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Ricorso inammissibile: la Cassazione chiarisce i limiti

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso in materia di riciclaggio. La decisione si fonda sul principio che un ricorso inammissibile è tale quando si limita a ripetere pedissequamente gli stessi motivi già respinti in appello, senza formulare una critica specifica e argomentata contro la sentenza impugnata. La Corte ha inoltre ribadito i criteri per la valutazione delle attenuanti.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione ribadisce i paletti per l’impugnazione

Quando si presenta un ricorso in Cassazione, non è sufficiente essere in disaccordo con la sentenza precedente. È necessario formulare critiche precise e argomentate. Una recente ordinanza della Suprema Corte ha chiarito, ancora una volta, che la semplice riproposizione dei motivi d’appello conduce a una declaratoria di ricorso inammissibile. Questo principio è fondamentale per comprendere la funzione e i limiti del giudizio di legittimità. Analizziamo insieme questo caso per capire le implicazioni pratiche di tale decisione.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine dalla condanna di un soggetto da parte della Corte d’Appello per il reato di riciclaggio, previsto dall’art. 648-bis del codice penale. L’imputato, non rassegnandosi alla decisione, decideva di presentare ricorso per Cassazione, affidando la sua difesa a quattro distinti motivi. L’obiettivo era ottenere l’annullamento della sentenza di condanna o, in subordine, una riqualificazione del reato in ricettazione (art. 648 c.p.) e il riconoscimento di circostanze attenuanti.

Le ragioni del ricorso e il giudizio della Corte

I motivi presentati dal ricorrente possono essere così sintetizzati:

1. Errata motivazione sulla responsabilità: si contestava la correttezza delle argomentazioni della Corte d’Appello a sostegno della condanna per riciclaggio.
2. Mancata riqualificazione del reato: si lamentava il mancato accoglimento della richiesta di derubricare il reato da riciclaggio a ricettazione.
3. Diniego di un’attenuante specifica: si criticava il rifiuto di concedere l’attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità (art. 62 n. 4 c.p.).
4. Diniego delle attenuanti generiche: si contestava la mancata concessione delle attenuanti generiche.

La Corte di Cassazione, esaminando il ricorso, ha adottato una linea di estremo rigore procedurale, dichiarandolo interamente inammissibile.

Analisi della Corte: perché il ricorso è inammissibile

La Suprema Corte ha smontato punto per punto le argomentazioni della difesa, evidenziando una carenza fondamentale comune a tutti i motivi. I primi tre motivi, infatti, sono stati considerati una mera “pedissequa reiterazione” di quanto già esposto e rigettato nel giudizio d’appello. In altre parole, il ricorrente non ha mosso una critica specifica e argomentata contro le ragioni della sentenza di secondo grado, ma si è limitato a riproporre le stesse tesi. Questo rende il ricorso non specifico, solo apparentemente critico, e dunque inammissibile.

Anche il quarto motivo, relativo alle attenuanti generiche, è stato ritenuto manifestamente infondato. La Corte ha ricordato un principio consolidato: nel motivare il diniego delle attenuanti generiche, il giudice di merito non è tenuto a esaminare ogni singolo elemento favorevole o sfavorevole, ma è sufficiente che si concentri su quelli ritenuti decisivi, superando implicitamente tutti gli altri. La motivazione della Corte d’Appello è stata giudicata logica e priva di vizi, rendendo la censura non accoglibile in sede di legittimità.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Cassazione si fonda sulla funzione stessa del giudizio di legittimità. Questo grado di giudizio non serve a riesaminare i fatti, ma a controllare la corretta applicazione del diritto e la logicità della motivazione della sentenza impugnata. Un ricorso che si limita a ripetere le doglianze già respinte, senza spiegare perché la decisione della Corte d’Appello sarebbe errata in diritto o manifestamente illogica, non adempie alla sua funzione. In pratica, chiedere alla Cassazione di rivalutare le stesse argomentazioni significherebbe trasformarla in un terzo grado di merito, snaturando la sua funzione. Per questo motivo, la Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile e ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Conclusioni: L’Importanza della Specificità nel Ricorso

Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica: la redazione di un ricorso per Cassazione richiede un’attenta analisi critica della sentenza impugnata. Non basta essere convinti della propria innocenza o dell’ingiustizia della pena. È indispensabile individuare i vizi specifici – di violazione di legge o di motivazione – che inficiano la decisione e argomentarli in modo puntuale e pertinente. La semplice riproposizione dei motivi d’appello è una strategia destinata al fallimento, che comporta non solo la conferma della condanna, ma anche un aggravio di spese per il ricorrente. La specificità e la pertinenza delle censure sono, dunque, i pilastri su cui si fonda l’ammissibilità del ricorso di legittimità.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando, tra le altre ragioni, si limita a ripetere in modo pedissequo i motivi già presentati e respinti nel giudizio di appello, omettendo di formulare una critica specifica e argomentata contro la sentenza impugnata.

Cosa significa che i motivi di un ricorso sono una ‘pedissequa reiterazione’?
Significa che i motivi sono una ripetizione letterale e acritica di argomentazioni già esaminate e disattese dal giudice del grado precedente. Tale approccio rende i motivi non specifici e solo apparenti, privandoli della capacità di criticare efficacemente la decisione contestata.

Il giudice deve considerare tutti gli elementi a favore dell’imputato per concedere le attenuanti generiche?
No. Secondo il principio affermato dalla Corte, per motivare il diniego delle attenuanti generiche non è necessario che il giudice di merito prenda in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli, ma è sufficiente che faccia riferimento a quelli ritenuti decisivi, superando con tale valutazione tutti gli altri.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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