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Ricorso inammissibile: la Cassazione e l’appello generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile per la condanna per evasione (art. 385 c.p.). I motivi sono stati ritenuti generici e meramente riproduttivi di quelli d’appello, senza un confronto critico con la sentenza impugnata, sia in merito alla responsabilità penale che alla mancata applicazione della particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.).

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Pubblicato il 4 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sancisce lo Stop ai Motivi Generici

Quando si impugna una sentenza, non è sufficiente dissentire dalla decisione; è fondamentale articolare critiche specifiche e pertinenti. La recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce che presentare un ricorso inammissibile, ovvero basato su motivi generici e ripetitivi, porta non solo al rigetto ma anche a sanzioni pecuniarie. Questo principio sottolinea l’importanza di un confronto critico con le motivazioni del giudice precedente, anziché una semplice riproposizione di argomenti già vagliati.

I Fatti del Caso e il Percorso Giudiziario

La vicenda trae origine da una condanna per il reato di evasione, previsto dall’art. 385 del codice penale. L’imputato, dopo la conferma della condanna da parte della Corte d’Appello, decideva di presentare ricorso per Cassazione. I motivi posti a fondamento dell’impugnazione erano essenzialmente due: uno relativo alla sua responsabilità penale per il reato contestato e l’altro riguardante il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, ai sensi dell’art. 131-bis del codice penale.

L’Analisi della Corte: Perché il Ricorso è Inammissibile

La Suprema Corte ha esaminato i motivi del ricorso e li ha giudicati con un’unica e netta valutazione: genericità. Secondo i giudici, l’appellante si è limitato a riproporre le stesse argomentazioni già presentate nel giudizio d’appello, senza confrontarsi in modo specifico con l’apparato argomentativo sviluppato dalla Corte territoriale nella sentenza impugnata.

La Genericità del Primo Motivo

Per quanto riguarda la responsabilità penale, il ricorso non ha mosso critiche puntuali alle valutazioni di merito effettuate dalla Corte d’Appello. Invece di evidenziare vizi logici o giuridici nella sentenza di secondo grado, si è limitato a una riedizione delle doglianze precedenti, dimostrando di non aver recepito né tantomeno contestato efficacemente la decisione dei giudici.

La Ripetitività del Secondo Motivo

Anche il secondo motivo, relativo all’applicazione dell’art. 131-bis c.p., è stato considerato un mero clone delle censure già esaminate e respinte. La Corte d’Appello aveva fornito argomenti giuridici corretti per disattendere la richiesta, e il ricorrente, anziché contestare tali argomenti, li ha semplicemente ignorati, riproponendo la questione in modo identico. Questo atteggiamento processuale rende il ricorso inammissibile.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La decisione della Corte di Cassazione si fonda su un principio consolidato della procedura penale: il ricorso di legittimità non è un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare i fatti. Il suo scopo è controllare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione della sentenza impugnata. Un ricorso è considerato generico, e quindi inammissibile, quando non riesce a stabilire un dialogo critico con la decisione che contesta. L’impugnazione deve individuare con precisione i punti deboli della sentenza e spiegare perché sono errati dal punto di vista giuridico o logico. Limitarsi a ripetere argomenti già sconfitti equivale a non impugnare affatto.

Le Conclusioni

La Corte ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso, condannando il ricorrente non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche a versare una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. Questa pronuncia serve da monito: l’accesso alla Corte di Cassazione richiede un elevato grado di specificità e tecnicismo. Un ricorso inammissibile perché generico non solo è inutile per il cliente, ma comporta anche conseguenze economiche negative. Per gli avvocati, ciò significa che la redazione di un ricorso per Cassazione deve essere un lavoro di cesello, focalizzato sulle criticità della sentenza d’appello, e non una semplice riproposizione di atti precedenti.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i suoi motivi erano generici e si limitavano a richiamare quelli già presentati in appello, senza confrontarsi criticamente con le specifiche argomentazioni della sentenza impugnata.

Quali erano i principali argomenti del ricorso?
Il ricorrente contestava la sua responsabilità per il reato di evasione e lamentava il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.).

Quali sono state le conseguenze della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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