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Ricorso inammissibile: la Cassazione contro i motivi

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per truffa aggravata. La decisione si fonda sulla natura meramente ripetitiva dei motivi presentati, che si limitavano a riproporre questioni già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello. Questo caso sottolinea il principio per cui il ricorso in Cassazione deve contenere critiche specifiche e argomentate contro la sentenza impugnata, e non essere una semplice riproduzione di precedenti difese. Viene inoltre respinta la richiesta di liquidazione delle spese della parte civile per mancato contributo effettivo alla decisione.

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Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Ripetizione dei Motivi Conduce alla Condanna

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile in Cassazione possa derivare non da un errore di diritto complesso, ma dalla semplice riproposizione di argomenti già vagliati e respinti. La Suprema Corte ribadisce un principio fondamentale: il giudizio di legittimità non è una terza istanza di merito. Analizziamo come la genericità e la natura ripetitiva dei motivi abbiano portato alla conferma della condanna per truffa aggravata.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da una condanna per il reato di truffa, aggravata dalla circostanza della minorata difesa. L’imputato era stato ritenuto penalmente responsabile nei primi due gradi di giudizio. La Corte d’Appello, in particolare, aveva confermato la sua colpevolezza basandosi su prove documentali e sulla valutazione del rapporto intercorso tra le parti, evidenziando come l’imputato avesse approfittato dell’età avanzata e della fiducia della vittima. Contro questa decisione, l’imputato ha proposto ricorso per cassazione.

I Motivi del Ricorso e la Difesa

La difesa ha articolato il ricorso su due motivi principali:
1. Vizio di motivazione sulla responsabilità penale: L’imputato contestava la ricostruzione dei fatti e la valutazione delle prove che avevano portato alla sua condanna per truffa (art. 640 c.p.).
2. Vizio di motivazione sull’aggravante: Veniva contestato il riconoscimento della circostanza aggravante della minorata difesa (art. 61 n. 5 c.p.), sostenendo che non fossero stati adeguatamente provati i presupposti, come l’approfittamento della vulnerabilità della vittima.

La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile nella sua interezza. La decisione si basa su una valutazione di carattere procedurale, prima ancora che di merito. I giudici hanno osservato che entrambi i motivi erano “reiterativi”, ovvero si limitavano a riprodurre pedissequamente le stesse argomentazioni già presentate e motivatamente respinte dalla Corte d’Appello. Invece di formulare una critica specifica e argomentata contro le ragioni della sentenza di secondo grado, la difesa si è limitata a ripetere le proprie tesi, trasformando di fatto il ricorso in un tentativo di ottenere un nuovo giudizio di merito, precluso in sede di legittimità.

Il Ruolo della Parte Civile

Un aspetto interessante della pronuncia riguarda la posizione della parte civile. Pur avendo depositato le proprie conclusioni, la sua richiesta di liquidazione delle spese processuali è stata respinta. La Corte ha specificato che la parte civile ha diritto al rimborso solo se fornisce un “utile contributo” alla decisione, ad esempio contrastando specificamente i motivi del ricorso avversario. In questo caso, essendosi limitata a chiedere la dichiarazione di inammissibilità senza un’analisi dettagliata, non le è stato riconosciuto alcun contributo effettivo.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte si fonda su un principio cardine del nostro sistema processuale: la Corte di Cassazione è giudice della legittimità, non del fatto. Il suo compito non è rivalutare le prove (come scritture private o assegni), ma verificare che il giudice di merito abbia applicato correttamente la legge e abbia motivato la sua decisione in modo logico e non contraddittorio. Un ricorso che si limita a riproporre le medesime doglianze già respinte in appello, senza individuare un preciso errore logico o giuridico nella sentenza impugnata, è considerato generico e, di conseguenza, inammissibile. La Corte afferma che tali doglianze, così prospettate, “solo apparentemente denunciano un errore logico o giuridico”, ma in realtà mirano a un riesame del merito non consentito. Per questo motivo, il ricorso inammissibile non supera il vaglio preliminare.

Le Conclusioni

La decisione consolida un orientamento giurisprudenziale rigoroso: per avere successo in Cassazione, non è sufficiente essere in disaccordo con la decisione di appello. È necessario strutturare un ricorso che attacchi specificamente la logica giuridica della sentenza impugnata, evidenziandone i vizi con argomenti pertinenti e non meramente ripetitivi. L’esito del caso, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende, serve da monito: un ricorso generico non solo è inefficace, ma comporta anche conseguenze economiche negative.

Quando un ricorso per cassazione viene dichiarato inammissibile?
Secondo questa ordinanza, un ricorso è dichiarato inammissibile quando è fondato sugli stessi motivi proposti con l’appello e motivatamente respinti in secondo grado, risultando generico e non specifico nel criticare la sentenza impugnata.

Cosa significa che un motivo di ricorso è “reiterativo”?
Significa che il motivo si limita a riprodurre argomentazioni già dedotte in appello e puntualmente disattese dalla corte di merito, senza assolvere alla funzione tipica di una critica argomentata avverso la sentenza oggetto di ricorso.

La parte civile ha sempre diritto alla liquidazione delle spese processuali in Cassazione?
No. La Corte ha stabilito che la parte civile ha diritto alla liquidazione delle spese solo se ha effettivamente esplicato un’attività diretta a contrastare la pretesa avversaria, fornendo un utile contributo alla decisione. La semplice richiesta di dichiarare inammissibile il ricorso, senza contrastare specificamente i motivi, non è sufficiente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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