Ricorso Inammissibile: La Cassazione e i Requisiti di Specificità
L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un’importante lezione sui requisiti formali di un ricorso, evidenziando come la genericità dei motivi possa portare a una declaratoria di ricorso inammissibile. Questo caso, riguardante una condanna per furto aggravato, dimostra l’importanza cruciale di formulare un’impugnazione chiara, specifica e conforme alle prescrizioni del codice di procedura penale.
I Fatti del Caso
Una persona veniva condannata in primo grado per il reato di furto aggravato ai sensi degli articoli 624 e 625 del codice penale. La sentenza veniva confermata anche dalla Corte d’Appello. Avverso quest’ultima decisione, l’imputata proponeva ricorso per cassazione, lamentando una presunta mancanza di motivazione e una violazione di legge in merito all’affermazione della sua responsabilità penale.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Suprema Corte, con l’ordinanza numero 7760 del 2024, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Di conseguenza, non solo ha respinto le doglianze della ricorrente, ma l’ha anche condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La decisione si basa interamente su una valutazione di carattere procedurale, senza entrare nel merito delle accuse.
Le motivazioni: Perché un Ricorso è Inammissibile per Genericità
Il fulcro della decisione della Cassazione risiede nella valutazione del motivo di ricorso presentato. I giudici lo hanno definito ‘estremamente generico se non del tutto indeterminato’ e ‘privo dei requisiti prescritti dall’art. 581, comma 1, lett. c) e d) del codice di procedura penale’.
L’Analisi dell’Art. 581 c.p.p.
Questa norma stabilisce che l’atto di impugnazione deve contenere, a pena di inammissibilità, l’enunciazione specifica dei motivi, con l’indicazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta. Nel caso di specie, la ricorrente si era limitata a una critica generica senza indicare gli elementi specifici della sentenza impugnata che riteneva errati o illogici. La Corte ha sottolineato che, a fronte di una motivazione della Corte d’Appello ‘articolata e logicamente corretta’, il ricorso non forniva al giudice dell’impugnazione gli strumenti per ‘individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio sindacato’. In altre parole, non basta affermare che una sentenza è sbagliata; è necessario spiegare precisamente dove e perché, citando le parti del provvedimento che si contestano e le norme che si ritengono violate.
Le conclusioni: Conseguenze Pratiche di un Ricorso Generico
Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale penale: il diritto all’impugnazione deve essere esercitato con rigore e precisione. Un ricorso inammissibile non solo preclude ogni possibilità di ottenere una riforma della sentenza sfavorevole, ma comporta anche conseguenze economiche negative per il ricorrente. La condanna al pagamento delle spese e della sanzione alla Cassa delle ammende serve a sanzionare l’uso improprio dello strumento processuale, che impegna le risorse della giustizia senza una valida ragione giuridica. Per gli avvocati e i loro assistiti, questo rappresenta un monito a preparare gli atti di impugnazione con la massima diligenza, assicurandosi che ogni censura sia dettagliata, specifica e fondata su solidi argomenti di fatto e di diritto.
 
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto estremamente generico e indeterminato. Non specificava quali parti della sentenza impugnata fossero errate né forniva le ragioni di diritto a sostegno, violando i requisiti dell’art. 581 del codice di procedura penale.
Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna della persona ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro (in questo caso, 3000 euro) in favore della Cassa delle ammende.
Cosa richiede la legge per presentare un valido ricorso?
La legge, in particolare l’art. 581 del codice di procedura penale, richiede che l’atto di impugnazione contenga l’indicazione specifica dei motivi, con le ragioni di diritto e gli elementi di fatto a supporto di ogni richiesta, per consentire al giudice di comprendere e valutare le censure mosse alla decisione precedente.
 
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 7760 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7   Num. 7760  Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 07/02/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
MISTRETTA NOME nato a PALERMO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 15/05/2023 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Rilevato che COGNOME NOME ricorre per cassazione avverso la sentenza della Corte d’appello di Palermo che ha confermato la sentenza di primo grado, di condanna per i delitti d cui agli artt. 624,625 nn. 2 e 7 cod. pen.;
Rilevato che l’unico motivo di ricorso con cui si lamenta mancanza della motivazione e violazione di legge in ordine all’affermazione di responsabilità – è estremamente generico s non del tutto indeterminato e privo dei requisiti prescritti dall’art. 581, comma 1, lett. cod. proc. pen., in quanto, a fronte di una motivazione della sentenza impugnata articolata logicamente corretta, non indica gli elementi che sono alla base della censura formulata, non consentendo al giudice dell’impugnazione di individuare i rilievi mossi ed esercitare il prop sindacato;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna a pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento delle spese processuali, e della somma di euro 3000 in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso, il 07/02/2024