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Ricorso inammissibile: i motivi generici

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una condanna per tentato furto aggravato. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi presentati, che non specificavano le critiche alla sentenza precedente, violando i requisiti procedurali e impedendo alla Corte di esercitare il proprio sindacato. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Perché la Cassazione Richiede Specificità nei Motivi di Appello

L’esito di un processo non si decide solo nel merito, ma anche nel rigoroso rispetto delle regole procedurali. Un ricorso inammissibile è uno degli ostacoli più comuni e insidiosi, capace di vanificare le ragioni di un imputato prima ancora che vengano discusse. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come la genericità dei motivi di appello possa portare a una secca dichiarazione di inammissibilità, con conseguente condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una condanna per il reato di tentato furto in abitazione aggravato, confermata dalla Corte di Appello di Torino. L’imputato, non rassegnandosi alla decisione, ha proposto ricorso per Cassazione, contestando la correttezza della motivazione che fondava il giudizio di responsabilità a suo carico.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 10 settembre 2025, ha dichiarato il ricorso proposto dall’imputato inammissibile. La Corte non è entrata nel merito della questione – ovvero, se l’imputato fosse o meno colpevole – ma si è fermata a un gradino prima, valutando la stessa struttura dell’atto di impugnazione. Oltre a confermare la condanna, i giudici hanno condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di tremila euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni dietro un ricorso inammissibile

Il cuore della decisione risiede nella violazione dell’articolo 581, comma 1, lettera c) del codice di procedura penale. Questa norma impone che l’atto di impugnazione contenga, a pena di inammissibilità, l’enunciazione specifica dei motivi, con l’indicazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che li sorreggono.

La Corte ha rilevato che il ricorso in esame era generico. In altre parole, si limitava a contestare la motivazione della sentenza d’appello senza però indicare quali fossero, nel concreto, gli elementi che rendevano errata o illogica tale motivazione. Di fronte a una sentenza d’appello ritenuta “logicamente corretta”, l’atto di impugnazione non ha fornito alla Cassazione gli strumenti per:

1. Individuare i rilievi mossi: Non era chiaro quale parte specifica della motivazione fosse contestata e perché.
2. Esercitare il proprio sindacato: Senza una critica puntuale, il giudice dell’impugnazione non può valutare la fondatezza della censura.

La Corte ha rafforzato la propria decisione richiamando una consolidata giurisprudenza, secondo cui un ricorso è inammissibile quando non consente al giudice di individuare con precisione le questioni sollevate. Non è sufficiente una critica generica e astratta; è necessario un confronto puntuale e argomentato con la decisione impugnata.

Conclusioni: L’Importanza della Specificità nell’Atto di Appello

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale per chiunque operi nel diritto penale: la redazione di un atto di impugnazione è un’attività che richiede massima precisione e specificità. La dichiarazione di ricorso inammissibile non è un mero formalismo, ma una sanzione per un atto che non rispetta i requisiti minimi per avviare un serio contraddittorio giudiziario.

Le implicazioni pratiche sono chiare: un ricorso generico non solo porta alla conferma della condanna, ma comporta anche un aggravio di costi per l’imputato. Per la difesa, ciò significa che ogni motivo di appello deve essere meticolosamente costruito, indicando chiaramente le parti della sentenza che si contestano, le norme che si ritengono violate e le ragioni fattuali e giuridiche a sostegno della propria tesi. Solo così si può sperare di superare il vaglio di ammissibilità e ottenere una revisione nel merito della propria posizione.

Perché un ricorso può essere dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando manca dei requisiti prescritti dalla legge, come nel caso specifico in cui è risultato generico e non ha specificato in modo puntuale i motivi di contestazione contro la sentenza impugnata, come richiesto dall’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.

Cosa si intende per motivi di ricorso ‘generici’?
Si intendono motivi che si limitano a una critica generale della sentenza senza indicare gli elementi specifici e le ragioni di diritto o di fatto che la sorreggono. Un ricorso generico non permette al giudice di comprendere quali parti della decisione precedente sono contestate e perché, impedendogli di esercitare la sua funzione di controllo.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Oltre alla conferma della sentenza di condanna, la dichiarazione di inammissibilità comporta per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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