LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: la Cassazione e i motivi

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un imputato condannato per concorso in detenzione di un’ingente quantità di stupefacenti. Il ricorso è stato giudicato manifestamente infondato poiché si limitava a riproporre le stesse doglianze già respinte in appello, senza muovere una critica specifica e argomentata alla sentenza impugnata. La Corte ha ribadito che il suo ruolo non è quello di riesaminare i fatti, ma di controllare la logicità della motivazione del giudice di merito.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 8 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Non Basta Ripetere i Motivi d’Appello

Quando si presenta un ricorso alla Corte di Cassazione, non è sufficiente riproporre le stesse argomentazioni già discusse e respinte nei gradi di giudizio precedenti. Un recente provvedimento della Suprema Corte ha ribadito questo principio fondamentale, dichiarando un ricorso inammissibile perché manifestamente infondato e generico. Questo caso, relativo a un’accusa di detenzione di un’enorme quantità di stupefacenti, offre spunti preziosi sul corretto modo di impugnare una sentenza e sui limiti del giudizio di legittimità.

I Fatti del Caso

Un soggetto veniva condannato in appello per il reato di concorso nella detenzione di un ingente quantitativo di marijuana, oltre 1.900 kg. La difesa decideva di presentare ricorso per cassazione, lamentando principalmente due aspetti: la violazione della legge penale e un vizio di motivazione. Secondo il ricorrente, la sentenza d’appello non aveva ricostruito in modo logico e giuridicamente corretto la sua partecipazione al reato. Inoltre, contestava il riconoscimento della circostanza aggravante dell’ingente quantità, sostenendo che fosse basata su un’indagine tecnica ‘speditiva’ e non adeguata a determinare il principio attivo della sostanza.

La Genericità dei Motivi e il Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha stroncato le argomentazioni della difesa, definendo il ricorso ‘all’evidenza inammissibile per manifesta infondatezza’. Il punto cruciale della decisione risiede nella constatazione che il ricorrente si era limitato a ‘reiterate le doglianze già proposte con l’appello’.

I giudici hanno sottolineato come i motivi del ricorso fossero non solo generici, ma anche in palese contrasto con i dati normativi e la giurisprudenza consolidata. La sentenza impugnata, infatti, aveva ricostruito la responsabilità dell’imputato e la sussistenza dell’aggravante in modo non manifestamente illogico. In particolare, l’ingente quantità era stata accertata tramite una ‘approfondita consulenza tecnica’ che aveva stimato la possibilità di ricavare dalla sostanza sequestrata ben sei milioni di dosi.

Il Ruolo della Critica Argomentata

La Corte ha colto l’occasione per ribadire un principio cardine del processo penale: il ricorso per cassazione non può essere una mera ripetizione dei motivi d’appello. Deve, invece, assolvere alla ‘tipica funzione di una critica argomentata avverso la sentenza oggetto di ricorso’. In altre parole, è necessario che il ricorso metta in correlazione le ragioni della decisione impugnata con quelle poste a fondamento dell’atto di impugnazione. Non si può ignorare ciò che il giudice d’appello ha scritto; bisogna criticarlo punto per punto, evidenziandone le presunte falle logiche o giuridiche.

I Limiti del Giudizio di Cassazione

Un altro aspetto fondamentale chiarito dall’ordinanza riguarda la natura del giudizio di legittimità. Alla Corte di Cassazione è preclusa la ‘rilettura degli elementi di fatto’ e ‘l’autonoma adozione di nuovi e diversi parametri di ricostruzione e valutazione dei fatti’. Il suo compito non è stabilire quale versione dei fatti sia più plausibile, ma controllare la congruità e la logicità della motivazione del giudice di merito. La valutazione delle prove e la scelta tra diverse interpretazioni dei fatti sono compiti che spettano esclusivamente ai giudici dei primi due gradi di giudizio.

Le motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano su principi procedurali consolidati. Un ricorso per cassazione è considerato ricorso inammissibile quando non si confronta specificamente con le argomentazioni della sentenza che intende criticare. La semplice riproposizione dei motivi d’appello, ignorando la risposta fornita dal giudice precedente, trasforma l’impugnazione in un atto apparente e non specifico. La Corte ha inoltre ribadito la propria funzione di giudice di legittimità, non di merito, il cui sindacato si arresta di fronte a una motivazione immune da vizi logici manifesti. La conferma dell’aggravante, basata su una consulenza tecnica dettagliata, è stata ritenuta adeguatamente motivata e quindi non censurabile in questa sede.

Le conclusioni

In conclusione, l’ordinanza dichiara inammissibile il ricorso, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro alla cassa delle ammende. Questa decisione rafforza un messaggio chiaro per la difesa: per avere successo in Cassazione, non basta essere in disaccordo con la sentenza d’appello. È indispensabile articolare una critica puntuale, specifica e logicamente coerente, che dimostri un effettivo vizio di legge o di motivazione nella decisione impugnata, senza chiedere alla Suprema Corte una nuova e impossibile valutazione dei fatti.

Perché un ricorso può essere dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando è manifestamente infondato, ad esempio se si limita a ripetere in modo generico le stesse argomentazioni già presentate e respinte in appello, senza formulare una critica specifica e argomentata contro la motivazione della sentenza impugnata.

Può la Corte di Cassazione riesaminare le prove e i fatti di un processo?
No, alla Corte di Cassazione è preclusa la rilettura degli elementi di fatto e la valutazione delle prove. Il suo compito non è quello di condurre un nuovo processo, ma di verificare la correttezza giuridica e la coerenza logica della motivazione della sentenza emessa dal giudice di merito.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta, secondo l’art. 616 del codice di procedura penale, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma in denaro in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati