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Ricorso inammissibile: il no della Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per evasione. I motivi sono stati giudicati generici e meramente riproduttivi delle censure già esposte in appello, senza un confronto critico con la sentenza impugnata. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 22 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Spiega i Requisiti di Specificità

Presentare un ricorso in Cassazione non è un’attività da prendere alla leggera. È fondamentale comprendere che non si tratta di un terzo grado di giudizio dove ridiscutere i fatti, ma di un controllo di legittimità sulla corretta applicazione della legge. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile, a causa della sua genericità, venga inevitabilmente respinto. Analizziamo insieme la decisione per capire quali errori evitare.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da una condanna per il reato di evasione, previsto dall’articolo 385 del codice penale, confermata dalla Corte d’Appello di Firenze. L’imputato, non rassegnandosi alla decisione, ha proposto ricorso per Cassazione, affidando la sua difesa a due distinti motivi: uno relativo alla sussistenza della sua responsabilità penale e l’altro concernente il trattamento sanzionatorio, con particolare riferimento alla mancata concessione delle attenuanti generiche.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non è entrata nel merito delle questioni sollevate, ma si è fermata a un livello preliminare, quello dell’ammissibilità dell’impugnazione. La Corte ha ritenuto che i motivi presentati dal ricorrente mancassero dei requisiti minimi di specificità richiesti dalla legge. Di conseguenza, oltre alla conferma della condanna, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Inammissibile

La Suprema Corte ha spiegato in modo dettagliato le ragioni della sua decisione, analizzando separatamente i due motivi di ricorso.

Primo Motivo: Ripetitività e Genericità sulla Responsabilità

Il primo punto contestato dal ricorrente riguardava la sua colpevolezza. I Giudici di legittimità hanno osservato che le argomentazioni presentate erano “meramente riproduttive” di quelle già esposte nell’atto di appello. In altre parole, il ricorrente si è limitato a ‘copiare e incollare’ le censure precedenti, senza confrontarsi criticamente con le argomentazioni logiche e giuridiche sviluppate dalla Corte d’Appello nella sentenza impugnata. Un ricorso in Cassazione, per essere valido, deve attaccare specificamente la motivazione della decisione precedente, evidenziandone i vizi di legge o di logica, e non può essere una semplice riproposizione di argomenti già vagliati e respinti.

Secondo Motivo: Genericità sul Trattamento Sanzionatorio

Anche il secondo motivo, relativo alla pena e alla mancata applicazione delle attenuanti generiche, è stato giudicato “totalmente generico”. Il ricorrente si è limitato a richiamare i motivi d’appello senza articolare specifiche critiche alla valutazione fatta dai giudici di secondo grado. Mancava un’indicazione precisa delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che avrebbero dovuto portare a una decisione diversa sulla pena. Per contestare il trattamento sanzionatorio, è necessario spiegare perché la valutazione del giudice di merito sarebbe errata, sulla base di elementi concreti, e non limitarsi a esprimere un generico dissenso.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio cardine del processo penale: il ricorso per Cassazione deve essere specifico e critico, non generico o ripetitivo. Non è sufficiente lamentare un’ingiustizia, ma è necessario dimostrare, con argomenti tecnici e puntuali, dove la Corte d’Appello ha sbagliato nell’applicare la legge o nel costruire il suo ragionamento. La conseguenza di un ricorso inammissibile non è solo la conferma della condanna, ma anche l’imposizione di ulteriori sanzioni economiche. Questo serve da monito: l’accesso alla Suprema Corte è un rimedio eccezionale, da utilizzare con rigore e preparazione tecnica per evitare di incorrere in una declaratoria di inammissibilità.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici, meramente riproduttivi delle censure già esposte nel precedente grado di giudizio e non si confrontavano criticamente con le specifiche motivazioni della sentenza impugnata.

Cosa si intende per motivo di ricorso ‘generico’?
Un motivo è ‘generico’ quando si limita a enunciare una critica vaga senza indicare le ragioni di diritto e i dati di fatto specifici che dovrebbero sostenere la richiesta, fallendo nell’individuare un preciso vizio logico o giuridico nella decisione contestata.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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