LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: la genericità dei motivi

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per furto aggravato. La decisione si fonda sulla genericità e indeterminatezza del motivo presentato, che non specificava le ragioni della contestazione alla sentenza precedente. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 9 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione Sottolinea l’Importanza della Specificità dei Motivi

L’ordinanza in esame offre un’importante lezione sulla redazione degli atti di impugnazione nel processo penale. La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile perché il motivo presentato era troppo generico, confermando la condanna del ricorrente e aggiungendo un’ulteriore sanzione economica. Questo caso evidenzia come la precisione e la specificità siano requisiti non negoziabili per accedere al giudizio di legittimità.

I Fatti del Caso

Il procedimento trae origine da una condanna in primo grado per il reato di furto in abitazione, previsto dall’articolo 624 bis del codice penale. La sentenza di condanna era stata successivamente confermata dalla Corte d’Appello di Venezia. Non soddisfatto della decisione, l’imputato ha proposto ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo per contestare la correttezza della motivazione che lo riteneva responsabile.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte, con l’ordinanza in commento, ha rigettato il ricorso, dichiarandolo inammissibile. Di conseguenza, non solo la condanna è diventata definitiva, ma il ricorrente è stato anche condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La decisione si basa su un principio fondamentale della procedura penale: i motivi di ricorso devono essere specifici e non generici.

Le Motivazioni: la Genericità come Causa di Inammissibilità

Il cuore della decisione risiede nell’applicazione dell’articolo 581, comma 1, lettera c) del codice di procedura penale. Questa norma impone che l’atto di impugnazione contenga, a pena di inammissibilità, l’indicazione specifica delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta.

Nel caso di specie, il ricorrente aveva criticato la motivazione della sentenza d’appello, ma lo aveva fatto in modo vago e indeterminato. La Corte di Cassazione ha osservato che, a fronte di una motivazione della Corte d’Appello ritenuta logicamente corretta, il ricorso non specificava quali fossero gli elementi concreti alla base della censura. In altre parole, non era sufficiente affermare che la motivazione fosse sbagliata; era necessario spiegare perché fosse sbagliata, indicando con precisione i passaggi illogici o gli errori di valutazione.

Questa mancanza di specificità ha impedito al giudice di legittimità di compiere il proprio dovere di sindacato, ovvero di verificare la fondatezza delle critiche mosse. Un ricorso generico non consente di individuare i rilievi mossi e, di fatto, si traduce in una richiesta di riesame del merito, preclusa alla Corte di Cassazione.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La pronuncia ribadisce un principio cardine per chiunque intenda impugnare una sentenza penale. La redazione di un ricorso non può limitarsi a una critica astratta della decisione, ma deve articolarsi in censure puntuali, dettagliate e autosufficienti. È indispensabile che l’avvocato difensore individui con esattezza le aporie, le contraddizioni o le violazioni di legge presenti nella motivazione della sentenza impugnata.

L’esito di questo caso serve da monito: un ricorso inammissibile non solo non porta al risultato sperato, ma comporta anche conseguenze economiche significative per l’imputato. La specificità dei motivi non è un mero formalismo, ma un requisito sostanziale che garantisce la serietà e la funzionalità del sistema delle impugnazioni.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se è generico e indeterminato, ossia se non indica in modo specifico gli elementi e le ragioni di diritto e di fatto che contestano la decisione impugnata, come richiesto dall’art. 581 del codice di procedura penale.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile?
La persona che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro, in questo caso tremila euro, da versare in favore della Cassa delle ammende.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘generico’?
Significa che il ricorso si limita a contestare la correttezza della motivazione della sentenza precedente senza fornire elementi specifici che ne dimostrino l’illogicità o l’errore, non consentendo così al giudice di individuare i rilievi mossi e di esercitare il proprio controllo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati