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Ricorso inammissibile: la critica all’appello

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile perché i motivi presentati erano una semplice replica di quelli già esposti in appello, senza una specifica critica alla sentenza impugnata. Il caso riguarda una condanna per reati legati agli stupefacenti, e la decisione sottolinea l’obbligo per chi impugna di confrontarsi puntualmente con le motivazioni del giudice, pena l’inammissibilità del ricorso stesso.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza della Critica Argomentata

L’impugnazione di una sentenza è un diritto fondamentale, ma deve seguire regole precise per essere efficace. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda un principio cardine della procedura: un’impugnazione non può essere una mera ripetizione di doglianze precedenti. Questo caso dimostra come un ricorso inammissibile nasca proprio dall’assenza di un confronto specifico con le motivazioni della decisione che si intende contestare, trasformandosi in un atto privo della sua funzione essenziale.

I Fatti del Processo

Il caso ha origine da una condanna emessa dal Tribunale e successivamente confermata dalla Corte d’Appello. L’imputato era stato riconosciuto colpevole del reato previsto dall’art. 73, comma 5, del Testo Unico sugli Stupefacenti, e condannato a una pena di tre anni di reclusione e 5.000 euro di multa. La difesa, ritenendo la pena eccessiva, specialmente in relazione alla quantità di sostanza stupefacente detenuta, decideva di presentare ricorso per cassazione.

Il Ricorso in Cassazione e il Motivo di Inammissibilità

Il ricorso presentato alla Suprema Corte si basava su un unico motivo: la violazione di legge e la contraddittorietà della motivazione in merito alla determinazione della pena. Secondo la difesa, i giudici di merito non avevano correttamente valutato i criteri normativi, infliggendo una sanzione sproporzionata.

Tuttavia, la Corte di Cassazione ha immediatamente rilevato una criticità fatale, che ha portato a dichiarare il ricorso inammissibile.

La Funzione Tipica dell’Impugnazione

Come ribadito costantemente dalla giurisprudenza, la funzione di un atto di impugnazione è quella di realizzare una ‘critica argomentata’ al provvedimento che si contesta. Ciò significa che non è sufficiente esprimere un generico dissenso, ma è necessario indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono la richiesta di riforma della decisione. Il cuore dell’impugnazione è il confronto puntuale con le argomentazioni del giudice.

L’Assenza di Confronto con la Sentenza Impugnata

Nel caso specifico, la Corte ha osservato che i motivi del ricorso erano una semplice riproposizione delle stesse critiche già avanzate nell’atto di appello. Il ricorrente, invece di contestare la logica e la coerenza della motivazione resa dalla Corte d’Appello, si era limitato a reiterare le medesime doglianze. In questo modo, l’atto perdeva la sua unica funzione, ovvero quella di criticare il provvedimento impugnato, e si destinava inevitabilmente all’inammissibilità.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha spiegato che, quando un motivo di ricorso non si confronta con la motivazione della sentenza impugnata, viene meno la radice stessa della funzione per cui l’impugnazione è prevista e ammessa. La Corte d’Appello aveva fornito una motivazione congrua e logica per confermare la pena, spiegando le ragioni della congruità della sanzione in base alla portata lesiva del fatto e alla capacità a delinquere dell’imputato. Il ricorso per cassazione ha completamente ignorato queste argomentazioni, rendendo impossibile per la Suprema Corte un esame nel merito.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa ordinanza offre un importante insegnamento pratico per chiunque si appresti a redigere un atto di impugnazione. Non basta essere in disaccordo con una sentenza; è essenziale analizzare in profondità le motivazioni del giudice e costruire una critica specifica, puntuale e argomentata. Replicare semplicemente i motivi di un precedente gravame, senza affrontare le nuove argomentazioni della corte che si è pronunciata, equivale a presentare un atto inefficace, destinato a essere dichiarato inammissibile. La conseguenza non è solo la conferma della decisione impugnata, ma anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché non conteneva una critica specifica alla sentenza della Corte d’Appello, ma si limitava a ripetere le stesse argomentazioni già presentate nel precedente atto di appello.

Cosa significa che un motivo di ricorso deve essere una ‘critica argomentata’?
Significa che l’atto di impugnazione deve indicare in modo specifico le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che contrastano la decisione del giudice, confrontandosi direttamente con le argomentazioni contenute nella motivazione della sentenza impugnata.

Quali sono le conseguenze dell’inammissibilità del ricorso?
L’inammissibilità comporta che la sentenza impugnata diventi definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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