunque, la sua conoscenza delle prescrizioni da osservare. La genericità del ricorso ha impedito qualsiasi ulteriore valutazione. Di conseguenza, non essendo emersi elementi che potessero escludere la colpa nella proposizione di un’impugnazione palesemente infondata, la Corte ha applicato le sanzioni previste dalla legge.
Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche di un Ricorso Generico
Questa ordinanza offre un importante monito: la redazione di un atto di impugnazione è un’attività che richiede rigore e meticolosità. Un ricorso inammissibile perché generico non è solo un’occasione persa per la difesa, ma si trasforma in un costo concreto. La condanna al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma (in questo caso, 3.000 euro) alla Cassa delle ammende rappresenta una sanzione per aver attivato inutilmente il complesso meccanismo della giustizia di legittimità. La specificità non è un mero formalismo, ma un requisito essenziale per garantire un dialogo costruttivo tra le parti e il giudice.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano del tutto generici. L’imputato si è limitato a lamentare un mancato confronto con non meglio specificate “istanze difensive”, senza indicare quali fossero, rendendo la censura vaga e non scrutinabile nel merito.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in questo caso?
La dichiarazione di inammissibilità ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Come ha valutato la Corte l’elemento soggettivo del reato?
La Corte ha ritenuto che i giudici di merito avessero motivato adeguatamente l’elemento soggettivo, evidenziando che il ricorrente era pienamente consapevole di essere sottoposto alla misura di prevenzione e, di conseguenza, conosceva le prescrizioni che era tenuto a rispettare.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 6319 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 6319 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 19/12/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato a ROMA il 09/09/1972
avverso la sentenza del 01/02/2024 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
Visti gli atti e la sentenza impugnata con la quale la Corte di appello di Roma ha confermato quella di primo grado con la quale NOME COGNOME è stato ritenuto responsabile del delitto di cui all’art. 75 d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159 perché, sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza, violava la prescrizione di non allontanarsi dalla propria dimora dalle 20.00 alle 7.00, si allontanava, in detta fascia oraria, da quel luogo nei giorni 28 e 29 luglio 2017;
letto il motivo di ricorso con il quale è stato eccepito il vizio di motivazione la violazione di legge per la mancata assoluzione dell’imputato;
rilevato che:
i giudici di merito hanno motivato in punto di elemento soggettivo del reato contestato segnalando la consapevolezza del ricorrente circa la sottoposizione alla misura di prevenzione e, dunque, della conoscenza delle prescrizioni impostegli;
il ricorrente si limita a lamentare il mancato confronto con le istanze difensive relative alla «volontà dell’imputato di rispettare gli obblighi impostigli» ritenuto che:
a fronte della motivazione della Corte di appello, il ricorrente si pone in termini del tutto generici omettendo di indicare a quali «istanze difensive» abbia inteso fare riferimento, con conseguente genericità della censura proposta;
considerato che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, in mancanza di elementi atti a escludere la colpa nella determinazione della causa di inammissibilità, al versamento della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 19/12/2024