LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: la Cassazione e la reiterazione

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di due imputati condannati in appello per usura ed estorsione aggravate. La decisione si fonda sul principio del ricorso inammissibile per ‘mera reiterazione’, poiché i motivi presentati erano una semplice ripetizione di quelli già esaminati e respinti dalla Corte d’Appello, senza sollevare nuove e specifiche critiche alla sentenza impugnata.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 31 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando Ripetere gli Stessi Motivi Porta alla Sconfitta in Cassazione

Nel complesso mondo della giustizia, l’esito di un processo non dipende solo dalla fondatezza delle proprie ragioni, ma anche dal modo in cui queste vengono presentate nei vari gradi di giudizio. La recente sentenza della Corte di Cassazione, Sezione Penale n. 5873/2024, offre un chiaro esempio di come un approccio strategico errato possa portare a un ricorso inammissibile. Il caso, relativo a gravi reati di usura ed estorsione, si conclude non con una discussione nel merito delle accuse, ma con una declaratoria di inammissibilità basata su un principio fondamentale della procedura penale: il divieto di ‘mera reiterazione’ dei motivi d’appello.

I Fatti del Processo

La vicenda giudiziaria ha origine da una condanna emessa dal Tribunale di Rimini nei confronti di due soggetti per i reati di usura aggravata ed estorsione aggravata. La sentenza di primo grado è stata successivamente confermata dalla Corte di Appello di Bologna, la quale ha inoltre disposto la confisca di un bene immobile. Ritenendo la decisione d’appello viziata da errori di motivazione, i due imputati hanno deciso di presentare ricorso alla Corte di Cassazione, ultimo grado di giudizio.

Le Argomentazioni Difensive e il Ricorso in Cassazione

I difensori degli imputati hanno articolato diversi motivi di ricorso, lamentando principalmente vizi di motivazione da parte della Corte d’Appello. Le doglianze erano numerose e complesse:

* Per il reato di usura: si contestava la carenza di motivazione riguardo all’ammontare dei prestiti, alle somme restituite e, soprattutto, al calcolo del tasso d’interesse per definirlo usurario.
* Per il reato di estorsione: si sosteneva che la condotta minacciosa, individuata nella prospettiva di incassare degli assegni, non fosse sufficiente a integrare il delitto.
* Sulla partecipazione ai reati: uno degli imputati contestava la ricostruzione illogica del suo ruolo e del suo contributo effettivo ai fatti.
* Sulle circostanze attenuanti: entrambi lamentavano il diniego delle attenuanti generiche e una determinazione della pena ritenuta eccessiva.

In sostanza, la difesa mirava a una riconsiderazione complessiva del materiale probatorio e della logica seguita dai giudici di merito.

La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha trattato congiuntamente i ricorsi, giungendo a una conclusione netta e perentoria: l’inammissibilità. Questa decisione non entra nel merito delle questioni sollevate (se vi fosse usura, se la minaccia fosse reale, etc.), ma si ferma a un livello procedurale, sancendo che i ricorsi non erano formulati in modo corretto per poter essere esaminati.

Le Motivazioni della Suprema Corte

Il cuore della decisione risiede nel principio, costantemente affermato dalla giurisprudenza, secondo cui è inammissibile il ricorso per cassazione che si limiti a riproporre le stesse questioni di merito già sollevate in appello e adeguatamente respinte dal giudice del secondo grado. La Corte ha chiarito che il ricorso non può essere un ‘terzo grado di giudizio’ dove si rivalutano i fatti e le prove. La sua funzione è quella di un controllo di legittimità, ovvero verificare che la Corte d’Appello abbia applicato correttamente la legge e abbia fornito una motivazione logica, coerente e non contraddittoria.

Nel caso di specie, i giudici di legittimità hanno riscontrato che i ricorsi erano una ‘mera reiterazione’ delle argomentazioni già presentate in appello. Le censure, pur presentate come vizi di motivazione, in realtà miravano a sollecitare un nuovo e non consentito giudizio di fatto, proponendo una lettura alternativa delle prove. La Corte d’Appello, secondo la Cassazione, aveva già fornito una motivazione ‘adeguata, puntuale, esaustiva, logica e non contraddittoria’ a tutte le questioni sollevate. Di conseguenza, i motivi di ricorso sono stati considerati non specifici, ma solo apparenti, perché non svolgevano la loro funzione tipica di critica puntuale contro la sentenza impugnata.

Conclusioni: L’Importanza della Specificità e le Conseguenze Pratiche

Questa sentenza ribadisce una lezione fondamentale per chiunque affronti un processo penale: l’appello e il ricorso per cassazione non sono semplici repliche. Ogni impugnazione deve contenere elementi di novità critica rispetto alla decisione che si contesta. Proporre un ricorso inammissibile non è solo inutile, ma anche dannoso. Gli imputati, infatti, non solo hanno visto confermata la loro condanna, ma sono stati anche condannati al pagamento delle spese processuali, a una sanzione pecuniaria in favore della Cassa delle ammende (3.000 euro ciascuno) e alla rifusione delle spese legali sostenute dalla parte civile (6.000 euro). Un esito che sottolinea l’importanza di una strategia processuale attenta e tecnicamente ineccepibile.

Quando un ricorso per cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso per cassazione può essere dichiarato inammissibile quando non evidenzia reali violazioni di legge o vizi manifesti di motivazione, ma si limita a riproporre le stesse questioni di merito già esaminate e decise dalla Corte d’Appello, chiedendo di fatto una nuova valutazione delle prove, non consentita in sede di legittimità.

Cosa significa che i motivi di ricorso sono una ‘mera reiterazione’ di quelli d’appello?
Significa che le argomentazioni presentate in Cassazione sono una semplice ripetizione, senza elementi di novità critica, delle stesse lamentele e doglianze già sollevate nell’atto di appello. In pratica, l’imputato non critica la logica della sentenza d’appello, ma si limita a riproporre la sua tesi che è già stata respinta con una motivazione adeguata.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
Oltre alla definitiva conferma della condanna, la declaratoria di inammissibilità comporta per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese del procedimento e, in caso di colpa, al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende. Inoltre, comporta la condanna alla rifusione delle spese legali sostenute dalla parte civile nel giudizio di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati