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Ricorso inammissibile: la Cassazione e la specificità

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile in un caso di reati legati a sostanze stupefacenti. Gli imputati avevano impugnato la sentenza d’appello riproponendo le stesse argomentazioni già respinte nel grado precedente, senza confrontarsi criticamente con la motivazione della corte territoriale. La Suprema Corte ha ribadito che l’appello deve essere una critica argomentata al provvedimento impugnato, non una sua mera ripetizione, condannando i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Perché Ripetere i Motivi d’Appello è un Errore Fatale

Nel processo penale, l’atto di impugnazione è uno strumento fondamentale per la difesa, ma deve rispettare regole precise per essere efficace. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale: un ricorso che si limita a riproporre le stesse censure già esaminate e respinte nel grado precedente, senza un confronto critico con la motivazione della sentenza impugnata, è destinato a essere dichiarato ricorso inammissibile. Analizziamo questa decisione per comprendere le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso: Dalla Condanna al Ricorso

Il caso trae origine da una condanna per reati legati agli stupefacenti. Due soggetti erano stati condannati in primo grado e la loro pena era stata parzialmente riformata dalla Corte d’Appello, che aveva confermato la responsabilità penale e rideterminato la pena in due anni e otto mesi di reclusione, oltre a una multa di 14.000 euro ciascuno. La condanna si basava, tra l’altro, sul riconoscimento dell’aggravante dell’ingente quantità di sostanza stupefacente.

Contro questa decisione, gli imputati, tramite il loro difensore, hanno proposto ricorso per cassazione. Il motivo principale del ricorso era l’erronea applicazione della legge riguardo all’aggravante dell’ingente quantità, contestando le conclusioni a cui erano giunti i giudici di merito anche sulla base di una perizia tecnica.

La Decisione della Corte di Cassazione: Un Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha dichiarato i ricorsi presentati inammissibili. La decisione non è entrata nel merito della questione sull’aggravante, ma si è fermata a un livello preliminare, quello procedurale. I giudici di legittimità hanno osservato che i motivi del ricorso erano una mera riproduzione delle critiche già sollevate con l’atto di appello e già esaminate e respinte, con una motivazione logica e congrua, dalla Corte territoriale.

La Mancanza di Confronto con la Sentenza Impugnata

L’errore fatale dei ricorrenti è stato quello di non confrontarsi specificamente con le argomentazioni della sentenza d’appello. Invece di criticare il ragionamento dei giudici di secondo grado, hanno semplicemente ‘copiato e incollato’ le doglianze precedenti. Questo comportamento processuale svuota il ricorso della sua funzione tipica, che è quella di essere una critica argomentata al provvedimento che si contesta.

Le Motivazioni: Il Principio della Specificità dei Motivi di Ricorso

La Corte di Cassazione ha fondato la sua decisione sul principio, consolidato in giurisprudenza, della specificità dei motivi di impugnazione, sancito dagli articoli 581 e 591 del codice di procedura penale. Un ricorso, per essere ammissibile, deve contenere le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono la richiesta, ma soprattutto deve instaurare un dialogo critico con la decisione impugnata.

La Funzione Critica dell’Impugnazione

L’atto di impugnazione non è un’occasione per ripetere all’infinito le proprie ragioni, ma per dimostrare perché la decisione del giudice precedente è sbagliata. Se il ricorso ignora la motivazione della sentenza che contesta, viene meno la sua stessa ragione d’essere. La Cassazione ha citato diverse sentenze precedenti per rafforzare questo punto, sottolineando come un ricorso che si limita a lamentare una generica carenza o illogicità della motivazione, senza un’analisi puntuale, sia destinato all’inammissibilità.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa

Questa ordinanza offre un importante monito per la pratica legale. La redazione di un atto di impugnazione, specialmente un ricorso per cassazione, richiede un lavoro di analisi approfondito e mirato. Non è sufficiente essere convinti delle proprie ragioni; è indispensabile smontare, pezzo per pezzo, il ragionamento del giudice che si contesta, evidenziandone le falle giuridiche o le contraddizioni logiche. Un ricorso inammissibile non solo non porta al risultato sperato, ma comporta anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso di specie, aggravando la posizione del cliente.

Perché un ricorso per cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile se si limita a riproporre le medesime argomentazioni già presentate e respinte nel precedente grado di giudizio, senza confrontarsi criticamente e specificamente con le motivazioni della sentenza che si sta impugnando.

Qual è la funzione principale di un atto di impugnazione secondo la Corte?
La funzione tipica dell’impugnazione è quella di realizzare una critica argomentata avverso il provvedimento cui si riferisce. Deve contenere un confronto puntuale con le argomentazioni della decisione contestata, indicando le specifiche ragioni di diritto e di fatto che fondano il dissenso.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come nel caso di specie dove la somma è stata fissata in 3.000,00 euro per ciascun ricorrente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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