Ricorso Inammissibile: la Guida della Cassazione sui Requisiti Essenziali
Nel processo penale, la redazione di un ricorso per Cassazione è un’attività che richiede massima precisione e rigore. Un errore nella formulazione dei motivi può condurre a una declaratoria di ricorso inammissibile, precludendo l’esame nel merito e rendendo definitiva la condanna. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio dei requisiti di specificità richiesti dalla legge e delle conseguenze del loro mancato rispetto.
I Fatti del Caso: Tentato Furto e la Condanna in Appello
La vicenda processuale ha origine da una condanna per il reato di tentato furto in abitazione. La decisione, emessa in primo grado, veniva confermata dalla Corte di Appello di Venezia. L’imputato, non rassegnandosi alla condanna, decideva di presentare ricorso per Cassazione, affidando le sue speranze a un unico motivo di impugnazione.
Il Ricorso in Cassazione e la Specificità dei Motivi
Il ricorrente lamentava un vizio di motivazione da parte della Corte di Appello, sostenendo che i giudici non avessero adeguatamente esaminato la possibile sussistenza di cause di non punibilità, come previsto dall’articolo 129 del codice di procedura penale. Tuttavia, la Suprema Corte ha immediatamente rilevato una criticità fondamentale nell’atto di impugnazione.
L’Analisi della Corte: Perché il Ricorso è Inammissibile?
La Cassazione ha giudicato il motivo di ricorso come “generico per indeterminatezza”. Secondo gli Ermellini, l’atto era privo dei requisiti prescritti dall’articolo 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Questa norma impone al ricorrente di indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta. Nel caso di specie, il ricorrente si era limitato a denunciare una presunta mancanza di analisi, senza però indicare quali elementi concreti fossero stati trascurati dalla Corte di Appello. Questa genericità ha impedito alla Cassazione di individuare con precisione i rilievi mossi alla sentenza impugnata e, di conseguenza, di esercitare il proprio sindacato di legittimità.
Le Motivazioni della Decisione
La Corte ha sottolineato che, a fronte di una motivazione della sentenza d’appello ritenuta “logicamente corretta”, il ricorrente aveva l’onere di contrapporre argomentazioni specifiche e puntuali. Non è sufficiente lamentare una generica omissione, ma è necessario esporre chiaramente quali aspetti del ragionamento del giudice di merito sarebbero errati e perché. La mancanza di questa specificità rende il ricorso un atto sterile, incapace di innescare un reale controllo giurisdizionale. Pertanto, l’unica conclusione possibile per la Corte è stata quella di dichiarare il ricorso inammissibile.
Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche e Onere delle Spese
La declaratoria di inammissibilità ha comportato due conseguenze dirette per il ricorrente. In primo luogo, la condanna per tentato furto è diventata definitiva. In secondo luogo, è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia di legittimità è subordinato al rispetto di precisi oneri di forma e sostanza, la cui inosservanza preclude ogni possibilità di revisione della decisione.
Perché un ricorso può essere dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando è privo dei requisiti prescritti dalla legge, come nel caso di un motivo formulato in modo generico e indeterminato, che non consente al giudice di individuare i rilievi mossi alla sentenza impugnata, in violazione dell’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.
Cosa si intende per ‘motivo generico’ in un ricorso?
Per motivo generico si intende una censura che non indica specificamente gli elementi di fatto e le ragioni di diritto su cui si fonda. Non è sufficiente lamentare un vizio di motivazione, ma è necessario spiegare perché la motivazione della sentenza impugnata sarebbe errata, fornendo argomenti concreti.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, il cui importo è stabilito dal giudice.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 6037 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 6037 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: PILLA EGLE
Data Udienza: 15/01/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a VERONA il 31/10/1965
avverso la sentenza del 20/05/2024 della CORTE APPELLO di VENEZIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
Rilevato che NOME ricorre avverso la sentenza della Corte di Appello di Venezia che ha confermato la condanna per il reato di tentato furto in abitazione (artt. 56 e 624-bis cod. pen).
Considerato che il primo ed unico motivo – con cui il ricorrente lamenta vizio di motivazione in ordine alla mancata disamina della sussistenza di cause di non punibilità ex art. 129 c.p.p. – è generico per indeterminatezza perché privo dei requisiti prescritti dall’art. 581, comma 1, lett. c) cod. proc. pen. in quanto, a fronte di una motivazione della sentenza impugnata logicamente corretta, non indica gli elementi che sono alla base della censura formulata, non consentendo al giudice dell’impugnazione di individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio sindacato.
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 15 gennaio 2025
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