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Ricorso inammissibile: la Cassazione conferma condanne

Due soggetti, condannati in primo e secondo grado per trasporto illecito di rifiuti, porto abusivo di oggetti atti ad offendere e possesso di strumenti da scasso, hanno presentato ricorso alla Corte di Cassazione. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando le condanne. Le motivazioni si basano sulla tardività e genericità di alcune censure, sulla natura meramente ripetitiva di altre rispetto ai motivi d’appello e sull’impossibilità di rivalutare i fatti nel giudizio di legittimità.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione Conferma Condanne per Rifiuti e Porto d’Armi

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8136/2024, ha dichiarato un ricorso inammissibile, ponendo fine al percorso giudiziario di due imputati condannati per una serie di reati. Questa decisione offre importanti spunti di riflessione sui limiti del giudizio di legittimità e sui requisiti necessari affinché un ricorso possa essere esaminato nel merito. Il caso riguarda accuse di trasporto illecito di rifiuti, possesso di strumenti da scasso e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere, come mazze da baseball e coltelli.

I Fatti del Caso: Raccolta di Rifiuti e Oggetti Sospetti

I due imputati erano stati condannati nei primi due gradi di giudizio per tre distinti capi d’accusa in concorso tra loro:

1. Attività di trasporto di rifiuti non pericolosi (elettrodomestici, profilati in alluminio, lamiere) senza le necessarie autorizzazioni, in un territorio dichiarato in stato di emergenza per lo smaltimento dei rifiuti.
2. Porto ingiustificato fuori dalla propria abitazione di oggetti atti ad offendere, nello specifico due mazze da baseball e tre coltelli da cucina.
3. Possesso di strumenti da scasso (cacciaviti, pinze, scalpelli), essendo già stati condannati per reati contro il patrimonio e a scopo di lucro, senza poterne giustificare la destinazione.

La Corte di Appello di Caltanissetta aveva confermato la sentenza di primo grado, riconoscendo le attenuanti generiche come equivalenti alla recidiva reiterata e infraquinquennale contestata.

I Motivi del Ricorso e la Difesa degli Imputati

Contro la sentenza di secondo grado, le difese hanno proposto ricorso per cassazione, articolando diverse censure.

Un imputato ha lamentato:
* La violazione di norme procedurali per il rigetto, ritenuto illegittimo, di una richiesta di concordato sulla pena.
* Vizi di motivazione sul bilanciamento tra attenuanti e recidiva.
* Il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

L’altro imputato ha invece contestato la valutazione dei fatti, sostenendo che:
* La raccolta di rifiuti era un’attività occasionale e non imprenditoriale.
* Le mazze e i coltelli erano usati per smontare i rifiuti e non per offendere.
* Gli attrezzi servivano per la raccolta di metalli e non per commettere furti.

La Decisione della Cassazione: un Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha rigettato entrambi i ricorsi, dichiarandoli inammissibili per diverse ragioni che evidenziano i paletti rigorosi del giudizio di legittimità. Un ricorso inammissibile è un atto che non supera il vaglio preliminare della Corte, la quale non arriva neppure a discutere il merito delle questioni sollevate.

La Questione Procedurale del Concordato

La Corte ha chiarito che la richiesta di concordato non era stata formalmente presentata durante l’udienza d’appello, ultimo momento utile per farlo. La difesa si era limitata a depositare una procura speciale, manifestando l’intenzione di una futura richiesta. Tale condotta è stata ritenuta insufficiente, rendendo la censura manifestamente infondata.

Motivi Nuovi e Motivi Ripetitivi

Alcuni motivi sono stati giudicati inammissibili perché proposti per la prima volta in Cassazione. È il caso della critica al bilanciamento delle circostanze: non essendo stata sollevata in appello, per il principio devolutivo, la Corte territoriale non si era pronunciata e la questione era preclusa in sede di legittimità.

Altri motivi, specialmente quelli del secondo ricorrente, sono stati considerati una mera riproposizione delle argomentazioni già respinte dalla Corte d’Appello, senza un reale confronto critico con la motivazione della sentenza impugnata. La Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare le prove, ma un organo che verifica la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha sottolineato come le sentenze di merito avessero fornito una motivazione logica e coerente per respingere le tesi difensive. I giudici avevano plausibilmente escluso che mazze da baseball e coltelli da cucina potessero servire a smontare rifiuti, così come avevano ritenuto che cacciaviti e pinze fossero strumenti tipici per reati contro il patrimonio e non per la raccolta di ferro. L’esistenza di un veicolo modificato per aumentare la capacità di carico è stata considerata prova di una, seppur rudimentale, organizzazione imprenditoriale, escludendo l’occasionalità dell’attività di gestione dei rifiuti.

Le Conclusioni

La sentenza ribadisce principi fondamentali del processo penale. Innanzitutto, il ricorso per cassazione non può trasformarsi in una richiesta di nuova valutazione dei fatti. Le censure devono individuare vizi di legge o palesi illogicità nella motivazione, non proporre una diversa interpretazione delle prove. In secondo luogo, le questioni procedurali e di merito devono essere sollevate tempestivamente nei gradi precedenti, pena la loro inammissibilità. La declaratoria di inammissibilità ha comportato non solo la conferma definitiva della condanna, ma anche l’addebito delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a carico dei ricorrenti.

Perché i ricorsi sono stati dichiarati inammissibili?
I ricorsi sono stati dichiarati inammissibili perché alcuni motivi erano stati proposti per la prima volta in Cassazione, altri erano una mera ripetizione di argomentazioni già respinte nei gradi precedenti senza un reale confronto con la motivazione della sentenza d’appello, e altri ancora erano manifestamente infondati, come la censura sulla richiesta di concordato che non era mai stata formalizzata.

È possibile presentare in Cassazione motivi di ricorso non discussi in appello?
No, di regola non è possibile. In base al principio devolutivo, il giudice d’appello decide solo sui punti della sentenza di primo grado che sono stati specificamente contestati. Se un argomento non viene sollevato in appello, si considera precluso e non può essere introdotto per la prima volta in Cassazione, come accaduto nel caso della censura sul bilanciamento tra attenuanti e recidiva.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta che la sentenza impugnata diventi definitiva. Inoltre, la legge prevede che il ricorrente sia condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una somma in denaro in favore della Cassa delle ammende, come avvenuto in questo caso con la condanna al pagamento di 3.000,00 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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