Ricorso Inammissibile: La Cassazione e la Reiterazione dei Motivi
L’esito di un procedimento penale non si conclude sempre con il primo o secondo grado di giudizio. Spesso si arriva dinanzi alla Corte di Cassazione, ma l’accesso a questo ultimo grado di giudizio è tutt’altro che scontato. Un’ordinanza recente ci offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile possa essere rapidamente archiviato, sottolineando l’importanza di presentare argomenti validi e non mere ripetizioni. Analizziamo insieme questo caso per capire le ragioni dietro una tale decisione.
I Fatti del Caso
Un individuo, già condannato dal Tribunale e la cui condanna era stata confermata dalla Corte di Appello di Roma per i reati previsti dagli articoli 477, 482 e 495 del codice penale, ha deciso di proporre ricorso per Cassazione. L’obiettivo era quello di ottenere l’annullamento della sentenza di secondo grado, contestando sia la valutazione della sua responsabilità penale sia il riconoscimento della recidiva.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Suprema Corte ha esaminato i motivi presentati dal ricorrente e ha emesso un’ordinanza netta: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione ha comportato non solo la conferma definitiva della condanna, ma anche l’obbligo per il ricorrente di farsi carico delle spese processuali e di versare una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.
Le Motivazioni: Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
La Corte ha basato la sua decisione su due pilastri fondamentali, corrispondenti ai due motivi di ricorso sollevati dalla difesa.
La Pedissequa Reiterazione dei Motivi
Il primo motivo di doglianza riguardava la correttezza della motivazione della sentenza d’appello sulla responsabilità dell’imputato. La Cassazione ha rilevato che le argomentazioni presentate non erano nuove, ma costituivano una ‘pedissequa reiterazione’ di quelle già esposte e puntualmente respinte dalla Corte d’Appello. Quest’ultima, infatti, aveva fornito una motivazione logica e priva di vizi, confutando le obiezioni difensive. La Corte di Cassazione non è un terzo grado di merito dove si possono rivalutare i fatti, ma un giudice di legittimità che verifica la corretta applicazione della legge. Riproporre le stesse questioni senza evidenziare un errore di diritto rende il ricorso privo di fondamento e, quindi, inammissibile.
La Manifesta Infondatezza sulla Recidiva
Il secondo motivo contestava il riconoscimento della recidiva. Anche in questo caso, la Corte ha giudicato il motivo ‘manifestamente infondato oltre che generico’. I giudici di legittimità hanno ribadito un principio consolidato: la valutazione della recidiva non può basarsi unicamente sulla gravità dei fatti o sul tempo trascorso. Il giudice di merito deve, invece, esaminare in concreto, sulla base dei criteri dell’art. 133 c.p., il legame tra il reato per cui si procede e le condanne precedenti. L’obiettivo è verificare se la condotta passata indichi una ‘perdurante inclinazione al delitto’ che ha influenzato la commissione del nuovo reato. La Corte d’Appello aveva seguito correttamente questo iter logico, e la contestazione del ricorrente è stata ritenuta generica e incapace di scalfire la correttezza di tale valutazione.
Le Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche
La decisione in esame ribadisce un principio cruciale nella procedura penale: il ricorso in Cassazione deve essere fondato su vizi di legittimità specifici e non può trasformarsi in un pretesto per ridiscutere il merito dei fatti già vagliati nei gradi precedenti. La dichiarazione di ricorso inammissibile comporta conseguenze onerose per il ricorrente, che oltre a vedere la propria condanna diventare irrevocabile, è tenuto al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. Questo serve da monito sull’importanza di un approccio tecnico e rigoroso nella redazione degli atti destinati alla Suprema Corte, evitando la semplice riproposizione di tesi difensive già disattese.
Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile quando, tra le altre ragioni, si limita a riproporre pedissequamente gli stessi motivi già presentati e respinti nei precedenti gradi di giudizio, senza sollevare nuove e specifiche questioni di legittimità.
Come viene valutata la recidiva dal giudice?
La valutazione della recidiva non si basa solo sulla gravità dei fatti o sul tempo trascorso, ma richiede un esame concreto del rapporto tra il nuovo reato e le condanne precedenti, per verificare se la condotta passata sia indicativa di una perdurante inclinazione al delitto che ha agito come fattore criminogeno.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come stabilito discrezionalmente dalla Corte.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 47089 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 47089 Anno 2024
Presidente: NOME COGNOME
Relatore: PILLA EGLE
Data Udienza: 13/11/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a ROMA il 27/09/1945
avverso la sentenza del 05/07/2024 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
Rilevato che COGNOME NOME ricorre avverso la sentenza della Corte di Appello di Roma che ha confermato la pronunzia di condanna del Tribunale cittadino per i reati di cui agli artt. 477, 482 e 495 cod. pen.
Considerato che il primo motivo con il quale il ricorrente contesta la correttezza della motivazione posta a base della dichiarazione di responsabilità in relazione al reato è fondato su motivi che si risolvono nella pedissequa reiterazione di quelli già dedotti in appello e puntualmente disattesi dalla corte di merito con motivazione immune da vizi (p.3/4 con espressa confutazione delle obiezioni difensive).
Rilevato che il secondo motivo con il quale il ricorrente contesta la sussistenza della recidiva è manifestamente infondato oltre che generico; il giudice di merito ha fatto corretta applicazione (si veda, in particolare, pag. 4) dei principi della giurisprudenza di legittimità secondo cui la valutazione del giudice non può fondarsi esclusivamente sulla gravità dei fatti e sull’ arco temporale in cui questi risultano consumati, essendo egli tenuto ad esaminare in concreto, in base ai criteri di cui all’art. 133 cod. pen., il rapporto esistente tra il fatto per cui si proced e le precedenti condanne, verificando se ed in quale misura la pregressa condotta criminosa sia indicativa di una perdurante inclinazione al delitto che abbia influito quale fattore criminogeno per la commissione del reato “sub iudice”.
Ritenuto, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P. Q. M
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
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NOME
Così deciso il 13 novembre 2024
Il Presidente