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Ricorso inammissibile in Cassazione: i limiti

Con l’ordinanza n. 9084/2024, la Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per tentato furto aggravato. La Corte ribadisce che il suo ruolo è di giudice di legittimità e non può riesaminare nel merito i fatti, confermando la decisione della Corte d’Appello e condannando la ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Quando i Fatti Non Si Ridiscutono

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 9084 del 2024, offre un chiaro esempio dei limiti entro cui può muoversi il giudizio di legittimità. Il caso riguarda una condanna per tentato furto in abitazione e ci permette di approfondire il concetto di ricorso inammissibile in Cassazione, una situazione processuale che preclude un nuovo esame dei fatti e conferma le decisioni dei precedenti gradi di giudizio. Analizziamo insieme la vicenda e le importanti precisazioni fornite dalla Suprema Corte.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un’imputata, ritenuta responsabile del reato di tentato furto in abitazione, aggravato dalla violenza sulle cose. La sentenza di primo grado era stata integralmente confermata dalla Corte di Appello di Bologna. Ritenendo ingiusta la decisione, l’imputata decideva di presentare ricorso per Cassazione, sperando in un ribaltamento della pronuncia di condanna.

I Motivi del Ricorso e i Limiti del Giudizio di Legittimità

L’unico motivo di ricorso presentato dalla difesa si basava su due punti principali: l’inosservanza o erronea applicazione della legge (sia penale che processuale) e il difetto di motivazione della sentenza d’appello. In sostanza, la ricorrente contestava il modo in cui i giudici di merito avevano valutato le prove e fondato la sua responsabilità penale.

Tuttavia, la Corte di Cassazione ha immediatamente chiarito la propria funzione: non è un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare i fatti e le prove. Il suo compito è quello di ‘giudice di legittimità’, ovvero verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente le leggi e abbiano motivato la loro decisione in modo logico e coerente, senza cadere in palesi contraddizioni.

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte, nel dichiarare il ricorso inammissibile, ha sottolineato che non è consentito dalla legge ‘sovrapporre la propria valutazione delle risultanze processuali a quella compiuta nei precedenti gradi’. I giudici hanno riscontrato che la sentenza della Corte d’Appello era esente da vizi logici e aveva esplicitato in modo chiaro le ragioni del proprio convincimento, utilizzando corretti argomenti giuridici per affermare la responsabilità dell’imputata e la sussistenza del reato.

Di fronte a una motivazione immune da censure di illogicità, alla Corte di Cassazione è preclusa ogni possibilità di entrare nel merito della vicenda. La richiesta della ricorrente, di fatto, mirava a una nuova e diversa valutazione delle prove, un’attività che esula completamente dalle competenze della Suprema Corte. Per questi motivi, l’appello è stato respinto senza neanche entrare nel vivo delle argomentazioni difensive.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche di un Ricorso Inammissibile

La dichiarazione di inammissibilità del ricorso ha comportato due conseguenze dirette per la ricorrente. In primo luogo, la condanna inflitta nei gradi di merito è diventata definitiva. In secondo luogo, come previsto dalla legge in questi casi, è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale: il ricorso in Cassazione non è un’ulteriore opportunità per rimettere in discussione l’accertamento dei fatti, ma uno strumento di controllo sulla corretta applicazione del diritto.

Può la Corte di Cassazione riesaminare i fatti di un processo già decisi in Appello?
No, la Corte di Cassazione non può sovrapporre la propria valutazione delle risultanze processuali a quella compiuta nei gradi precedenti. Il suo ruolo è limitato alla verifica della corretta applicazione della legge e della logicità della motivazione della sentenza impugnata.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
La persona che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende. La sentenza impugnata diventa definitiva.

Per quale reato era stata condannata la ricorrente?
L’imputata era stata condannata per il delitto di tentato furto in abitazione, aggravato dalla violenza sulle cose.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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