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Ricorso inammissibile: la decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile, chiarendo che i periodi di sospensione del processo, anche per COVID, posticipano la maturazione della prescrizione. La Corte ribadisce che i motivi di appello non possono essere una mera ripetizione di argomentazioni già respinte e che la valutazione della pena è una prerogativa del giudice di merito, rendendo il ricorso su tali punti manifestamente infondato.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: l’analisi della Cassazione

Quando un’impugnazione presentata davanti alla Corte di Cassazione viene definita ricorso inammissibile? Un’ordinanza recente ci offre un chiaro esempio pratico, illustrando i criteri rigorosi che la Suprema Corte applica nel valutare i motivi di ricorso. Il caso in esame riguarda un’accusa di ricettazione e tocca due temi cruciali: il calcolo della prescrizione in presenza di sospensioni e i limiti del sindacato della Cassazione sulla determinazione della pena.

I Fatti del Caso: Ricettazione e Appello

Due soggetti venivano condannati in primo e secondo grado per il reato di ricettazione, legato a un ingente quantitativo di metallo prezioso (oltre 4 chilogrammi). La Corte d’Appello di Palermo, con sentenza del 2 febbraio 2023, confermava la responsabilità penale degli imputati. Contro tale decisione, gli imputati proponevano ricorso per Cassazione, basando la loro difesa su diversi argomenti.

I Motivi del Ricorso e le Obiezioni degli Imputati

I ricorrenti hanno presentato diverse doglianze alla Suprema Corte, che possono essere così sintetizzate:

1. Estinzione del reato per prescrizione: Entrambi gli imputati sostenevano che il termine massimo di prescrizione fosse già maturato prima della sentenza d’appello.
2. Vizio di motivazione: Uno dei ricorrenti contestava la correttezza della motivazione della sentenza di condanna, ritenendola una mera ripetizione di argomenti già discussi e respinti in appello.
3. Eccessività della pena: L’altro ricorrente lamentava una pena sproporzionata, chiedendone una riduzione.

La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato entrambi i ricorsi inammissibili. Questa decisione si fonda su un’analisi rigorosa dei motivi presentati, ritenuti manifestamente infondati o non consentiti in sede di legittimità. La Corte ha condannato i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni sul Calcolo della Prescrizione

Il punto centrale della decisione riguarda il calcolo della prescrizione. La Corte ha stabilito che il ricorso inammissibile su questo punto derivava da un errore di calcolo da parte delle difese. Gli imputati, infatti, non avevano tenuto conto dei periodi di sospensione della prescrizione disposti durante il primo e il secondo grado di giudizio. Questi periodi, dovuti a impedimenti dei difensori e all’emergenza COVID, ammontavano a un totale di 10 mesi e 27 giorni. Aggiungendo questo tempo al termine ordinario, la data di estinzione del reato risultava successiva alla pronuncia della sentenza d’appello. Pertanto, il reato non era prescritto al momento della decisione.

Le Motivazioni sulla Pena e la Genericità dei Motivi

Per quanto riguarda gli altri motivi, la Corte ha fornito spiegazioni altrettanto nette. Il ricorso che contestava la motivazione sulla responsabilità è stato giudicato inammissibile perché si risolveva in una “pedissequa reiterazione” di argomenti già puntualmente disattesi dalla Corte d’Appello. Un ricorso in Cassazione deve contenere una critica argomentata e specifica alla sentenza impugnata, non limitarsi a riproporre le stesse tesi.

Infine, la doglianza sull’eccessività della pena è stata respinta perché la valutazione e la graduazione della sanzione rientrano nella discrezionalità del giudice di merito (secondo gli artt. 132 e 133 del codice penale) e non sono sindacabili in sede di legittimità, se non in caso di motivazione manifestamente illogica o assente. Nel caso specifico, la Corte d’Appello aveva adeguatamente giustificato la pena facendo riferimento alla gravità del fatto (l’ingente quantità di metallo prezioso) e alla relazione criminale stabile tra i coimputati.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza ribadisce due principi fondamentali della procedura penale. In primo luogo, il calcolo della prescrizione deve tenere meticolosamente conto di tutti i periodi di sospensione, che ne posticipano la scadenza. In secondo luogo, il ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio nel merito. Per evitare una dichiarazione di ricorso inammissibile, i motivi devono essere specifici, pertinenti al giudizio di legittimità e non possono limitarsi a contestare valutazioni discrezionali del giudice di merito o a riproporre argomenti già vagliati.

I periodi di sospensione del processo, come quelli per COVID, influiscono sul calcolo della prescrizione?
Sì, secondo la Corte i periodi di sospensione del processo, inclusi quelli disposti per l’emergenza COVID o per impedimento dei difensori, devono essere sommati al termine ordinario di prescrizione, posticipandone la data di maturazione.

È possibile contestare in Cassazione la misura della pena decisa dal giudice di merito?
No, non è consentito in sede di legittimità contestare la misura della pena. La sua graduazione rientra nel potere discrezionale del giudice di merito e può essere censurata solo se la motivazione è del tutto assente o manifestamente illogica, cosa che non è avvenuta nel caso di specie.

Cosa succede se un motivo di ricorso in Cassazione si limita a ripetere le argomentazioni già presentate in appello?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile per genericità e mancanza di specificità. La Corte di Cassazione richiede una critica argomentata e puntuale della sentenza impugnata, non una semplice riproposizione di tesi già esaminate e respinte nei precedenti gradi di giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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