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Ricorso inammissibile: la Cassazione conferma condanna

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per reati legati alla contraffazione e ricettazione. L’ordinanza sottolinea come i motivi del ricorso fossero manifestamente infondati, confermando la correttezza della decisione della Corte d’Appello sia sulla responsabilità penale che sul diniego delle attenuanti generiche e la determinazione della pena. La Corte ribadisce che il suo sindacato è di legittimità e non può rivalutare nel merito decisioni adeguatamente motivate.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Conferma la Condanna

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come la Corte di Cassazione gestisce un ricorso inammissibile, specialmente quando i motivi presentati dall’imputato si scontrano con principi giuridici consolidati. In questo caso, un individuo condannato per reati contro la fede pubblica e il patrimonio (artt. 474 e 648 c.p.) ha visto il suo appello respinto perché basato su argomentazioni ritenute manifestamente prive di fondamento.

I Fatti del Processo

Il caso ha origine da una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Catania per i reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.) e ricettazione (art. 648 c.p.). L’imputato, ritenendo la sentenza ingiusta, ha proposto ricorso per Cassazione, affidandosi a tre motivi principali: un presunto vizio di motivazione sulla sua responsabilità penale, la mancata concessione delle attenuanti generiche e un’errata determinazione della pena.

I Motivi del Ricorso e la Decisione della Corte

L’imputato ha tentato di smontare la condanna su tre fronti, ma senza successo.

1. Vizio di motivazione: Il ricorrente sosteneva che la Corte d’Appello avesse errato nel motivare la sua colpevolezza.
2. Mancato riconoscimento delle attenuanti generiche: Si lamentava il fatto che i giudici di merito non avessero concesso le attenuanti, che avrebbero comportato una riduzione della pena.
3. Errata determinazione della pena: Infine, veniva contestato il trattamento sanzionatorio applicato, ritenuto eccessivo.

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile nella sua interezza, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende.

Il Principio del Ricorso Inammissibile in Cassazione

La decisione della Corte si basa sul concetto di manifesta infondatezza dei motivi. La Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si riesaminano i fatti, ma un giudice di legittimità che verifica la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione. Quando i motivi di ricorso si limitano a riproporre questioni di fatto già valutate o si pongono in contrasto con orientamenti giurisprudenziali consolidati, il ricorso viene dichiarato inammissibile.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha smontato punto per punto le doglianze del ricorrente. Per quanto riguarda il primo motivo, ha evidenziato che le argomentazioni proposte erano in palese contrasto con la giurisprudenza costante della stessa Corte in materia di configurabilità del reato di cui all’art. 474 c.p. La motivazione della Corte d’Appello, inoltre, è stata giudicata logica e priva di vizi.

Sul secondo e terzo motivo, relativi alle attenuanti e alla pena, la Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: il giudice di merito non è tenuto ad analizzare ogni singolo elemento favorevole o sfavorevole all’imputato. Per negare le attenuanti, è sufficiente che il giudice motivi la sua decisione facendo riferimento agli elementi negativi ritenuti decisivi. Allo stesso modo, la quantificazione della pena è un’attività discrezionale del giudice di merito che sfugge al controllo di legittimità, a meno che non sia palesemente arbitraria o illogica, circostanze non riscontrate nel caso di specie.

Le Conclusioni

Questa ordinanza conferma che per presentare un ricorso in Cassazione efficace non basta contestare genericamente una sentenza di condanna. È necessario formulare censure specifiche, che evidenzino reali violazioni di legge o vizi logici manifesti nella motivazione, senza tentare di ottenere una nuova valutazione dei fatti. La decisione di dichiarare il ricorso inammissibile comporta non solo la conferma della condanna, ma anche l’addebito delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, sottolineando la serietà e il rigore richiesti per accedere al giudizio di legittimità.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano manifestamente infondati, ovvero in palese contrasto con i consolidati orientamenti della giurisprudenza e perché la motivazione della sentenza impugnata era logica e priva di vizi.

È sufficiente che il giudice indichi solo gli elementi negativi per negare le attenuanti generiche?
Sì, secondo l’orientamento consolidato della Corte di Cassazione, per motivare il diniego delle circostanze attenuanti generiche non è necessario che il giudice analizzi tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli, ma è sufficiente un congruo riferimento agli elementi negativi ritenuti decisivi.

La Corte di Cassazione può modificare l’entità della pena decisa nei gradi precedenti?
No, la graduazione della pena rientra nella discrezionalità del giudice di merito. La Corte di Cassazione non può riesaminare tale decisione, a meno che non sia il risultato di un mero arbitrio o di un ragionamento palesemente illogico, cosa che non è avvenuta in questo caso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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