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Ricorso inammissibile: la Cassazione conferma la condanna

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato da due fratelli condannati per estorsione e lesioni. La sentenza conferma la decisione dei giudici di merito, chiarendo principi fondamentali sulla validità delle testimonianze senza interprete ufficiale, i limiti della valutazione delle prove in sede di legittimità, la procedibilità d’ufficio per le lesioni aggravate e la corretta applicazione della recidiva.

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Pubblicato il 11 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: la Cassazione conferma condanna per estorsione e lesioni

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13702 del 2024, ha dichiarato il ricorso inammissibile presentato da due imputati, confermando la loro condanna per gravi reati. Questa decisione offre importanti chiarimenti su diversi principi di procedura penale, tra cui la validità delle dichiarazioni rese senza un interprete ufficiale, i limiti del sindacato di legittimità sulla valutazione delle prove e la corretta applicazione della recidiva. L’analisi della pronuncia permette di comprendere perché un ricorso possa essere respinto senza un esame del merito.

I Fatti di Causa

La vicenda giudiziaria riguarda due fratelli condannati in primo e secondo grado per reati commessi in un noto sito archeologico di Roma. Le accuse includevano estorsione e lesioni personali. La Corte di Appello di Roma aveva parzialmente riformato la prima sentenza, rideterminando le pene ma confermando la responsabilità penale degli imputati. Avverso tale decisione, la difesa ha proposto ricorso per cassazione, articolando cinque distinti motivi di doglianza.

I Motivi del Ricorso e la loro Infondatezza

La difesa ha tentato di scardinare la sentenza di condanna basandosi su diverse argomentazioni, tutte respinte dalla Suprema Corte. I motivi principali del ricorso erano i seguenti:

1. Violazione di legge sulla prova: Si contestava l’utilizzabilità delle dichiarazioni delle persone offese, straniere, perché raccolte senza un interprete ufficiale ma con la mediazione di un agente di polizia. Inoltre, si lamentava un travisamento delle prove video, sostenendo che i giudici avessero basato la loro decisione su impressioni personali.
2. Improcedibilità del reato di lesioni: Secondo i ricorrenti, a seguito della Riforma Cartabia (D.Lgs. 150/2022), il reato di lesioni personali sarebbe diventato perseguibile solo a querela di parte. Poiché la querela non era stata sporta entro i termini, il reato doveva essere dichiarato improcedibile.
3. Travisamento della prova audio: Veniva contestata l’attribuzione di una registrazione audio a uno degli imputati, sollevando dubbi sull’orario di registrazione e sul suo contenuto, ritenuto non sintomatico di una condotta estorsiva.
4. Errata applicazione della recidiva e bilanciamento delle circostanze: La difesa sosteneva che i precedenti penali non fossero della stessa indole dei reati contestati e chiedeva un nuovo bilanciamento tra aggravanti e attenuanti, auspicando una pena più mite.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione e il ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha analizzato punto per punto i motivi del ricorso, dichiarandolo infine ricorso inammissibile in ogni sua parte. La decisione si fonda su principi consolidati della giurisprudenza di legittimità.

Sull’uso dell’interprete e la valutazione delle prove

La Corte ha ribadito che la mancata nomina di un interprete iscritto all’albo non rende automaticamente nulle o inutilizzabili le dichiarazioni, qualora sia stata comunque garantita l’assistenza linguistica. Aspetto ancora più decisivo è che gli imputati avevano scelto il rito abbreviato, accettando di essere giudicati sulla base degli atti raccolti fino a quel momento e rinunciando, di fatto, a sollevare questioni di questo tipo. Riguardo al travisamento delle prove video, la Cassazione ha ricordato che non può compiere una nuova valutazione dei fatti; il suo compito è verificare la logicità della motivazione dei giudici di merito, che in questo caso era congrua e coerente, trattandosi peraltro di una “doppia conforme”.

Sulla procedibilità del reato di lesioni

Il secondo motivo è stato ritenuto manifestamente infondato. La Corte ha precisato che, sebbene la Riforma Cartabia abbia ampliato i casi di procedibilità a querela, le lesioni personali, quando aggravate ai sensi degli artt. 585 e 576 c.p. (come nel caso di specie), restano perseguibili d’ufficio. Pertanto, non era necessaria alcuna querela per procedere penalmente.

Sulla genericità dei motivi e la corretta applicazione della recidiva

Il motivo relativo alla prova audio è stato giudicato aspecifico, poiché non si confrontava realmente con la motivazione della Corte d’Appello, la quale aveva già risolto le presunte incongruenze temporali. Per quanto riguarda la recidiva e il bilanciamento delle circostanze, i giudici hanno confermato la correttezza della decisione impugnata. La recidiva era stata correttamente applicata, dato che gli imputati avevano precedenti specifici per lesioni volontarie. Il bilanciamento delle circostanze, che aveva portato a ritenere equivalenti attenuanti e aggravanti, era stato ampiamente motivato con la gravità dei fatti e l’atteggiamento prepotente e violento degli imputati, che avevano creato un clima di paura nel contesto in cui operavano.

Conclusioni

La sentenza in esame rappresenta un’importante conferma di alcuni capisaldi del diritto processuale penale. Innanzitutto, ribadisce la natura del giudizio di Cassazione come controllo di legittimità e non come un terzo grado di merito, rendendo inammissibili i ricorsi che mirano a una semplice rilettura delle prove. In secondo luogo, chiarisce in modo definitivo che le lesioni aggravate mantengono la loro procedibilità d’ufficio, anche dopo le recenti riforme. Infine, la decisione sottolinea come la scelta del rito abbreviato comporti conseguenze precise sull’ammissibilità di alcune eccezioni processuali. La dichiarazione di ricorso inammissibile ha comportato per i ricorrenti, oltre alla conferma della condanna, anche il pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

La mancanza di un interprete ufficiale rende sempre inutilizzabili le dichiarazioni di uno straniero?
No, la Corte di Cassazione ha chiarito che non è causa di nullità o inutilizzabilità se il dichiarante è stato assistito da una persona in grado di tradurre, anche se non iscritta all’albo degli interpreti. Inoltre, con il rito abbreviato, si accetta di essere giudicati sugli atti esistenti, limitando la possibilità di sollevare tali questioni.

Il reato di lesioni personali è sempre perseguibile a querela della persona offesa dopo la riforma Cartabia (D.lgs. 150/2022)?
No. La sentenza specifica che se le lesioni sono aggravate, come in questo caso ai sensi degli artt. 585 e 576 cod. pen., il reato resta perseguibile d’ufficio, ovvero l’azione penale viene avviata dallo Stato senza necessità della querela della vittima.

È possibile chiedere alla Corte di Cassazione di riesaminare le prove, come un video, se si ritiene che i giudici di merito le abbiano interpretate male?
No, il ricorso in Cassazione è un giudizio di legittimità, non di merito. La Corte non può rivalutare le prove o sostituire la propria interpretazione a quella dei giudici dei gradi precedenti, a meno che la motivazione della sentenza impugnata non sia manifestamente illogica o contraddittoria. Un ricorso che tenta di ottenere una nuova valutazione dei fatti è destinato a essere dichiarato inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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