Ricorso Inammissibile: La Cassazione Ribadisce il Principio di Specificità
Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ha nuovamente messo in luce i requisiti fondamentali per la presentazione di un’impugnazione, dichiarando un ricorso inammissibile perché i motivi erano generici e non adeguatamente correlati alla decisione impugnata. Questa ordinanza offre spunti cruciali per comprendere come redigere un ricorso efficace ed evitare una declaratoria di inammissibilità, con le relative conseguenze economiche.
Il Contesto del Caso: Dalla Condanna per Bancarotta al Ricorso
Il caso trae origine da una condanna per i delitti di bancarotta fraudolenta, sia patrimoniale che documentale. L’imputato, dopo una parziale riforma della pena in Corte d’Appello, decideva di presentare ricorso per cassazione, contestando la valutazione della sua responsabilità penale. Tuttavia, il suo tentativo di ottenere un nuovo giudizio si è scontrato con i rigorosi paletti procedurali che governano il giudizio di legittimità.
Analisi del Ricorso Inammissibile: Fatti vs. Diritto
La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile per due ragioni principali, strettamente connesse tra loro.
In primo luogo, i motivi presentati sono stati qualificati come ‘mere doglianze in punto di fatto’. Questo significa che l’appellante non ha contestato un errore nell’applicazione della legge da parte dei giudici di merito, ma ha tentato di proporre una diversa ricostruzione dei fatti. Questo tipo di valutazione è precluso in sede di Cassazione, il cui compito è garantire l’uniforme interpretazione della legge, non riesaminare le prove.
La Mancanza di Specificità e Correlazione
Il secondo e decisivo punto riguarda l’aspecificità del ricorso. I giudici hanno rilevato che l’imputato non si era adeguato al disposto dell’art. 581 del codice di procedura penale. Invece di articolare una critica puntuale e argomentata contro il ragionamento della Corte d’Appello, ha seguito un ‘proprio approccio critico’, omettendo di esplicitare su quali basi logiche e giuridiche si fondassero le sue censure alla decisione avversata.
Su questo aspetto, la Corte ha richiamato un importante principio espresso dalle Sezioni Unite (sentenza n. 8825/2016), secondo cui un ricorso è inammissibile non solo quando è intrinsecamente vago, ma anche quando manca della ‘necessaria correlazione’ con le ragioni del provvedimento impugnato. L’atto di impugnazione non può essere un monologo slegato dalla sentenza, ma deve instaurare un dialogo critico con essa, evidenziandone gli errori specifici.
Le Motivazioni della Corte
Le motivazioni della Corte sono state chiare e lineari. Il ricorso è stato giudicato incapace di superare il vaglio di ammissibilità perché non si confrontava con la struttura argomentativa della sentenza della Corte d’Appello. Ignorare le ragioni del giudice precedente e limitarsi a riproporre le proprie tesi in modo generico equivale a non presentare un motivo valido di impugnazione. La mancanza di questo confronto critico rende l’atto inidoneo a raggiungere il suo scopo, ovvero stimolare una revisione della decisione per un vizio di legittimità.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione
Questa ordinanza è un monito fondamentale per chiunque intenda impugnare una sentenza penale in Cassazione. La redazione del ricorso richiede un’analisi meticolosa e approfondita della decisione che si intende contestare. È imperativo non solo individuare gli errori di diritto, ma anche articolarli in modo specifico, dimostrando come essi abbiano inficiato il ragionamento del giudice di merito. Un ricorso che si limiti a riproporre argomentazioni fattuali o a esporre critiche generiche è destinato all’inammissibilità, con la conseguenza non solo di rendere definitiva la condanna, ma anche di esporre il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, che nel caso specifico è stata fissata in tremila euro.
Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Sulla base della decisione, un ricorso è inammissibile quando si limita a contestare i fatti (doglianze in punto di fatto) o quando è aspecifico, cioè non si confronta criticamente con le specifiche ragioni della sentenza impugnata, violando l’art. 581 c.p.p.
Cosa significa che i motivi del ricorso devono avere una ‘necessaria correlazione’ con la sentenza impugnata?
Significa che l’atto di impugnazione non può ignorare le motivazioni del provvedimento contestato. Deve invece contenere una critica mirata e puntuale a quelle motivazioni, spiegando perché sono errate. Un ricorso che espone argomenti slegati dalla decisione precedente è considerato inammissibile.
Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso di specie con una sanzione di tremila euro.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 31074 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 31074 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 08/07/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a NAPOLI il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 27/10/2023 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RG NUMERO_DOCUMENTO
Rilevato che l’imputato COGNOME NOME ricorre avverso la sentenza con cui la Corte di Appello di Napoli ha parzialmente riformato, in merito al trattamento punitivo, la sentenza emessa dal Tribunale di Napoli di condanna per i delitti di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale;
Rilevato che il motivo unico del ricorso – con cui il ricorrente denunzia inosservanza dell’art. 606 comma 1 lett. d) ed e) cod. proc. pen. quanto al giudizio di penale responsabilità – non è consentito dalla legge in sede di legittimità in quanto costituito d mere doglianze in punto di fatto, nonché da considerarsi anche aspecifico in quanto il ricorrente ha mancato di adeguarsi all’attuale disposto di cui all’art. 581 cod. proc. pen. perché ha seguito un proprio approccio critico, omettendo, tuttavia, di esplicitare i ragionamento sulla cui base muoveva censure alla decisione avversata. A questo riguardo, va altresì ricordato che Sez. U, n. 8825 del 27/10/2016, dep. 2017, Galtelli Rv. 268823, ha ribadito un principio già noto nella giurisprudenza di legittimità, secondo cui motivi di ricorso per cassazione sono inammissibili non ‘solo quando risultino intrinsecamente indeterminati, ma altresì quando difettino della necessaria correlazione con le ragioni poste a fondamento del provvedimento impugnato e che le ragioni di tale necessaria correlazione tra la decisione censurata e l’atto di impugnazione risiedono nel fatto che quest’ultimo non può ignorare le ragioni del provvedimento censurato;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso in Roma, 1’8 luglio 2024.