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Ricorso inammissibile: la Cassazione e le spese

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile a causa della sua genericità e manifesta infondatezza, essendo una mera ripetizione dei motivi d’appello. La Corte ha respinto le argomentazioni relative alla reazione ad un atto arbitrario e alla particolare tenuità del fatto. Di conseguenza, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, ma non alla rifusione delle spese della parte civile in questo grado di giudizio.

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Pubblicato il 27 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Quando i Motivi sono Generici e Reiterativi

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione, Sezione Penale, offre un’importante lezione sulla corretta formulazione dei ricorsi. Un ricorso inammissibile non solo preclude l’esame nel merito della questione, ma comporta anche conseguenze economiche per i ricorrenti. Analizziamo come la genericità e la mera ripetizione dei motivi d’appello abbiano portato a questa decisione.

I Fatti del Processo

Due individui proponevano ricorso in Cassazione avverso una sentenza della Corte di Appello che li vedeva soccombenti. I ricorrenti basavano la loro difesa su due punti principali: l’applicazione della causa di giustificazione prevista dall’art. 393-bis del codice penale (reazione ad un atto arbitrario del pubblico ufficiale) e il riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, ai sensi dell’art. 131-bis del codice penale. Sostanzialmente, ritenevano di aver reagito a un comportamento illegittimo di alcuni militari e che, in ogni caso, la loro condotta fosse di gravità talmente lieve da non meritare una condanna penale.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato entrambi i ricorsi inammissibili. Questa decisione ha comportato la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. È interessante notare, tuttavia, che la Corte ha escluso la condanna alla rifusione delle spese processuali sostenute dalla parte civile in questo grado di giudizio.

Le Motivazioni dietro un Ricorso Inammissibile

La Corte ha fondato la sua decisione su diverse ragioni di carattere sia procedurale che sostanziale.

Genericità e Manifesta Infondatezza

Il primo e fondamentale motivo di inammissibilità è stato individuato nella genericità e manifesta infondatezza dei motivi presentati. I ricorsi, secondo la Corte, si limitavano a riproporre le stesse censure già formulate in appello, senza confrontarsi criticamente con la motivazione della sentenza impugnata. In pratica, la difesa non ha spiegato perché la decisione della Corte d’Appello fosse errata, ma si è limitata a ribadire il proprio dissenso. Questo approccio rende il ricorso non idoneo a superare il vaglio di ammissibilità della Cassazione.

L’Insussistenza della Reazione ad Atto Arbitrario

Per quanto riguarda l’art. 393-bis c.p., la Cassazione ha ritenuto congrua e logica la motivazione della Corte d’Appello. Quest’ultima aveva evidenziato come non fosse stato dimostrato in alcun modo che i militari avessero agito con atti arbitrari o eccedendo i limiti delle loro funzioni. Al contrario, il loro operato era stato giudicato conforme ai doveri d’ufficio.

L’Esclusione della Particolare Tenuità del Fatto

Anche il motivo relativo all’art. 131-bis c.p. è stato giudicato inammissibile per aspecificità. La Corte d’Appello aveva fornito una motivazione esaustiva sul perché la condotta degli imputati fosse di una gravità tale da non poter essere considerata di ‘particolare tenuità’, e il ricorso non ha saputo contestare efficacemente tale valutazione.

La Questione delle Spese della Parte Civile

Un aspetto di particolare interesse è la decisione di non condannare i ricorrenti al pagamento delle spese legali della parte civile. La Corte ha spiegato che, nei procedimenti in camera di consiglio, se la parte civile produce una memoria con elementi ‘ultronei’ (cioè eccessivi o non strettamente necessari) rispetto alla valutazione di inammissibilità, può essere esclusa la condanna alla rifusione delle sue spese. In questo caso, la memoria della parte civile andava oltre il necessario contrasto alla pretesa avversaria, giustificando la mancata condanna.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del processo di Cassazione: un ricorso non può essere una semplice ripetizione dei motivi d’appello. È necessario un confronto critico e specifico con le ragioni della sentenza impugnata, pena la declaratoria di un ricorso inammissibile. La decisione sottolinea inoltre che la condanna alle spese processuali è una conseguenza diretta dell’inammissibilità, ma introduce un’importante sfumatura riguardo alle spese della parte civile, la cui liquidazione non è automatica e dipende dalla sua attività difensiva nel giudizio di legittimità.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile per genericità e manifesta infondatezza, in quanto si limitava a ripetere le censure già formulate in appello senza confrontarsi specificamente con la motivazione della sentenza impugnata.

Perché non è stata riconosciuta la causa di giustificazione della reazione ad un atto arbitrario?
Non è stata riconosciuta perché la Corte d’Appello aveva motivato adeguatamente l’assenza di prove che i pubblici ufficiali avessero ecceduto i loro limiti con atti arbitrari, avendo invece agito nell’espletamento del loro ufficio.

Perché i ricorrenti non sono stati condannati a pagare le spese legali della parte civile?
Non sono stati condannati perché, nel giudizio di Cassazione, la parte civile ha prodotto una memoria con argomentazioni ritenute eccessive e non strettamente necessarie a sostenere l’inammissibilità del ricorso, giustificando così l’esclusione della condanna alla rifusione delle sue spese.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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