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Ricorso inammissibile: i requisiti di specificità

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per sostituzione di persona. La decisione si fonda su due principi: la genericità dei motivi, che non specificavano gli errori probatori contestati, e la presentazione dell’appello prima del deposito delle motivazioni della sentenza di secondo grado, rendendolo prematuro e non specifico.

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Pubblicato il 8 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e i Requisiti di Specificità

Quando si impugna una sentenza, non è sufficiente manifestare un generico dissenso. È fondamentale che l’atto di appello sia formulato in modo preciso e dettagliato. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito questo principio, dichiarando un ricorso inammissibile perché privo dei requisiti di specificità richiesti dalla legge. Questo caso, relativo a una condanna per sostituzione di persona, offre importanti spunti sulla corretta redazione degli atti processuali.

I Fatti del Caso: La Condanna per Sostituzione di Persona

Il caso ha origine da una condanna emessa in primo grado e successivamente confermata dalla Corte di Appello di Palermo nei confronti di un’imputata, ritenuta responsabile del reato di sostituzione di persona. Insoddisfatta della decisione, l’imputata ha proposto ricorso per Cassazione, lamentando un’erronea applicazione della legge penale e una scorretta valutazione del quadro probatorio che aveva portato alla sua condanna.

La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte, con l’ordinanza n. 12044/2024, ha respinto il ricorso senza entrare nel merito della questione, dichiarandolo inammissibile. La decisione si basa su due pilastri procedurali fondamentali che ogni avvocato deve conoscere.

La Genericità come Causa di Inammissibilità

Il primo motivo di inammissibilità risiede nella genericità e indeterminatezza del ricorso. Secondo i giudici, l’atto di impugnazione si limitava a criticare la sentenza senza indicare in modo specifico quali elementi probatori fossero stati valutati erroneamente o perché la motivazione del giudice di merito fosse illogica. L’articolo 581 del codice di procedura penale richiede che i motivi di appello siano specifici, consentendo al giudice superiore di comprendere esattamente quali punti della decisione vengono contestati. Un’impugnazione che non rispetta questo requisito non permette alla Corte di esercitare il proprio sindacato e viene, pertanto, dichiarata inammissibile.

L’inammissibilità del Ricorso “Ante Diem”

Il secondo, e altrettanto cruciale, motivo di inammissibilità è legato alla tempistica. La Corte ha rilevato che i motivi di ricorso erano stati presentati prima che la Corte d’Appello depositasse le motivazioni della sua sentenza. Un ricorso presentato “ante diem”, cioè prima del tempo, è per sua natura generico. Non conoscendo le argomentazioni logico-giuridiche che sorreggono la decisione impugnata, è impossibile formulare critiche specifiche e pertinenti. La giurisprudenza, citando una storica sentenza del 1985, è costante nel ritenere inammissibili tali impugnazioni premature.

Le Motivazioni della Cassazione

Le motivazioni della Corte di Cassazione sono un chiaro monito sull’importanza del rigore formale e sostanziale nella redazione degli atti di impugnazione. La specificità dei motivi non è un mero formalismo, ma un requisito essenziale per garantire il corretto funzionamento del sistema giudiziario. Essa permette al giudice dell’impugnazione di concentrarsi sui punti controversi, evitando un riesame generale e indiscriminato dell’intero processo. Inoltre, la regola che vieta i ricorsi “ante diem” assicura che il dibattito processuale si svolga sulla base di argomentazioni complete e ponderate, e non su mere congetture riguardo alle ragioni di una decisione non ancora nota.

Conclusioni

La decisione in esame ribadisce due principi cardine del diritto processuale penale. Primo, un ricorso deve essere specifico, dettagliato e autosufficiente, indicando chiaramente le ragioni di fatto e di diritto che lo sostengono. Secondo, non si può impugnare efficacemente una sentenza senza conoscerne le motivazioni. Per l’imputata, questa declaratoria di inammissibilità comporta non solo la definitività della condanna, ma anche l’obbligo di pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. Per i professionisti del diritto, rappresenta un prezioso promemoria sulla necessità di attendere il deposito delle motivazioni e di redigere atti di impugnazione che rispondano pienamente ai requisiti di specificità imposti dalla legge.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile per due ragioni principali: era generico, in quanto non specificava gli elementi probatori contestati, e perché i motivi erano stati presentati prima del deposito delle motivazioni della sentenza impugnata, rendendolo prematuro.

Cosa significa che un motivo di ricorso è “generico”?
Significa che il motivo non indica in modo chiaro e specifico le ragioni di critica alla sentenza impugnata, come previsto dall’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale. Non consente al giudice di individuare i punti della decisione che si contestano e le ragioni per cui si ritiene che essa sia errata.

È possibile presentare un ricorso prima che siano depositate le motivazioni della sentenza impugnata?
No. Secondo la giurisprudenza costante della Corte di Cassazione, un’impugnazione presentata prima del deposito della motivazione della sentenza è inammissibile. Essendo impossibile conoscere le ragioni della decisione, i motivi del ricorso non possono essere specifici e pertinenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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