Ricorso Inammissibile per Genericità: La Cassazione Conferma la Condanna
L’esito di un processo non si decide solo nel merito, ma anche attraverso il rigoroso rispetto delle regole procedurali. Un esempio lampante è la dichiarazione di ricorso inammissibile, una decisione che impedisce l’esame della questione nel fondo. Con l’ordinanza n. 14465/2024, la Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale: i motivi di impugnazione devono essere specifici e non generici, pena la condanna a sanzioni pecuniarie. Analizziamo questo caso emblematico.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine da una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Salerno per il reato di evasione. L’imputato, non accettando la decisione dei giudici di secondo grado, ha proposto ricorso per Cassazione, cercando di ottenere l’annullamento della condanna. Il ricorso era basato su un motivo relativo al giudizio di responsabilità, con il quale la difesa contestava la correttezza della valutazione operata dalla Corte territoriale.
La Decisione della Corte e il ricorso inammissibile
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, esaminati gli atti, ha emesso un’ordinanza dal contenuto netto e perentorio: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato per il reato di evasione, ma si ferma a un livello precedente, quello procedurale. Dichiarare un ricorso inammissibile significa che l’impugnazione non possiede i requisiti minimi richiesti dalla legge per poter essere discussa e decisa nel merito. La conseguenza diretta è che la sentenza impugnata diventa definitiva, e il ricorrente subisce ulteriori sanzioni.
Le Motivazioni della Decisione
Il cuore della pronuncia della Suprema Corte risiede nella motivazione addotta per l’inammissibilità: la genericità del motivo di ricorso. I giudici hanno rilevato che l’atto di impugnazione non conteneva alcuna argomentazione specifica e puntuale in grado di confutare la motivazione della sentenza della Corte d’Appello. In altre parole, la difesa non si è confrontata criticamente con le ragioni che avevano portato alla condanna, limitandosi a formulare una contestazione vaga e non pertinente.
La Cassazione sottolinea che un ricorso non può essere una semplice riproposizione delle proprie tesi o una critica astratta della decisione precedente. Deve, al contrario, individuare con precisione i vizi logici o giuridici presenti nella motivazione del giudice di grado inferiore. Quando questo confronto specifico manca, il motivo è considerato ‘generico’ e, di conseguenza, l’intero ricorso diventa inammissibile. Nel caso di specie, non essendo stato dedotto ‘alcunché rispetto alla motivazione della sentenza impugnata’, il ricorso è stato ritenuto privo di fondamento procedurale.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
Le conseguenze di un ricorso inammissibile sono significative. La Corte di Cassazione non si è limitata a respingere l’impugnazione, ma ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali. Inoltre, ha inflitto una sanzione pecuniaria di tremila euro da versare alla Cassa delle ammende. Questa sanzione ha una duplice funzione: da un lato, sanziona l’abuso dello strumento processuale, scoraggiando la presentazione di ricorsi palesemente infondati o redatti in modo negligente; dall’altro, contribuisce a finanziare progetti per il miglioramento del sistema penitenziario.
Questa ordinanza è un monito per gli operatori del diritto sull’importanza cruciale della tecnica redazionale degli atti di impugnazione. Per avere una possibilità di successo, un ricorso deve essere un’analisi critica, dettagliata e pertinente della sentenza che si intende contestare. In assenza di questi elementi, il rischio non è solo la conferma della condanna, ma anche l’aggravio di ulteriori costi e sanzioni.
Cosa significa che un ricorso è ‘generico’?
Un ricorso è definito ‘generico’ quando i motivi presentati non criticano in modo specifico e puntuale le ragioni contenute nella sentenza impugnata, ma si limitano a formulare contestazioni vaghe o a ripetere argomenti già esaminati senza confrontarsi con la motivazione del giudice.
Qual è la conseguenza di un ricorso inammissibile?
La Corte non esamina il caso nel merito e la sentenza impugnata diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, che in questo caso è stata fissata in 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende.
La Corte di Cassazione ha riesaminato il reato di evasione?
No, la Corte non è entrata nel merito del reato. La sua decisione si è fermata a un esame preliminare della validità procedurale del ricorso, concludendo che la sua genericità ne impediva la discussione.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 14465 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 14465 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 04/12/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME a SALERNO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 30/05/2023 della CORTE APPELLO di SALERNO
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
R.G. n. 28991/2023
CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO
Visti gli atti e la sentenza impugnata (condanna per il reato previsto di evasione); Esaminati il motivo di ricorso, relativo al giudizio di responsabilità;
Ritenuto il motivo inammissibile perché generico, non essendo stato dedotto alcunchè rispetto alla motivazione della sentenza impugnata con la quale obiettivamente non si confronta;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna de ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processual e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 4 dicembre 2023.