Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Conferma la Sentenza
Il concetto di ricorso inammissibile rappresenta un punto cruciale nel sistema giudiziario, segnando il momento in cui un’impugnazione viene fermata prima ancora di essere esaminata nel merito. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come e perché un ricorso possa essere giudicato manifestamente infondato, con conseguenze dirette per chi lo propone. Analizziamo la decisione per comprendere meglio i meccanismi procedurali e le valutazioni dei giudici di legittimità.
I Fatti del Caso
La vicenda giudiziaria ha origine da una condanna per il reato previsto dall’articolo 368 del codice penale (calunnia). In seguito alla pronuncia di primo grado, la parte condannata aveva proposto appello, ma la Corte d’Appello di Palermo aveva confermato la decisione. Non ritenendosi soddisfatta, la parte ha deciso di presentare ricorso per Cassazione, affidando le proprie ragioni a un unico motivo di impugnazione.
L’Unico Motivo di Ricorso e la Manifesta Infondatezza
Il cuore del ricorso inammissibile verteva su un aspetto molto specifico della determinazione della pena. La ricorrente lamentava una presunta violazione di legge e un vizio di motivazione riguardo agli aumenti di pena applicati per la cosiddetta “continuazione” con altri “reati-satellite”. La continuazione è un istituto che permette di unificare, ai fini sanzionatori, più reati commessi in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, applicando la pena per il reato più grave aumentata fino al triplo. La difesa sosteneva che la Corte d’Appello non avesse giustificato adeguatamente tale aumento.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
La Suprema Corte, esaminando il ricorso, lo ha liquidato rapidamente, definendolo “manifestamente infondato”. I giudici hanno sottolineato che, contrariamente a quanto sostenuto dalla ricorrente, la Corte d’Appello aveva fornito una motivazione adeguata e logica sulla questione. In particolare, la decisione impugnata teneva correttamente conto dell'”omogeneità delle violazioni”, un criterio che giustificava l’aumento di pena applicato. Poiché la motivazione del giudice di merito risultava completa e priva di vizi logici, il motivo di ricorso si rivelava privo di qualsiasi fondamento giuridico, rendendo superflua un’analisi più approfondita. Di conseguenza, la Corte ha proceduto a dichiarare il ricorso inammissibile.
Le Conclusioni
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso ha comportato due conseguenze significative per la ricorrente. In primo luogo, la condanna penale è diventata definitiva e irrevocabile. In secondo luogo, la Corte ha condannato la ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati, che rappresentano un onere per il sistema giudiziario. La decisione ribadisce quindi un principio fondamentale: il ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio sul fatto, ma un controllo di legittimità, e i motivi proposti devono avere un solido e serio fondamento giuridico per poter essere esaminati.
Per quale ragione un ricorso alla Corte di Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Sulla base di questa ordinanza, un ricorso può essere dichiarato inammissibile quando i suoi motivi sono ritenuti “manifestamente infondati”, ovvero quando appaiono palesemente privi di fondamento giuridico senza necessità di un esame approfondito.
Qual era il motivo specifico del ricorso in questo caso?
L’unico motivo di ricorso riguardava la presunta violazione di legge e il vizio di motivazione circa l’aumento di pena applicato per la continuazione tra il reato principale e altri reati collegati, definiti reati-satellite.
Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende. Inoltre, la sentenza impugnata diventa definitiva e non più contestabile.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 11313 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 11313 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 16/02/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME a PALERMO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 04/05/2023 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
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n. 37934/23 Cirrincione
OSSERVA
Visti gli atti e la sentenza impugnata (condanna per il reato di cui alli art. 368 cod. pen
Esaminati i motivi di ricorso;
Ritenuto che l’unico motivo di ricorso, relativo alla violazione di legge e al vi motivazione circa gli aumenti applicati per la continuazione con i reati-satell manifestamente infondato dal momento che la Corte argomenta adeguatamente in ordine alla questione, tenuto conto della omogeneità delle violazioni (v. pag. 11);
Rilevato, pertanto, che il ricorso debba essere dichiarato inammissibile, con la condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso il 16/02/2024