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Ricorso inammissibile: la decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato da due imputati condannati per ricettazione. I motivi, basati su presunti vizi procedurali e di merito, sono stati giudicati manifestamente infondati, tardivi e generici. La sentenza sottolinea l’importanza di sollevare le eccezioni nei tempi corretti e di argomentare in modo specifico, senza limitarsi a ripetere le doglianze già esposte in appello.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Decisione della Cassazione

Quando un ricorso in Cassazione viene definito inammissibile? La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 45865 del 2024, offre chiarimenti cruciali su questo punto, respingendo l’appello di due imputati condannati per ricettazione. Questo caso evidenzia come la genericità dei motivi, la tardività delle eccezioni e la mancata dimostrazione di un pregiudizio concreto possano rendere vano il tentativo di ottenere un riesame della condanna. Comprendere le ragioni di un ricorso inammissibile è fondamentale per chiunque operi nel diritto penale.

I Fatti del Caso

Due persone vengono condannate in primo e secondo grado per il reato di concorso in ricettazione (art. 648 c.p.), con il riconoscimento di un’attenuante. La condanna riguardava la detenzione di merce con marchi falsificati. Non accettando la decisione della Corte d’Appello di Bari, gli imputati, tramite il loro difensore, presentano ricorso alla Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio in Italia.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

La difesa ha basato il proprio ricorso su tre principali censure:

1. Vizio Procedurale: Si lamentava la violazione del diritto di difesa perché le conclusioni scritte del Pubblico Ministero erano state notificate solo sei giorni prima dell’udienza, invece dei dieci giorni previsti dalla legge sul processo cartolare (introdotto durante l’emergenza sanitaria).
2. Violazione di Legge Sostanziale: La difesa sosteneva una errata applicazione dell’art. 131-bis c.p. (particolare tenuità del fatto), alla luce delle modifiche introdotte dalla Riforma Cartabia, che impongono di valutare anche la condotta successiva al reato.
3. Travisamento della Prova: Gli imputati contestavano la valutazione della Corte d’Appello riguardo alla falsificazione dei marchi sulla merce sequestrata, ritenendola viziata e illogica.

La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile in ogni sua parte, condannando i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. La decisione si fonda su un’analisi rigorosa dei requisiti di ammissibilità che ogni ricorso deve possedere per essere esaminato nel merito.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha smontato punto per punto le argomentazioni della difesa, fornendo importanti principi di diritto processuale:

Sul vizio procedurale (primo motivo): Gli Ermellini hanno stabilito che la notifica tardiva delle conclusioni del P.G. non causa automaticamente una nullità. Per renderla tale, la difesa deve specificare quale concreto pregiudizio* abbia subito. Nel caso di specie, le conclusioni del P.G. erano generiche (richiesta di conferma della condanna) e la difesa non ha dimostrato come il minor tempo a disposizione abbia inciso sulla sua strategia. Limitarsi a lamentare la violazione del termine non è sufficiente.

* Sulla violazione di legge (secondo motivo): Questo motivo è stato giudicato inammissibile perché tardivo. La modifica normativa invocata (Riforma Cartabia) era già in vigore al momento del giudizio d’appello. La difesa avrebbe dovuto sollevare la questione in quella sede e non attendere il giudizio di Cassazione. Introdurre un argomento nuovo in Cassazione, che poteva essere discusso nel grado precedente, è una pratica processualmente scorretta.

* Sul travisamento della prova (terzo motivo): La Corte ha ritenuto questa censura del tutto generica e ripetitiva. La difesa si era limitata a riproporre le stesse argomentazioni già respinte dalla Corte d’Appello, senza confrontarsi specificamente con le motivazioni di quella sentenza. Un ricorso in Cassazione non può essere una semplice riedizione dell’appello, ma deve individuare vizi di legittimità puntuali nel provvedimento impugnato.

Conclusioni

Questa sentenza ribadisce tre lezioni fondamentali per la pratica legale. Primo, le nullità procedurali devono essere accompagnate dalla prova di un danno effettivo al diritto di difesa. Secondo, le questioni giuridiche devono essere sollevate tempestivamente nel grado di giudizio competente. Terzo, un ricorso in Cassazione deve essere specifico e critico verso la sentenza impugnata, non un mero copia-incolla dei motivi d’appello. In assenza di questi requisiti, il risultato non può che essere la declaratoria di ricorso inammissibile, con conseguente condanna alle spese e alla chiusura definitiva del caso.

La notifica tardiva delle conclusioni del Pubblico Ministero rende sempre nullo il processo?
No, secondo la Corte, non è una nullità automatica. La difesa ha l’onere di dimostrare quale concreto e specifico pregiudizio al diritto di difesa sia derivato dal minor tempo a disposizione per replicare.

È possibile sollevare per la prima volta in Cassazione un’eccezione basata su una legge entrata in vigore prima del giudizio d’appello?
No, la Corte ha dichiarato inammissibile tale motivo. Se una questione poteva e doveva essere discussa nel giudizio di merito precedente (in questo caso, l’appello), non può essere validamente introdotta per la prima volta in sede di legittimità.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘generico e reiterativo’?
Significa che il ricorso si limita a ripetere le stesse argomentazioni già presentate e respinte nel precedente grado di giudizio, senza confrontarsi criticamente con le specifiche motivazioni della sentenza impugnata. Un ricorso efficace deve attaccare i vizi logico-giuridici della decisione, non riproporre la propria tesi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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